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Solo Riformisti

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Firenze per le donne iraniane

Firenze, gemellata con la città di Esfahan, deve far sentire la sua voce per la libertà delle donne iraniane. In passato grandi sindaci come La Pira e Gabbuggiani hanno fatto sentire la voce della città per i diritti e le libertà violate.

6 Gennaio 2023 da Marco Mayer Lascia un commento

Nel 1998 due illustri fiorentini, Lamberto Dini (Ministro degli Esteri) e Mario Primicerio (sindaco) lanciarono il gemellaggio tra Firenze e la splendida città iraniana di Esfahan

https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/Esfahan_la_Firenze_persiana.html

L’idea maturò in preparazione della visita in Italia del Presidente Muhammed  Kathami. Era  una fase in cui le cancellerie speravano in una svolta moderata e riformista in Iran.  http://leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/stencomm/03/audiz2/1999/0203/s010.htm

Purtroppo l’apertura durò solo qualche anno e le speranze furono deluse.

Pochi giorni fa il   3 gennaio 2023 il tribunale  Zahedan ha condannato  a morte un  altro giovane manifestante iraniano: Mansour Dehmordeh, 22 anni,  di etnia belucia, disabile.

Il giovane ha confessato di aver “lanciato pietre e dato fuoco a una gomma”, ma il giudice avrebbe risposto “chiunque protesti contro il governo di Khamenei sarà condannato a morte”.

Ora basta! La vivace e numerosa   comunità iraniana di Firenze (con il supporto di + Europa e dei radicali italiani) sta raccogliendo le firme perché Palazzo Vecchio dia maggiore incisività alle sue azioni di solidarietà verso le donne iraniane.

Non sarebbe male se anche tutte  le altre forze politiche fiorentine si muovessero di più: non é mai troppo tardi.

Anche a livello livello nazionale  Giorgia Meloni e Antonio Tajani potrebbero tentare qualche passo più incisivo sul piano diplomatico, possibilmente in una cornice europea. La gravità è la rilevanza  delle relazioni militari tra Teheran e Mosca  merita una maggiore attenzione dei media e  dell’ opinione pubblica europea.

In questa drammatica situazione chi può agire con maggiore libertà é il sindaco di Firenze.

La prima idea che mi viene in mente é molto impegnativa e dirimente.

Dario Nardella potrebbe iniziare uno sciopero della fame per ottenere innanzitutto la sospensione di tutte le condanne a morte nonché la liberazione dei prigionieri politici.

Possono esserci altre ipotesi di protesta  da esplorare e magari da condurre insieme ai tanti sindaci europei che  stimano il sindaco di Firenze.

Certo la protesta deve essere molto forte per attrarre sul dramma iraniano l’attenzione dell’Europa e del mondo.

In questo inizio dell’anno 2023 Dario Nardella ha la straordinaria opportunità di seguire le orme di alcuni dei suoi predecessori.

Penso innanzitutto a Giorgio la Pira e tra le sue tante iniziative internazionali agli straordinari “Colloqui Mediterranei” un dialogo inedito  tra la sponda nord ela  sponda sud del Mediterraneo.

Ma voglio  ricordare anche un sindaco troppo spesso dimenticato:  Elio Gabbuggiani.

Grande fu il suo sostegno e la sua vicinanza con Elena Bonner, moglie dello scienziato   Andrej Sacharov, il fisico russo cui le autorità sovietiche impedirono di ritirare il Premio  Nobel per la pace.

Ma come non ricordare che Elio Gabbuggiani sindaco del PCI – nel   non esitò a realizzare  nel 1979 (nonostante le resistenze nel suo partito)     in  Palazzo Vecchio un Convegno Internazionale sul Dissenso nei Paesi dell’Est, che ebbe risonanza mondiale.

Non so in quale forma, ma sono certo che Dario Nardella, farà  di tutto perché Firenze riscopra la sua vocazione migliore e l’Italia intera si mobiliti  per premiare il coraggio delle donne e di tutto   popolo iraniano  che da ben quattro mesi scendono in piazza e rischiano la vita per la libertà.  In una  circostanza politica eccezionale  come questa  la realpolitik deve passare in secondo piano.

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Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

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