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Solo Riformisti

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Programmi sotto la lente: il centrodestra

Iniziativa di SoloRiformisti: l’analisi dei programmi elettorali. Cominciamo dal centrodestra:  per quello che ad oggi si può leggere il Programma non ha nulla di sconvolgente. Un po' “allegro” in termini di spesa pubblica e in particolare in tema di tasse e pensioni. Ma lì saranno i “duri conti” a correggere le scelte.

6 Agosto 2022 da Mauro Grassi Lascia un commento

Ho trovato su ADkronos (https://www.adnkronos.com/elezioni-2022-bozza-programma-centrodestra-i-punti_3iLcoN30BlSRBLSqmotdhm) una sintesi del Programma con cui il centrodestra si presenta alle elezioni. Sono solo alcuni punti e non tutto si può capire. Ma intanto un’idea generale si può trarre.

Ottima la linea di politica internazionale. Più Italia ed Europa nel Mondo (nessun sovranismo né nazionale né continentale) con una conferma “forte” dell’alleanza atlantica. Pertanto, chiaro posizionamento a fianco dell’Ucraina e della sua battaglia per la piena e futura indipendenza dall’orso russo.

Buona anche la linea sulla giustizia che sembra riportare nell’Agenda del paese i principi avanzati nei recenti Referendum che, pur se andati deserti in termini di partecipazione popolare, avevano un certo appoggio nell’opinione pubblica più garantista e meno distorta culturalmente da anni di insano giustizialismo.

Il grande pericolo costituzionale non traspare: elezione diretta del Presidente della Repubblica, Roma capitale e Federalismo perequativo. Insomma correzioni e specificazioni che non paiono stravolgere l’assetto istituzionale del paese. Anzi, un maggior peso politico del Presidente della Repubblica, potrebbe consentirgli un maggiore ruolo allorquando, come da Costituzione vigente, è demandato a scegliere il Presidente del Consiglio da inviare alle Camere per la Fiducia.

E veniamo ai temi più economici e sociali.

Sul Reddito di cittadinanza si conferma la critica della mancanza di legame con le politiche e gli strumenti per il lavoro. Bene la sottolineatura, magari occorre capire che ci vuole un altro strumento parallelo per la battaglia contro la povertà laddove e allorquando non appare strettamente legata alla mancanza di lavoro ma piuttosto alla marginalità sociale.

Buone le politiche sociali che prevedono un “ritocco” delle pensioni minime (non si dice di quanto!) e più che altro la ripresa di una politica per le case popolari. Ci sono ampie sacche di popolazione, specialmente anche se non solo nell’area delle recenti immigrazioni, che non ha capacità di accesso autonomo alla casa. E più che con soldi vanno supportate con servizi abitativi.

Più ambiguo è invece il capitolo sulla flessibilità dell’accesso alla pensione. E’ evidente che una certa flessibilità può essere accettata dal sistema ma senza rientrare nelle proposte troppo facilitatrici che riportano il sistema pensionistico alla instabilità di lungo periodo. L’allungamento dell’età in vita deve essere considerato pena il crollo del sistema pensionistico pubblico così come oggi lo conosciamo.

Ambigua è anche tutta la partita fiscale dalla risoluzione delle cartelle fiscali pregresse (quanto si intende tagliare?) alla flat tax sulle partite iva fino a 100000 euro e, più in generale, alla riduzione del peso su famiglie e imprese. E’ in effetti un “wishful tinking” facile a dirsi ma mal si vede come possa essere attuato senza incorrere in squilibri strutturali di Bilancio. Squilibri che, a detta anche dell’economista Baldassari molto vicino a Fratelli d’Italia e alla Meloni in una intervista al Sole24ore, non possono essere tollerati in questa fase economico finanziaria per il paese.

Ottima la linea sul rilancio dei lavori pubblici (Ponte sullo stretto, banda ultralarga, rete alta velocità) e sul rafforzamento degli investimenti energetici (produzione interna di gas, energia rinnovabile, apertura a discutere su energia nucleare). Si tratterebbe di capire meglio la posizione del centrodestra sul rigassificatore di Piombino, ma verrà il tempo delle scelte.

Sul Covid, forse nella speranza che la pandemia sia in qualche modo dietro alle spalle, si sceglie la via dello slogan: convincere per non costringere. Non dice molto. Ma ammicca a quel mondo che si è sentito coartato dalle “scelte pubbliche” durante la pandemia e che aspira ad una libertà completa di fronte al rischio. L’augurio è che al centrodestra e al paese sia sufficiente quello slogan. Lo speriamo tutti.

Quindi? Per quello che ad oggi si può leggere il Programma del Centrodestra non ha nulla di sconvolgente. Un po’ “allegro” in termini di spesa pubblica e in particolare in tema di tasse e pensioni. Ma lì saranno i “duri conti” a correggere le scelte.

Forse è proprio vero quello che ha scritto Crosetto, uno dei migliori “maitre a penser” di Fratelli d’Italia, in una recente intervista: l’Italia è un paese complesso e in difficoltà. A prescindere da chi sta fisicamente al Governo dobbiamo governarla nel “nome di tutti”. E quindi ognuno può dare un contributo dal Governo e dalla opposizione. Il Programma del centrodestra sta lì a dimostrarlo. E’ aperto. Non è stravolgente. Non prevede cambi di sistema.

E allora cominciamo a parlare di programmi, di temi, di soluzioni. E non solo di “bizze della politica”.

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Info Mauro Grassi

Mauro Grassi. Nato e residente a Firenze 68 anni. Laureato in statistica e in economia a pieni voti. E' stato Direttore di ricerca all'Irpet (Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana) fino al 2000. Quindi Direttore Generale della Regione Toscana fino al 2011. Dopo una breve esperienza di Assessore all'Ambiente e all'Urbanistica al Comune di Livorno ha svolto dal 2013 incarichi di direzione presso il Ministero delle Infrastrutture e la Presidenza del Consiglio (Direttore di #Italiasicura). Attualmente svolge attività di Consulenza in campo ambientale.

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