Ci sono Regioni che contribuiscono al bilancio dello Stato, con le tasse dei loro cittadini, molto di più di altre. E fin qui nulla quaestio. Sta di fatto però che le Regioni che danno di più sono proprio quelle che ricevono (pro capite) meno e comprensibilmente non sono entusiaste della situazione.
Politica
L’autonomia differenziata e la Toscana
Non è saggio disarticolare un Paese ma è fondamentale rappresentare unitariamente una pluralità di condizioni e di culture da governare promuovendo eguaglianza diffusa e parità di chances. Se il gioco si fa duro, la Toscana assuma una funzione moderatrice
Hai voluto la bicicletta, Giorgia? Pedala
Una volta al governo la Meloni ha abbandonato i toni barricadieri di quando era all’opposizione. Ora privilegia la tenuta dei conti. Ma gli alleati prendono le distanze e le proteste salgono di tono.
Ritorno al Lingotto per altra via
C’è poco da fare, in tutte le conclamate rotture, con il passato e con la lontana eredità del PCI, ha sempre prevalso il ‘continuismo’, l’incapacità dei dirigenti, ma soprattutto degli elettori, di pensarsi cosa diversa, cosa ‘altra’ dalle eredità politiche e ideologiche da cui una parte consistente proveniva
Quale futuro per il PD/5
Risponde Andrea Ferrazzi, componente dell’esecutivo nazionale del PD, già Senatore nella scorsa legislatura. L’intervista è stata realizzata dalla rivista on line di cultura politica “Luminosi Giorni”, gemellata con la nostra testata.
Quale futuro per il PD/4
Risponde Danny Carella, Presidente della Municipalità del Lido del Comune di Venezia. L’intervista è stata realizzata dalla rivista on line di cultura politica “Luminosi Giorni”, gemellata con la nostra testata.
Quale futuro per il PD/3
Dopo Vannino Chiti e Stefano Ceccanti interviene Mauro Grassi. Tre strade davanti ad un partito che è essenziale per il futuro della sinistra. Una scelta identitaria, innovare ideologia e gruppi dirigenti, oppure stare fermo. Buon viaggio, PD.
Schlein, quale strategia?
Sinistra pd: la carta Schlein per annientare i centristi interni, fagocitare il M5s e tornare “padroni” della gauche italien
Ma il PD è ancora un partito?
Non solo sul segretario e sulla linea politica nazionale, cosa che è quasi normale. Il fatto è che il PD è diviso su tutto, anche a livello periferico. La Toscana insegna. E questo è un problema per i territori e per i possibili alleati.
Uno sporco gioco contro l’Occidente
La verità è che il mare di denaro ricevuto dal Qatar fa parte di una marea fetida di corruzione che contribuisce a promuovere un grande giuoco strategico, dannoso per tutti, nemico dell’Occidente.
Quale futuro per il PD?
Comunque la si pensi chi si colloca in un’ottica riformista non può disinteressarsi di quanto sta succedendo nel PD. Per questo SoloRiformisti apre un dibattito.
Quale futuro per il PD?/1
Risponde Vannino Chiti. Nella situazione attuale il PD non può che puntare ad una sinistra plurale che si può riassumere in queste due espressioni: libertà /responsabilità cioè diritti e doveri; uguaglianza che non è omogeneità forzosa ma condizione che permetta a ognuno/ognuna di esprimere le proprie potenzialità. Domande di Mauro Grassi.
Quale futuro per il PD?/2
Risponde Stefano Ceccanti. La vocazione maggioritaria, che non esclude le alleanze, è essenziale perché senza un partito di questo tipo non c’è un elemento di possibile sintesi che aggreghi anche altri e che possa credibilmente condurre questo campo alla vittoria elettorale. Domande di Mauro Grassi.