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Solo Riformisti

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Giuseppi non ne ha mai indovinata una

Che sia proprio Giuseppe Conte una delle cause primarie del declino dei 5Stelle? Il guaio è che l’alternativa Di Battista, fan di Mosca e Pechino, è anche un pericolo per la sicurezza nazionale.

15 Luglio 2022 da Marco Mayer Lascia un commento

Domenico De Masi in una intervista a Radio 3 ha spiegato chiaramente perché Conte, Grillo e i 5Stelle hanno innescato la crisi di governo ( lanciando il sasso e togliendo la mano con la tecnica dell’ Aventino).

La ragione di fondo è  il tentativo disperato di fermare l’emorragia elettorale dei 5 stelle, apparentemente inarrestabile,

Ma come ha scritto oggi Michele Arnese  su Startmag Giuseppe Conte non è  uno statista affidabile (www,startmag.it/i-perchè-della-guerra-di-Conte-a-Draghi). Persino Grillo si è lamentato più volte della leadership debole e  ondivaga dell” ” avvocato del popolo” .

La verità che Domenico Masi non dice è  che per  spiegare la crisi dei 5stelle  Giuseppe Conte dovrebbe guardarsi allo specchio:  se fosse proprio lui una delle  cause primarie del declino dei 5Stelle?

Pur di restare a Palazzo Chigi è passato come niente fosse dalla destra alla sinistra  (trasformismo all’ italiana allo stato puro).

E non a caso l’ erosione era iniziata gia’ con il governo giallo-verde a tutto vantaggio di Salvini.  Ma con Conte a Palazzo Chigi   il movimento ha perso “soltanto”  il 10% dei consensi, in gran parte passati alla Lega.

Durante il governo Conte 2 c’è stata una diminuzione più lenta e i consensi sono rimasti intorno al 17% 18%.

Poi – ma tutti sembrano essersene dimenticati –  è  scoppiata (e degenerata) una lunga  rissa continua  tra le prime donne grilline: prima Di Battista, poi Casaleggio junior e la Sabatini, poi le reprimende contro Conte di Grillo, infine Di Maio.

La guerra fratricida e il caos interno  hanno fatto riprendere consistenza all’emorragia dei consensi in tutti  i sondaggi.

Secondo i dati forniti da De Masi è  l’ emorragia  con una media mensile di circa mezzo punto. Oggi i sondaggi danno il  M5Stelle poco sotto il 12%.

Domenico De Masi ha anche aggiunto un particolare molto importante:  con il rientro di Alessandro Di Battista il Movimento guadagnerebbe circa il  4% in più. Per questo inseguire Di Battista (ricevuto a Mosca con molti onori)  è  l’ ultima speranza di Conte.

Per Conte c’ è in effetti  un problema di sopravvivenza politica, ma non capisce che inseguendolo  a quel punto il vero leader del Movimento diventerebbe Alessandra Di Battista.

Se la speranza di Grillo è invertire  la tendenza elettorale  e puntare  ad un nuovo movimentismo (non ostile a Mosca e Pechino)  la persona giusta c’ è già e si chiama Alessandro Di Battista.

Nell’ illusione di  far sopravvivere i 5stelle Giuseppe Conte  rischia  dunque di mettere in  ginocchio   l’ Italia,  acuire la  crisi sociale  e distruggere  la credibilità internazionale del nostro paese faticosamente ricostruita da Mario Draghi.

È legittimo che un leader di un partito cerchi di salvare un  partito dall’ estinzione.  Ma lapaura della disfatta elettorale ha fatto perdere lucidità a Conte come avviene abitualmente durante  le crisi di panico.

Non so se la sindrome dell’ ansia elettorale abbia colpito più gravemente   Grillo o Conte, ma la speranza é  che almeno  uno dei due riscopra Il principio di realta’.

Mettere  in crisi il Governo significa  aumentare lo spread, bloccare il PNRR, aggravare la crisi energetica, aumentare l’ inflazione. E last but no least regalare i 5 stelle a Di Battista e ai suoi seguaci.

Probabilmente Conte ha fatto male i conti. Al di là del bisticcio di parole  perché mai i cittadini dovrebbero premiare con il voto  chi provoca una crisi di governo al buio nella  gravissima emergenza che stiamo vivendo?

Le messe in scena non pagano. E nei 5 Stelle non c’ è solo Conte che cerca di cambiare la sua immagina pacata in quella improbabile di un  barricadero.

Mi viene in mente  il caso di Patuanelli che non si  da la fiducia, ma non si dimette (un caso senza precedenti, più unico che raro).

Ho il vizio della memoria e non posso fare a meno di ricordare  che stiamo parlando dello stesso   Patuanelli che nel 2019 (allora   titolare del MISE) prese le difese della mega azienda cinese  Huwaei nell’ intento di  contrastare il COPASIR che aveva lanciato l’ allarme sull’ invasione digitale della Cina in Italia , da anni segnalata dai servizi.

E’ in gioco la sicurezza nazionale. Di Battista è un legittimo promotore delle ragioni di Mosca e Pechino,  a chi giova  farlo rientrare in gioco?

Giuseppe Conte è il momento  di compiere un serio  esame di coscienza e magari un ritiro spirituale, magari   a Comandoli o Vallombrosa, certo non a Trivulsi.

Ci vorrebbe  un luogo adatto  – lontano dall’ Aventino – dove riflettere e meditare, ma solo  dopo aver  riletto con attenzione le formidabili pagine di Max Weber sull’ etica della responsabilità (dei politici).

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Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

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