Firenze va alle elezioni e, con molta probabilità, si svilupperanno nei prossimi mesi programmi e propositi sui temi più disparati. Alcuni servono come elemento identitario. Non si sa se verranno affrontati e risolti ma certamente è importante citarli. Serve a farsi riconoscere.
La destra non mancherà di citare l’aeroporto, il traffico in città, il decoro, l’immigrazione da limitare e la microcriminalità. La sinistra cavalcherà la diatriba fra B&B e residenze di famiglie e studenti, la povertà “dilagante”, l’immigrazione da integrare e la decadenza dei servizi sociali, fra cui scuola e sanità, per colpa dei tagli del Governo di centrodestra e di tutti i Governi, a parte quelli con Conte e Speranza, che si sono alternati in questo ultimo decennio. Ah, dimenticavo la destra opterà per i 50km all’ora in città mentre la sinistra considererà ogni nuova strada a 30 Km come una piccola presa del “Palazzo di inverno”! Consci ambedue che appena possibile macchine e moto andranno tranquillamente sopra i 50 km all’ora. Ma si sa, nella società della comunicazione, i simboli sono tutto.
Che dire? Per uno di “centro” tutti questi temi sono importanti, sono da mettere nell’agenda del futuro Sindaco e, se non fosse per le elezioni, credo che le soluzioni migliori verrebbero per ogni tema da un comitato di salute pubblica formato da un politico di destra, uno di sinistra, uno di centro e un tecnico (ci vuole anche qualcuno che conosce le cose). Perché sono temi complessi, che mal si prestano alle semplificazioni e che necessitano di molta conoscenza, di dati e valutazioni tecniche, e molto meno di battaglie identitarie. Ecco questa è la prima indicazione del “Sindaco che vorrei”. Una persona composta dalle seguenti componenti: identità (meno del 10%), competenza tecnica in un settore (almeno il 20%,), competenza politica (almeno il 30%) e buon senso e capacità operativa (almeno il 30%). Chissà che non saprebbe mettere intorno allo stesso tavolo esigenze e posizioni diverse e magari farle convergere verso una soluzione non dico ottimale ma almeno soddisfacente.
Poi ci sono almeno tre o quattro grandi temi che possono delineare la Firenze del futuro. Cioè ingredienti importanti della Firenze che vorrei.
Il primo “nodo” è Firenze e la tecnologia. In questo concetto c’è tanto del funzionamento della città nei suoi “servizi”, sociali economici, amministrativi, culturali, sportivi etc, e tanto del funzionamento del sistema economico fiorentino in senso lato. Sul primo punto ho l’impressione che, nonostante i mille progetti di digitalizzazione, siamo ancora lontani dalla città tecnologica. La digitalizzazione è la base. Si parte da lì. Ma poi c’è tanto tanto altro. E questo altro è ancora di là da venire. Sul secondo punto, l’economia, molto viene fatto dalle imprese che sono spinte a fare dalla concorrenza interna e internazionale. Ma rimane ancora molto da innovare e più che altro è ancora basso il tasso di crescita imprenditoriale nell’area delle applicazioni tecnologiche. Esiste un vasto campo di formazione avanzata, si pensi a Scuola 24 e alle iniziative pubbliche nel campo della istruzione tecnica superiore, ma occorre puntare più in alto. Il futuro dell’economia sta lì.
Il secondo nodo è Firenze e la sostenibilità. Che si declina su tre settori. L’energia rinnovabile e a basso impatto emissivo, il tema dell’acqua nella duplice criticità della troppa e della poca acqua ed infine il tema della produzione e consumo in città dei servizi ecosistemici. Sull’energia occorre sviluppare decine e decine di comunità energetiche trattando tutte le energie rinnovabili, fra cui non va dimenticata la geotermia a bassa entalpia, e sviluppando tecniche di efficienza e risparmio energetico diffuso. Sul tema dell’acqua vanno rafforzate le politiche contro il dissesto idrogeologico, sia di tipo aree verdi, le aree blu e la permeabilità del suolo, sia con soluzioni nature-based sia con soluzioni gray (sul modello dei serbatoi cittadini di Barcellona). Sulla produzione e consumo dei servizi ecosistemici si apre un vasto campo di intervento: occorre pensare alla città come ecosistema che dà servizi “naturali” alla comunità. I cittadini devono essere messi nella condizione di usufruirne in una v visione sistemica e l’ecosistema deve essere curato, difeso e migliorato per produrre sempre maggiore quantità e qualità e diffusione sul territorio. Si pensi, solo per fare un esempio, agli alberi in città per rispondere in maniera naturale alle ondate di calore prodotte con frequenza e intensità crescenti nelle città per effetto dell’innalzamento della temperatura globale.
