• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Guerra all’automobile

Dietro la guerra all'automobile ci sono obiettivi ambientali o politici? Se vogliamo ridurre l’inquinamento ci sono altri mezzi, se vogliamo eliminare i mezzi privati bisogna avere il coraggio di dirlo. Un articolo dell’istituto Bruno Leoni.

31 Gennaio 2023 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

L’automobile è tornata protagonista del dibattito pubblico. Da un lato, la decisione europea di vietare l’immatricolazione di nuovi veicoli a combustione interna dal 2035 ha messo in crisi l’industria automotive europea. Dall’altro, la proposta di imporre un limite di 30 km all’ora nell’intera città di Milano ha suscitato una forte discussione sul rapporto tra l’auto e la città. Inoltre, non pochi rivelano tranquillamente che queste policy hanno in realtà un obiettivo più ambizioso: ridurre il numero di auto in circolazione. E’ un proposito ragionevole? La risposta breve è: no, si tratta di un attacco alla libertà di ciascuno di organizzare la sua vita.

La risposta lunga è un poco più articolata e richiede, anzitutto, una premessa. Se il mondo di domani sarà caratterizzato da una maggiore o minore diffusione dei mezzi privati dipende da mille variabili, quali le preferenze individuali e ovviamente la disponibilità di alternative (trasporto pubblico, sistemi di car sharing o ride sharing, ecc.), che a sua volta influenza le preferenze individuali. Ciò che le persone cercano, quando acquistano un’auto, non è il possesso del veicolo in sé e per sé (anche se, per qualcuno, anche questo può essere un elemento importante). Ma, in generale, l’auto rappresenta la migliore garanzia di potersi spostare liberamente. Quanto più ci saranno alternative per garantire questa facoltà, tanto meno l’auto avrà un significato così profondo come ce l’ha adesso. Ma, finora, queste alternative non sono in grado di assicurare la medesima libertà.

Questo non significa che non possano esservi delle ragioni dietro le specifiche proposte. Ridurre gli impatti ambientali dell’utilizzo dell’auto è un obiettivo assolutamente condivisibile, così come lo è fluidificare la circolazione nelle aree urbane, ridurre la congestione e minimizzare gli incidenti. La domanda che dobbiamo porci è: esistono degli strumenti per perseguire tali risultati, tutti al medesimo tempo? Fortunatamente sì, ce ne sono molti. Alcuni vengono dal mercato: l’innovazione tecnologica tende a metterci a disposizione motori meno inquinanti e veicoli più sicuri. Anche le politiche pubbliche possono giocare un ruolo: un disegno razionale della tassazione ambientale, l’introduzione di forme di congestion charge, il rafforzamento delle infrastrutture nei nodi congestionati.

Il punto cruciale dell’intera discussione sta nell’ipocrisia che la sommerge. Se l’obiettivo è ridurre l’inquinamento o il traffico, allora ci sono molti modi che non richiedono necessariamente di mettere in discussione il diritto di ciascuno all’automobile. Se, viceversa, inquinamento e traffico sono dei meri pretesti dietro cui si nasconde un obiettivo politico di eliminazione del mezzo privato, allora bisogna essere onesti e parlare di questo, esplicitandone anche le implicazioni sulla libertà e le opportunità degli individui.

(articolo ripreso dal sito www.brunoleoni.it)

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Redazione Solo Riformisti

Post precedente: « Salvi per un PIL
Post successivo: La space economy »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
  • Elisabetta Briano su Guerra e economia in Ucraina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it