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Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

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W la laicità

Per prevenire le visioni oscurantiste occorre riscoprire lo spirito critico e riscoprire il valori di un approccio libertario. Occorre anche mettere in evidenza il falso liberalismo che caratterizza le correnti più conservatrici del pensiero cattolico. Considerazioni sul congresso di +Europa.

18 Febbraio 2023 da Marco Mayer Lascia un commento

Sono stato eletto delegato per la lista  ImMAGIna +Europa di  Riccardo Magi al Congresso Nazionale ( 24-26 febbraio) di + Europa  a cui mi sono iscritto da soli tre mesi.  Perché dopo tanti anni di assenza ho deciso di rimpegnarmi in politica? E perché in +Europa?

Ho scelto di darmi da fare perché non mi piace l’aria che si sta respirando in Italia. Per essere chiari non mi riferisco tanto alla politica estera di Giorgia Meloni di cui condivido il netto sostegno alla resistenza ucraina.   https://www.startmag.it/mondo/governo-meloni-rapporti-cina/, quanto  ad una serie di vicende domestiche  (politiche e non) che – spero di sbagliare – potrebbero preludere ad una fase di oscurantismo culturale.

Ciascuno di noi – faccio appello a tutte le generazioni  –  dovrebbe riflettere bene sui fatti che sto per segnalare e chiedersi se non sia il caso di dedicare una piccola parte del proprio tempo libero ad un impegno civico e/o di carattere politico.

A cosa mi riferisco? Una prima valutazione  è  che trovo  indisponenti le posizioni assunte da alcuni  esponenti  del  governo.  Mi riferisco in particolare ai Ministri  Matteo Piantedosi (caccia alle streghe contro le ONG) e Carlo  Nordio (caso/Dalmastro/ Donzelli).   A prescindere dagli eventuali risvolti legali é triste vedere un Ministro dell’ Interno con l’ indice puntato contro organizzazioni umanitarie quali Medici Senza Frontiere  o  Emergency che per  il coraggio e la  professionalità dei loro medici e infermieri sono apprezzate  in tutto il mondo da decenni.

Come hanno ricordato ieri Emma Bonino e Riccardo Magi https://www.piueuropa.eu/il_decreto_ong_favoreggiamento_all_omissione_di_soccorso è inammissibile che il governo legittimi e favorisca nella pratica  (e anche a livello subliminale)  l’ omissione di soccorso con un Decreto Legge.    https://www.pensalibero.it/il-decreto-legge-ong-tra-verita-e-propaganda/

Le immagini dei  minori non accompagnati costretti a scendere dalla nave di MSF nel lontano porto di La Spezia e poi  rispediti dal Viminale  in pullman  a Foggia hanno  incrinato gravemente la reputazione internazionale dell’Italia.

In questa materia un brutto scivolone lo ha fatto anche Antonio Tajani.  Il titolare della Farnesina non ha avuto il coraggio di dire mezza parola contro Berlusconi dopo l’attacco a Zelensky nonostante  le  parole del Cavaliere abbiano suscitato durissime reazioni nel mondo dei  conservatori europei e del PPE.

European conservatives face internal revolt over Berlusconi’s anti-Zelenskyy comments.

 Berlusconi  a parte Antonio Tajani ha anche pronunciato  parole davvero infelici e ingenerose a proposito delle ONG impegnare nei soccorsi nel Mediterraneo. Come si possono definire  le navi  umanitarie “taxi del mare” quando hanno salvato e salvano ogni giorno tante  vite umane nel mediterraneo?  Non scherziamo. Se a Firenze qualcuno definisse  taxi le ambulanze delle Misericordie (che per inciso hanno alle spalle mille anni di assistenza umanitaria) scoppierebbe una rivolta popolare.

Lo affermo con tutto il rispetto per il logorante lavoro dei taxisti negli ingorghi di  traffico delle nostre città.  Quando sono impegnate in  operazioni di soccorso le navi delle ONG (come peraltro  le navi militari e  civili)  agiscono non come taxi, ma da vere  e proprie “ambulanze del mare”  con tanto di medici e paramedici a bordo.

Devo aggiungere che non mi aspettavo che  un magistrato preparato e coerente come Carlo Nordio diventato Ministro della Giustizia si nascondesse

dietro la foglia di fico di un espediente giuridico  (l’istituto della “vigilanza amministrativa”)  per coprire il comportamento –  incosciente e indecoroso – sia sul piano dell’etica pubblica che  politico  della coppia irresponsabile Dal Mastro/ Donzelli.

Chiunque abbia un minimo di esperienza sa perfettamente che le comunicazioni tra detenuti al 41 bis non devono essere rese pubbliche perché possono  offrire  spunti importanti per la polizia di prevenzione, per la cattura di latitanti,  per le indagini nanionali e internazionali contro la criminalità organizzata e le organizzazioni terroristiche. Vi risparmio le reazioni in sede di Europol.

Ma al del comportamento di singoli esponenti del centro destra mi preoccupa il clima culturale in cui stiamo vivendo. Non mi riferisco alla vittoria del centro destra, ma all’astensionismo dilagante che ha coinvolto il 60% dei cittadini elettori, un terribile segno di sfiducia verso le istituzioni.

A mio ci sono tutte le premesse per  un’onda d’ urto di matrice  qualunquista e oscurantista che farebbe molto male all’ Italia. Il discorso non riguarda solo il centro destra, ma tutti i partiti politici che hanno tutti di maggioranza e di opposizione l’obbligo morale di  una rigenerazione culturale.

Per prevenire le visioni oscurantiste occorre riscoprire lo spirito critico e riscoprire il valori di un approccio libertario. Sul piano della competizione delle idee occorre in particolare mettere in evidenza il falso liberalismo che caratterizza le correnti più conservatrici del pensiero cattolico che vanno molto oltre il rosario di Salvini. .

