• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Il populismo pacifista

18 Maggio 2023 da Roberto Riviello Lascia un commento

In questi anni abbiamo assistito alle diverse forme che ha preso il populismo, e davvero possiamo dire che ne abbiamo viste di tutti i colori: da quello securitario e antimmigrazionista della Lega salviniana a quello egualitarista e pauperista di Beppe Grillo, dal sovranismo contrario all’euro e alla UE di Fratelli d’Italia prima della svolta meloniana al movimento contro i vaccini e la medicina in generale. In questo calderone, dove si confondono destra e sinistra, sono nate amicizie e alleanze politiche sulla base di posizioni genericamente antisistema e senza nessuna realistica progettualità, per questo durate solo una stagione: basti pensare al governo giallo-verde di Conte che attirò le simpatie dei massimi esponenti mondiali del populismo: Putin e Trump.

Ebbene, durante il Concertone del primo maggio, abbiamo assistito a un’altra manifestazione del populismo che, grazie al discorso del noto fisico Carlo Rovelli, ha preso la forma, apparentemente innocua, del pacifismo. Ma sia chiaro, qui non intendo dire che il pacifismo è necessariamente populista, perché esistono pacifisti, come Piero Sansonetti del Riformista giusto per fare un esempio, che si limitano a testimoniare la loro avversità alla guerra e all’invio di armi in Ucraina in modo razionale e, soprattutto, lo fanno senza indicare presunti colpevoli in Italia quando – lo sappiamo bene – i responsabili del conflitto abitano tutti a Mosca.

Il modo e i contenuti del discorso di Rovelli sono stati, invece, essenzialmente populisti e, come spesso accade in questi casi, finanche aggressivi nonostante lo sbandieramento delle idee pacifiste.

In primo luogo perché il fisico se l’è presa con l’attuale ministro della Difesa Guido Crosetto (anche senza nominarlo direttamente), definendolo “piazzista di strumenti di morte” perché in passato è stato presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza: una terminologia così offensiva che ha costretto Ambra Angiolini, presentatrice del Concertone anche quest’anno, a scusarsi immediatamente dopo la fine del discorso. E noi ricordiamo  che questo modo di fare comunicazione politica, cioè scendendo sul piano delle accuse ad personam spesso infamanti, è tipico di quella ideologia e quella retorica di cui Beppe Grillo e discepoli vari sono stati i massimi esponenti.

C’è poi un’altra questione che ci rivela la natura profondamente populista del monologo (eh sì, monologo perché, purtroppo, sul palco romano non era stato invitato nessuno ad esporre una tesi contraria) di Carlo Rovelli: il suo riferirsi direttamente ai giovani spettatori, o meglio, alla pancia dei giovani spettatori, sollecitandoli emotivamente e trasmettendo loro il sentimento della paura, come fanno quei politici che usano termini come “invasione” o “sostituzione etnica”  per spaventare e attrarre potenziali elettori. È evidente che la guerra in Ucraina è una tragedia e un pericolo per l’umanità, ma mettere tutti i Paesi coinvolti sullo stesso piano (“Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece di cercare soluzioni, i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra…”) senza specificare chi invade e chi viene invaso è un ragionamento non solo sbagliato, ma persino dannoso quando viene rivolto ai giovani.

Sempre ai giovani Rovelli ha dedicato la chiusura del suo discorso, alzando il tono e facendone un vero e proprio sermone giovanilistico. Infatti gli ha spiegato che il mondo è di loro e non dei signori della guerra (se permette, caro Rovelli, direi che il mondo è anche un po’ mio e dei miei coetanei non più giovani), e poi li ha invitati praticamente a nozze dicendo: “Non abbiate paura di imbrattare i muri, cambiate questo mondo”.

E adesso aspettiamoci una colata di vernice sui muri dei palazzi e magari anche sui quadri dei musei e sulle statue nelle piazze perché – come sostiene il cattivo maestro Carlo Rovelli – è così che si lotta per la pace.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica

Info Roberto Riviello

R.R. nel 1978 si è laureato in Filosofia nell'Università di Firenze ed ha sempre insegnato negli istituti secondari della Toscana. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro. Trascorre il suo tempo libero passeggiando in campagna. È appassionato di storia, arte e cucina.

Post precedente: « Cattolici e Partito Democratico
Post successivo: Lettera aperta a Carlo Rovelli »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Il tema

1 Giugno 2023 | Il Bastian Contrario

Ci piace portare insieme ai nostri amministratori il PD verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. E’ questo il tema.

Ah, ecco…

(by Elly Schlein)

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Luigi su Sanità pubblica, cosa non funziona
  • Giulio Di Donato su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Maria Acomanni su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Giorgio Linguaglossa su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano Dalpasso- Urbanista territorialista su Cattolici e Partito Democratico
  • Il macigno del debito pubblico - Rinascimento Europeo su Il macigno del debito pubblico
  • Maria Acomanni su Da promessi a falliti sposi
  • Gloria Pianigiani su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
  • Maria Acomanni su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it