Ciò che distingue un sistema dall’altro non è la “conoscenza esterna” ma è la “conoscenza endogena”. Sono le mille correzioni che i soggetti fanno in un sistema quando ricevono la conoscenza dall’esterno e cominciano a “lavorarci” e a interagire a livello locale.
E i referendum sulla giustizia?
Silenzio assoluto sui referendum sulla giustizia sui quali saremo chiamati a votare il 12 giugno. Nonostante il disinteresse generale si tratta di una fondamentale battaglia di civiltà. Con questo articolo di Mauro Grassi SoloRiformisti lancia una campagna a favore della partecipazione al voto. Chi vuole può intervenire.
Draghi, tenere la barra dritta
Sarebbe un grave errore se Draghi si mettesse a fare il mediatore “al ribasso” delle richieste insensate e talvolta “pulsionali” dei diversi partiti e movimenti che sostengono la maggioranza. Definita la “road map”, si deve solo andare avanti.
Come reagire al cambiamento climatico?
Se l’uomo vuole continuare la sua esperienza sulla Terra deve da una parte mitigare l’impatto negativo dovuto alla eccessiva emissione dei gas climalteranti e dall’altra preparare modalità di adattamento che gli consentano nonostante tutto una migliore, accettabile, vivibilità.
Il limite
NO, mi sta bene tutto. Ma la Meloni e Salvini che vorrebbero un’Europa più “forte” di fronte alla Russia no eh. C’è un limite
Referendum, un’occasione per la Giustizia
A differenza di quanto accadde con i “grandi Referendum” sui diritti civili come il Divorzio e l’Aborto, questa volta ha prevalso una visione “conservatrice”. Ma i Referendum sulla giustizia avranno certamente un impatto positivo sul quadro politico nazionale.
La conferma di Mattarella
La rielezione di Mattarella, visti gli errori fatti, è stata una scelta obbligata. Il Presidente della Repubblica doveva risultare da una convergenza dei due blocchi principali e non doveva apparire come uno “sgarbo” al Presidente del Consiglio Draghi. Questa era l’unica possibilità reale. e, in questo caso, coincideva anche con l’interesse del paese.
Ritorno all’antico: gare al “massimo ribasso”
Siamo di nuovo ritornati ai vincitori delle gare col 40% e 50% di ribasso d’asta. E questo non solo nella realizzazione delle opere ma anche nella progettazione tecnica che richiede, come è facile capire, tempi e risorse adeguate per puntare sulla qualità.
Liberismo e keynesismo
Dibattito aperto sul saggio “L’illusione liberista”. Dopo Alessandro Petretto interviene Mauro Grassi. Superare il liberismo non deve voler dire indebitarsi a volontà e affidarsi all’assistenzialismo.
Leopolda 11, un primo bilancio
Tre indicazioni forti dalla kermesse fiorentina: un Presidente della Repubblica che sia simbolo dell’unità nazionale, la costruzione di un’area liberaldemocratica che guardi all’Europa e la denuncia del metodo “macchina del fango” nella lotta politica.
Difendere le città d’arte
Nella discussione politica si afferma con forza la lotta al turismo mordi e fuggi, si rileva l’impossibilità di continuare una crescita senza limiti e si proclama l’importanza di riportare i residenti nei centri storici ma il tutto rimane alla fine un “wishful thinking”. Niente di più.
Chiara vittoria del PD ma…
Il PD ha tutte le ragioni per festeggiare ma ora deve essere capace di leggere la situazione politica del Paese. L’idea di un raggruppamento che va dai comunisti ai liberaldemocratici non regge politicamente. Serve un Grande Piano Riformista e una coalizione che lo sorregga.
Tecnologia e sviluppo
Nonostante il forte sviluppo della tecnologia la produttività economica non cresce. La ragione è che per “assorbire” l’innovazione tecnologica ci vuole un “campo arato” in grado di far crescere i “semi della scienza”. In Italia su questa strada resta molto da fare.