Sarebbe un grosso guaio  se la cultura politica integralista di Marcello Pera (tanto cara al Cardinale Camillo Ruini “Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l’Europa, l’etica”. Roma, Palazzo Wedekind, 4 dicembre 2008) .http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/210097.html  certamente del tutto legittima, ma anche molto regressiva diventasse  senso comune della Nazione.

Pensandoci mi viene in mente quanto scrive Alessandro Manzoni nel capitolo XXXII dei Promessi Sposi ,  scrive: “Il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.

Nell’ultimo capitolo di. un suo celebre libro Marcello Pera scrive:  “ il liberalismo si sposa con una concreta dottrina del bene, in particolare quella cristiana che gli congenere, e allora esso ha qualcosa da offrire alla crisi morale contemporanea, o invece il liberalismo si professa autosufficiente, “neurale” o “laico”, e allora diventa un moltiplicatore della crisi stessa” .

https://www.culturacattolica.it/cristianesimo/magistero/magistero-approfondimenti/benedetto-xvi-a-marcello-pera-5-la-parabola-dell-etica-liberale

Ha senso affermare che il pensiero liberale diventa moltiplicatore della crisi morale se non si coniuga con la dottrina cristiana del bene?

La prima osservazione è che questa affermazione ignorano uno degli elementi più importanti del moderno pensiero politico ed in particolare la rivoluzione metodologica e scientifica nelle scienze sociali di Niccolò Machiavelli nell’ambito delle scienze sociali come quella di Galileo nelle Hard Sciences.  .

 https://www.treccani.it/export/sites/default/magazine/webtv/videos/PDF/Machiavelli_Treccani_definitivo.pdf .  Mi riferisco in particolare a quanto Machiavelli scrive in ordine ai caratteri specifici e distintivi delle virtù della politica e (e dei suoi vizi).

Ma a parte questo a questo aspetto affermare che il liberalismo “autosufficiente”  “laico” (o di altre confessioni religiose? )   diventa un moltiplicatore della crisi morale  stessa” appare una affermazione davvero azzardata.

Negli ultimi anni i sostenitori di questa visione integralista ha  oltretutto   strumentalizzato le parole e gli scritti di Benedetto XVI. Papa Ratzinger non ha niente a che fare con  http://www.farodiroma.it/trisulti-lascia-il-cardinale-martino-ed-entra-steve-bannon-il-cardinale-burke-chiamato-alla-presidenza-onoraria/– Semmai in Benedetto XVI si potrebbe osservare  un qualche forma di “eurocentrismo” conservatore rispetto alle visioni  universalistiche di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Francesco I più aperte ai temi globali del mondo.

No il liberalismo come dottrina del bene (comune) è un’ altra cosa.  Le  sue radici culturali più antiche si ritrovano nel pensiero di filosofi che vivevano in  un società politeiste come quella greca. Perché ingabbiare la tradizione liberale in un binomio obbligato con il cristianesimo come fa il senatore Pera?

Il discorso su monoteismo e politeismo ci porterebbe lontano (per esempio sulle guerre di religione), ma qui non c’è lo spazio per proseguire.

Combattere i pericoli dell’ oscurantismo che si intravedono  all’ orizzonte é ciò che mi ha spinto a rimpegnarmi in politica dopo tanti anni.

Ma perché ho scelto  +Europa?   In questo particolare momento +Europa? è –  a mio avviso – il partito che meglio interpreta la laicità della politica (dare a Cesare ciò che è  di Cesare) nonché i valori della società aperta.  Alla vigilia del  congresso di + Europa ricordo che l’ Italia – e la politica europea –  hanno  un grande bisogno di rilanciare la  grande tradizione del pensiero laico.

Ci sono alcune grandi rivoluzioni politiche,  scientifiche e religiose che  conservano una grande attualità. Penso alle 4 grandi rivoluzioni politiche nel Regno Unito in Francia negli Stati Uniti e in India, ma anche anche alle scoperte di Newton o al dibattito sul libero arbitrio dentro e fuori il Cristianesimo dopo la Riforma.

Mentre scrivo sui pericoli di un clima da  Controriforma mi vengono in mente i nomi di Altiero Spinelli e di Marco Pannella, ma ci sono tanti altri intellettuali a cui ispirarsi per costruire una cultura politica all’altezza della società in cui siamo immersi, una società che deve salvaguardare con ai diritti sociali e civili in Italia, in Europa e nel mondo.

Concludo con un esempio. Marco  Pannella e i suoi compagni del Partito Radicale hanno combattuto contro la fame nel mondo. Oggi le carestie si  ripresentano per il cambiamento climatico, la desertificazione e per la guerra di invasione scatenata da Vladimir Putin.

Il congresso deve misurarsi con queste grandi scelte.  Nelle piazze d’ Italia gli aderenti a + Europa sono presenti con iniziative costanti per il sostegno alla resistenza ucraina e a fianco delle donne iraniane che rischiano.la vita per la libertà del loro popolo. .

Sarebbe un disastro che  per asfittiche e provinciali  diatribe interne si disperdesse questo  patrimonio  patrimonio culturale e politico di un partito ancora  piccolo (circa 4000 iscritti) ma con grandi potenzialità a partire dai territori. Non possiamo tradire le aspettative gli oltre 800.000 elettori che il 25 settembre hanno votato +Europa. Per questo due “parole chiave” dei dirigenti di +Europa al Congresso dovranno  essere  responsabilità e spirito unitario per prepararsi in  modo adeguato alle imminenti elezioni europee del 2024.

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Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

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