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Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

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La Russa bocciato all’esame di Storia contemporanea

Il   problema è capire perché Ignazio La Russa  si sia lanciato in una operazione così avventata per la carica che ricopre. Alcuni sostengono che non fosse pienamente lucido o informato, ma forse la ragione è un’altra.

7 Aprile 2023 da Marco Mayer Lascia un commento

Tutti   polemizzano sulle affermazioni del Presidente del Senato Ignazio La Russa, ma paradossalmente nessuno osserva che non ha neppure reso un grande sevizio alla sua causa. Definendo i morti dell’ esercito tedesco “semi pensionati  suonatori di una banda musicale” (sic!)  ha   offeso la memoria dei 33 militari della polizia nazista uccisi nell’ attentato di via Rasella.

Il   rispetto per la dignità’ e la memoria delle vittime del nemico è – a mio avviso – un valore fondante di una tradizione militare degna di ogni  paese civile che il nazifascismo (ma non solo) ha cancellato.

Hitler è  arrivato al punto di togliere la vita anche ai propri combattenti più coraggiosi.

Il fratello mio nonno – Moritz Mayer – era un ufficiale tedesco   pluridecorato della  prima guerra mondiale, ma nonostante i suoi  meriti di combattente è stato ” gassato”  con sua moglie Irma nel campo di sterminio di Belzec perché di origini ebraiche.

Qui di seguito la sua   storia raccontata dal figlio Eric, cugino di mio padre  cui ero molto legato:

https://jewishstandard-timesofisrael-com.cdn.ampproject.org/v/s/jewishstandard.timesofisrael.com/a-story-of-clinton-worms-and-wayne/amp/?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQIUAKwASCAAgM%3D#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16803397035061&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fjewishstandard.timesofisrael.com%2Fa-story-of-clinton-worms-and-wayne%2F

Chiusa questa breve parentesi di carattere familiare ricordo che  i  33 morti  vittime della bomba in via Rasella facevano parte  del 3^ battaglione del “Bozen Polizei Regiment” (il 3 e 4 plotone furono i due più colpiti) – reggimento che la  Wermarcht fece nascere nel sud tirolo nel settembre 43 – per poi impegnare il terzo battaglione nell’ occupazione di  Roma,  e gli altri due nel nord Italia e in Istria. Il secondo battaglione risulta coinvolto nella strage di Biois nel bellunese.

https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:626

I militari morti in via Rasella erano quasi tutti giovani sudtirolesi e assolutamente operativi impegnati in compiti di sorveglianza della Capitale, in azioni di polizia militare e in   rastrellamenti e combattimenti contro i partigiani. Ridicolizzarli come   “suonatori di una banda musicale”   e come dei ” semipensionati”- come ha fatto il Presidente del Senato –

https://mobile.twitter.com/Italiantifa/status/1641766362535043072/mediaViewer?currentTweet=1641766362535043072&currentTweetUser=Italiantifa

è una falsità oltre che  un’ offesa  alla memoria  di chi combatteva con impegno –  sia pur da un parte cosi  tragicamente sbagliata.

Sull’ attentato via Rasella la Russa può esprimere l’ opinione che vuole, ma è’ grave che la seconda carica dello Stato  falsifichi  i fatti per legittimare le sue opinioni:  un  brutto vizio di cui dovrebbe chiedere scusa, a tutti gli italiani, e in primo luogo ai familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine.

Il Presidente del Senato sarebbe stato sicuramente bocciato ad un esame di storia contemporanea se qualche docente   gli avesse   chiesto di via Rasella ed in particolare  quale  fosse il ruolo e la funzione del Polizei Regiment durante l’ occupazione tedesca di Roma, del nord Italia e dell’Istria.

Ma al di là della deformazione dei fatti   il   problema è capire perché Ignazio La Russa  si è lanciato in una operazione così avventata per la carica che ricopre.

Alcuni sostengono che non fosse pienamente lucido o informato, cosa che può capitare a chiunque.  La mia ipotesi è    più maliziosa, ma è ‘ naturalmente solo un’  ipotesi che sottopongo al vaglio dei lettori.

Forse   le dichiarazioni di La Russa sono un pezzo della insidiosa narrativa che sta emergendo tra alcuni esponenti di Fratelli di Italia, una sorta di “Vandea” montante  per far concorrenza all’ iper sovranismo di destra di Matteo Salvini che opera sottotraccia, ma è la vera spina del fianco di Giorgia Meloni.

