Il degrado diffuso della lingua italiana conseguente al degrado del suo insegnamento agli adolescenti produce un allargamento delle disuguaglianze economiche e sociali
Cultura
Europa e cattolicesimo: un comune destino
Una Chiesa, quella attuale, in cui a molti osservatori non risulta ben chiaro se il metodo di papa Bergoglio sia concepito per portare alla salvezza dell’anima oppure al benessere della persona. Nel mondo cattolico il disorientamento è maggiore di quanto non traspaia dai media.
La guerra fredda in una storia vera
Il Circolo di poesia della Stasi, un recente volume, pubblicato dall’UTET, dimostra come tutto può diventare propaganda, manipolazione, esaltazione e retorica priva di fondamento.
Davvero cogito ergo sum?
Nelle televisioni italiane abbiamo ascoltato comizi e teorie giustificazioniste di ogni tipo e di vario spessore culturale: col ritorno sulla scena di arruffapopolo come Michele Santoro o il più celebre filoputiniano di tutti, il prof Orsini.
I limiti del sovranismo
L’Europa è un’ incompiuta casa comune. Una casa si costruisce dalle fondamenta ma poi, senza il tetto, è esposta alle intemperie della natura e va in rovina. Oggi si tratta di completare la casa comune europea evitando di farne una fortezza.
La scuola del nostro scontento
La scuola ha bisogno di stabilità. L’esatto contrario di quanto avviene in Italia. I governi cambiano di continuo e tutti i ministri apportano modifiche e riforme, a volte anche in opposizione a quelle emanate dal ministro precedente.
La “Santa Madre Russa” e l’Ovest demoniaco
Una pagina di Dostoevskji spiega la diffidenza radicata nella cultura russa contro il progresso che viene dall’ovest e la tendenza conseguente dei russi all’isolamento; ma è una scelta che essi oggi non possono compiere isolandosi anche dalla Cina, la quale intende invece mantenere saldi i propri legami commerciali col resto del mondo
Pace e pacifismo
Abbiamo sotto gli occhi il tentativo di alcuni intellettuali e politici di impedire all’Ucraina di difendersi dall’aggressione russa arrivando ad auspicare una resa di Kiev pur di arrivare alla pace. Colpisce in queste persone la mancanza di memoria storica.
Ricordare la tragedia di Nikolajewka per riaffermare il valore della Pace
Dichiarare il 26 gennaio “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini” non è stato un gesto che rischia di commemorare una guerra di invasione ma un atto finalizzato a conservare la memoria di una tragedia affinché, al pari di altre, non debba mai più essere vissuta.
Il nuovo spartiacque politico
Non solo in Francia: anche in ogni altro Paese occidentale, come nel mondo arabo e in seno alla Federazione russa, assistiamo allo scontro tra sovranismo e società aperta, che nasce sul terreno politico, ma talvolta continua su altri terreni e con altri mezzi
Se il mondo cammina a velocità diverse
Una chiave di lettura di due tra gli eventi catastrofici maggiori di questo secolo, come forme di resistenza alla globalizzazione da parte dei sistemi socio-culturali meno evoluti
I disastri del politicamente corretto
La battaglia di Nikolajewka (e non solo): se ha ragione il sen. Emanuele Fiano, il presidente Carlo Azeglio Ciampi è stato un esaltatore della guerra nazifascista
Una Pasqua di pace
Oggi, ancora una volta, la guerra insanguina la Pasqua in Europa. Nel nostro continente, certo, perché in altre parti del mondo i conflitti perdurano da anni, senza che siano accompagnati da eguale clamore.