Nulla di nuovo, se non negli slogan e nell’approccio alla politica. Direi che si tratta di una sinistra un po’ più populista ed assistenzialista, un po’ più attenta ai diritti civili e alla difesa dei più deboli e meno all’innovazione e alla produzione di ricchezza.
Quale futuro per il PD/3
Dopo Vannino Chiti e Stefano Ceccanti interviene Mauro Grassi. Tre strade davanti ad un partito che è essenziale per il futuro della sinistra. Una scelta identitaria, innovare ideologia e gruppi dirigenti, oppure stare fermo. Buon viaggio, PD.
Le tragedie come Ischia si possono evitare
Ai tanti morti che l’Italia ha contato negli anni e conta tutt’oggi per effetto di alluvioni, frane e smottamenti, ai tanti cittadini danneggiati nel patrimonio e negli affetti va detto che è possibile agire diversamente.
Ciao Draghi, e grazie
20 mesi di governo che hanno lasciato un segno per quanto è stato possibile raggiungere e soprattutto per lo “stile” di fondo che guarda alto e lontano. E i leader europei a Bruxelles lo salutano con un “grazie” e un “arrivederci”.
Bonus o investimenti
All’Italia servono investimenti pubblici per evitare i tanti disastri indotti dai cambiamenti climatici. Non mancano i soldi manca la volontà politica. Si preferisce infatti puntare sui bonus teorizzati dal nuovo “leader naturale” della sinistra.
Il Governo Meloni
Il centrodestra ha vinto e deve governare. Per il centrosinistra è finita un’epoca. Ora il PD si farà tentare dalla “cosa rossa”. E’ più semplice e richiede meno sforzo.
Spulciando fra i programmi
Oggi più che mai l’economia è al centro del dibattito politico. Ma soprattutto in questa campagna elettorale destra e sinistra hanno mischiato le carte e non è facile capire quali sono davvero le ricette degli uni e degli altri.
A proposito di voto utile/1
Questa volta il voto utile deve essere valutato in termini politici e non numerici. I numeri non lasciano alcuno spazio al di fuori del centrodestra. La politica invece lascia aperti alcuni spazi. E il più importante è quello che un forte “terzo polo” può far esplodere le tante contraddizioni dell’alleanza della Meloni.
Programmi sotto la lente: il centrodestra
Iniziativa di SoloRiformisti: l’analisi dei programmi elettorali. Cominciamo dal centrodestra: per quello che ad oggi si può leggere il Programma non ha nulla di sconvolgente. Un po’ “allegro” in termini di spesa pubblica e in particolare in tema di tasse e pensioni. Ma lì saranno i “duri conti” a correggere le scelte.
Perché Draghi non sia una parentesi
Basta con la semplice riproposizione dello scontro destra/sinistra. Il Paese ha bisogno di innovazione, anche in politica. Bisogna avere il coraggio di mettere al centro l’agenda Draghi e, su quella base, scardinare il più possibile l’esistente.
E ora?
Il tentativo di giocare la carta di un “Governo alieno”, sostenuto dalla credibilità internazionale ma mai fino in fondo “digerito” dal corpaccione nazionale è fallito. E non poteva metterlo in discussione se non il partito più rappresentativo dell’Italia del “disimpegno e dell’incapacità”.
In morte del M5s
Il risultato amministrativo e la scissione di Di Maio certificano la fine del Movimento. Sopravvivono però molte illusioni che nel frattempo sono state inoculate nella società. Contro queste bisogna combattere. Alcune proposte.
Centristi, se ci siete battete un colpo
Soprattutto tre indicazioni dal voto amministrativo: il centrodestra, se unito, vince, il “campo largo” non esiste, il centro o si muove ora o perde definitivamente il treno.