I problemi all’ordine del giorno sono la rivalutazione dei salari italiani per tutelare il potere d’acquisto rispetto all’inflazione e l’introduzione del salario minimo di legge.
La spaccatura del mercato del lavoro
Le imprese non trovano i lavoratori ma nello stesso tempo aumentano le dimissioni. Un mercato del lavoro che rischia di spezzarsi in due.
Le ragioni della disoccupazione giovanile
Il rispetto dei contratti e delle norme del lavoro in atto non è in discussione ma presentare la disoccupazione giovanile come il combinato disposto della propensione a delinquere delle aziende e da normative compiacenti significa non affrontare i problemi.
La guerra è con l’Occidente
La guerra ucraina è solo il biglietto da visita delle potenze totalitarie. Il mondo sta cambiando, e non in meglio
Lavoro, occupazione in crescita
I dati Istat sull’occupazione contraddicono gli ideologismi del sindacato ma richiedono maggiore consapevolezza per il futuro. Il tasso di occupazione sfiora il 60%, il migliore dal 2004.
Una campagna seria contro le morti sul lavoro
Secondo le rilevazioni INAIL la media dei decessi sul luogo di lavoro fra il 1981 e 1990 era 5,7 al giorno, fra il 1991 e il 2000 era 4,1; fra il 2001 e il 2020 intorno 3,5. Fossero anche dieci volte di meno, sarebbero troppi. Ma questo non giustifica la fake news secondo cui il dato è in aumento
La disinformacjia del sindacato
Il sindacato si identifica nell’angoscia del popolo cui si rivolge e indica il conflitto sociale come unica strada per una soluzione possibile dei problemi dell’economia e del lavoro. Ma senza confrontarsi con la realtà vera, rischia solo di essere relegato a comparsa.
Come creare lavoro di qualità
Il lavoro di qualità lo creano solo le politiche attive del lavoro. Come raggiungere i risultati che si ottengono in Europa. La posizione conservatrice dei sindacati, con qualche rara eccezione.
Scuola e lavoro, quante assurdità
Studenti e cattivi maestri: una scuola inefficiente impedisce la mobilità sociale, principale fattore di sviluppo.
Il contratto a termine non è sempre sinonimo di precarietà
Il gran numero di assunzioni a termine ripristina la percentuale di contratti a tempo determinato che esisteva prima della crisi sanitaria: adesso è il 17,1% dei lavoratori dipendenti, nel 2018 era il 17%.
Occupazione e luoghi comuni
La pubblicazione del report dell’Istat sul terzo trimestre 2021 del mercato del lavoro fa chiarezza sulla consistenza della ripresa dell’occupazione e smentisce l’idea che sia solo precarietà o che le retribuzioni diminuiscano – Nel sindacato manca invece una riflessione sulla difficoltà delle aziende a trovare personale
Il sindacato e “i miserabili” della topaia Gorbeau
Il sindacato ha adottato un linguaggio ispirato alle figure e all’atmosfera dei Miserables o della Londra di Dickens, inteso a creare sentimenti di indignazione e solidarietà. L’artificio retorico, in assenza di motivazioni tangibili, per giustificare la proclamazione dello sciopero generale.
Fisco, la protesta di Landini è poco comprensibile
Nella fascia dei redditi bassi (sotto i 15.000 euro annui), non toccati dalla riduzione dell’Irpef, stanno 18 milioni di contribuenti, dei quali più di 13 milioni già ora non pagano nulla, mentre 4,7 milioni pagano fra i 31 e i 454 euro all’anno.