Non è del   resto   un mistero che Matteo Salvini, (lo stesso Giuseppe Conte) e una parte di FdI critichi la politica estera troppo filo americana e filo ucraina della Meloni e provi un certa nostalgia per i deliri di onnipotenza (spero non per le truffe) del sovranismo populista di Steve Bannon che aveva – lo ricordo a chi se ne fosse dimenticato –  anche solide radici moscovite.

Uno dei nodi che rispunta spesso   in questa parte della destra (e dei 5 stelle) sono i rapporti con la Russia. Certo Putin non è più di moda, ma sto parlando di un bel gruppo di ex filo putiniani che hanno edificato molti ponti tra la Russia e l’ Italia.

https://www.agenzianova.com/speciali/32/sesto-vertice-italia-russia

Per esempio –  sino al 2011 come Ministro della Difesa – Ignazio La Russa ha seguito da vicino le forniture italiane a Mosca, in particolare è   arrivato a promettere a Mosca   più  di duemila  corazzati italiani.

https://www.ilgiornale.it/news/italia-russia-joint-venture-2500-blindati-accordo-poste.html

Per fortuna   con l’  arrivo alla Farnesina del  suo collega di partito  Giulio Terzi i  rapporti con Mosca furono  raffreddati, le forniture militari ridotte e i canali con Washington rinsaldati.

Forse è   solo una coincidenza e pura fantapolitica, ma resta il fatto che dal  24 marzo 2022  ad oggi il Presidente Ignazio La Russa non abbia perso occasione per  prendere le distanze da Biden e Draghi sui rapporti con Mosca.

La Russa: “Biden e Draghi con Putin hanno esagerato, nessun plauso”

https://www.google.com/amp/s/www.iltempo.it/politica/2022/04/04/news/ignazio-la-russa-dice-no-arresto-vladimir-putin-guerra-ucraina-stasera-italia-31097251/amp/

Il discorso ci porterebbe lontano sulle radici del pensiero sovranista (talora rosso/nero, talora tosso/verde) che ha trovato alimento e solide sponde negli ideologi e negli oligarchi del Cremlino

https://www-agi-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.agi.it/politica/putin_sovranisti_sanzioni-5770650/news/2019-07-04/amp/?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQIUAKwASCAAgM%3D#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16803410185176&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.agi.it%2Fpolitica%2Fputin_sovranisti_sanzioni-5770650%2Fnews%2F2019-07-04%2F

Per chiudere le polemiche secondo me il Presidente La Russa avrebbe dovuto   avere il coraggio di dichiarare: “sui militari del polizei regiment uccisi in via Rasella ho preso una bella cantonata! A chi non capita ” E la vicenda sarebbe finita qui.

Oggi, invece,   la sua reazione con la brava giornalista Paola di Caro https://www.corriere.it/politica/23_aprile_01/russa-via-rasella-l-atto-salvo-d-acquisto-stato-ben-piu-glorioso-ma-fatti-tanti-anni-fa-d-ora-poi-non-parlo-piu-052cbc0c-d000-11ed-b005-63605f0e01d8.shtml è apparsa a tutti imbarazzante e  imbarazzata: “forse avrei dovuto precisare” “avrei dovuto essere più preciso”, ma ha il Presidente del Senato ha sostanzialmente confermato la sua versione.

La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”

Se non avrà il coraggio di ammettere di aver detto una inqualificabile falsità darà ragione  a chi pensa che la seconda carica dello Stato non stia esercitando il suo ruolo come prescritto dall’ art. 54 della Costituzione.

Intendiamoci in democrazia la libertà di opinione è sacra. Suggerisco a chi non lo avesse letto il celebre “Defending My Enemy” ,  il celebre   libro pubblicato da  Aryeh Neier nel 1979.

https://www.google.it/books/edition/Defending_My_Enemy/pk-QAAAAMAAJ?hl=it

Ma quelle di La Russa non sono solo opinioni, le frasi che ho citato all’inizio aggiungono un altro tassello alla girandola di fake news di cui siamo oggetto ogni giorno.

Il discorso giuridico sarebbe diverso se un parente di uno dei morti della polizia militare tedesca in via Rasella percepisse una qualche forma di diffamazione a mezzo stampa (495 CP)  del suo congiunto nelle parole di la Russa. È ovviamente un   quesito del tutto  astratto e puramente accademico a cui mi piacerebbe che fosse proprio Il prestigioso studio legale milanese La Russa a rispondere.

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Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

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