Il terzo “nodo” è Firenze e la mobilità. Le tecnologie, e la diffusione della conoscenza tecnologica fra la popolazione, consentono di avere una esigenza di mobilità diversa in città. Meno accavallata, più flessibile e, in alcuni scenari, anche decrescente. Occorre puntare in maniera sistemica, non episodica e parziale, alla presenza di “ore di punta” consentire uno scambio continuo fra mobilità e relazione on line. Nel lavoro, negli acquisti, nel divertimento, e così via. La gerarchia nella città deve essere fatta da mobilità a piedi e in bicicletta, quindi attraverso mezzi pubblici e solo alla fine con mezzi privati. Ma è una gerarchia che non deve essere affrontata in maniera ideologica e punitiva ma in maniera sistemica lasciando ad ogni singolo cittadino il massimo di libertà di scelta. È per questo che è preferibile una città ricca di spazi pedonali e di percorsi senza auto piuttosto che la pratica di vincolare la mobilità privata a 30 KM con forti difficoltà di controllo da parte delle istituzioni e di pratica da parte dei cittadini.
Il quarto nodo è Firenze e il turismo. Tutti vorremmo meno turismo e di maggiore qualità. A parte i venditori di paccottiglia e di cibo scadente. Ma è difficilissimo mettere limiti quantitativi ai flussi turistici. L’unica “spinta” che può essere adottata è quella di aumentare il “costo di uso” della città. Aumentando in maniera strategica le tasse di uso della città non solo attraverso la tassa di soggiorno che colpisce solo chi risiede in città ma anche attraverso tipologie di tassazione che si applicano all’ingresso e alla permanenza, anche temporanea, in città. Lo sviluppo di un turismo di maggiore qualità richiede “sacrifici” da una parte della città che è cresciuta sul turismo di massa. E che è rappresentata oggi da una forte componente di popolazione immigrata. Lo sviluppo di attività alternative per questi lavoratori va affrontato in parallelo alle politiche di riqualificazione del turismo.
Il quinto nodo è Firenze e l’ordine pubblico e il decoro. Questo punto è legato strettamente alla Firenze di qualità ambientale, sociale, turistica ed economica. I fenomeni di microcriminalità, di ferita al decoro della città, della percezione di minore sicurezza sono un vulnus per la città. A cui le istituzioni devono reagire duramente. Con sistematicità, con l’uso delle tecnologie e con la continuità che è dovuta alla soluzione di problemi complessi. Questo problema è stato sottovalutato dalla sinistra ed è servito alla destra solo come elemento identitario. Ci vorrebbe una cultura di governo che punta a mitigare il problema e in parte a risolverlo. Le Forze dell’ordine sono statali. Ma a livello locale si possono coordinare politiche di attenzione e di attacco al problema che devono essere fortemente perseguite.
Riccardo Catola dice
Caro Mauro, dovendo votare e dovendo scegliere per chi, non avrei dubbi a votare te, solo che tu fossi candidato.
Il tuo manifesto per. firenze dimostra una conoscenza perfino esagerata della vita di Firenze. per di più sapresti anche dove mettete le mani in virtù delle tue tante esperienze molto qualifificate nelle istituzioni. Per cui non si capisce come mai la politica politicienne non ti abbia offerto una possibilità.. Ovvero si capisce anche troppo bene: un sindaco competente rischia di aver successo; un sindaco competente è anche autorevole; un sindaco competente non si fa mettere i piedi in testa dai cacicchi del partito; un sindaco competente non dice bischerate; un sindaco competente può idee buone e perfino ottime; un sindaco competente si circonda di collaboratori competenti; un sindaco competente, infine, ride poco e si fa rispettare molto.
Tropp per essere candidato da un ceto politico tanto modesto quanto presuntuoso La candidata PD non ha personalità né carisma. losi autocandidata ha scarso seguito. la cavalla da corsa di Renzi ha esperienza ma non mi ha mai convinto; Montanari è chiacchierone fatuo quanto ambizioso, ma i 5S a Firenze hanno poche fan. E la destra ancora non si pronuncia.
Dammi retta, convinciti che ce la puoi fare e corri da solo. il tempo c’è.
Comumque: ne ha dette tante, ma non tutte. Due o tre le aggiungo appena possibile. Sovrastrutura. però strategica. Essenziale.
Mauro Grassi dice
Grazie Riccardo. Troppo gentile. Non sono bravo a prendere voti. Però mi piacerebbe lavorare in un team con un sindaco bravo. Ad maiora.
Riccardo Catola dice
Tranquillo, ci metto io una buona parola.