Le immagini delle violenze di piazza a Roma abbondantemente diffuse dalle varie reti televisive, con il loro crudo realismo, avranno il merito di fare capire la carica eversiva che si nascondeva dietro gli eccessi ed il pretesto della lotta al vaccino ed al green pass. Probabilmente la maggior parte dei contrari al vaccino e all’obbligo del green pass lo sono in buona fede, anche se le loro argomentazioni rendono difficile crederlo. Ma le fake news, ovvero le balle spaziali diffuse copiosamente contro l’uso dei vaccini, una vera e propria campagna di incredibile oscurantismo e caccia alle streghe, mostrano ora il loro vero volto: erano e sono lo strumento per fomentare tensioni che sono esplose poi nelle violenze di Roma, con l’assalto alla CGIL e ai palazzi del potere.
Non si può dimenticare che tutto ciò non sarebbe stato possibile se non ci fossero alle spalle trenta anni di logoramento della politica. Intendiamo della politica in sè, della sua funzione insostituibile. Non solo, dunque, della classe politica che, in democrazia è sempre possibile sostituire e rigenerare. Il fatto di ritenere non all’altezza e scarsamente virtuosa la classe politica (che è un giudizio fondato) è cosa ben diversa dal mettere in discussione il ruolo della politica e, di conseguenza, del sistema democratico che, piaccia o non piaccia, si fonda sulla presenza dei partiti (bisognosi di rifondarsi). Faccia dunque un esame di coscienza chi deve, a cominciare da stampa, magistratura, certi intellettuali disponibili a dare copertura a posizioni bizzarre pur di finire sotto i riflettori.
Giusto cento anni fa nasceva il PNF: ovvero il Partito Nazionale Fascista che, poi, si trasformerà in regime. E’ bene ricordare che lo resero possibile la debolezza della politica, divisioni, pavidità e tolleranza verso le prime violenze che potevano essere spazzate via intervenendo tempestivamente. Le analogie, dopo un secolo, sono impressionanti.
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