E’ evidente che il PD persegua la strada di un confuso massimalismo populista e meridionalista, con Leu e M5S. Operazione che con il riformismo, con le istanze liberali e democratiche e con la voglia di progresso economico, sociale e culturale, ha poco a che fare.
Con il “mai” non si fa politica
È bastata una mossa molto semplice e del tutto prevedibile di Salvini e della Lega per mandare in confusione un partito che è sempre stato sul “mai”: mai 5S, mai Lega. E se i “sovranisti” cambiano posizione, per il PD non è una vittoria degli europeisti.
Adesso, ci vuole un partito riformista
Oggi più di ieri, bisogna rilanciare l’idea di un “governo di salute pubblica”, viste le aperture di Forza Italia e persino di parte della Lega, nelle parole di Giancarlo Giorgetti. È una proposta utile al Paese.
Un Conte è per sempre?
Quello che ci chiede l’Europa non è un “Piano” di enunciazioni generiche; ci chiede dei progetti in cui siano definiti in dettaglio e concretamente, tempi, luoghi, modi, strumenti, obiettivi, ricadute occupazionali, riforme. E questo ancora non c’è.
Il tabù del voto
Se il rischio delle elezioni è quello di consegnare il Paese alla destra, significa che il Conte II ha fallito. Il PD deve capire che una cosa è impedire a Salvini di andare al governo e un’altra costruire una politica per il Paese.
All’Italia la scuola non serve
Nessuno in Europa ha tenuto le scuole chiuse quanto l’Italia. Governo e Regioni si sono mossi come Istituzioni del Terzo Mondo. In estate l’unico intervento è stato quello di promuovere l’acquisto dei banchi con le rotelle.
Non è andato tutto bene
La narrazione della lotta alla pandemia fatta dal governo non corrisponde alla realtà. Servirebbero meno dirette televisive del duo Conte – Casalino e più lavoro in Parlamento. Non siamo al grande Fratello.
Il valzer dei colori
Giorni e giorni di discussioni. Finalmente sembra arrivata la decisione sul Natale. Ma già si ipotizzano le eccezioni. I provvedimenti si affastellano gli uni sugli altri e la confusione regna sovrana.
E’ tornato lo Stato pigliatutto
Quatti, quatti, si son rifatti l’IRI, la Cassa per il Mezzogiorno e anche la Gepi. Tutte scelte portate avanti senza nessuna decisione del Parlamento. E naturalmente aumentano a dismisura i posti a disposizione degli amici degli amici delle varie correnti di potere.
La Messa di Natale e Maradona
Impreparazione e improvvisazione, annunci mediatici, superficialità e spregiudicatezza. Queste le caratteristiche dell’azione di governo. Intanto si discute della Messa di Natale mentre migliaia di persone si ritrovano al San Paolo per ricordare Maradona.
Un Dpcm al giorno, toglie il virus di torno?
Nell’ultimo dpcm, ci sono tante cose assurde, e non si prende nessuna decisione sul trasporto pubblico, dove vi è il massimo degli assembramenti. In un Paese serio, Conte e il suo governo, Fontana e la sua Giunta avrebbero già dovuto andare a casa.
Basta con l’ora del dilettante
Con l’ondata di Dpcm si è smarrito anche il diritto all’indignazione. Questo è il momento di dire al comico, agli amici del comico e ai loro compagni di merende di andare a vaffa…
La scuola è un’emergenza
I banchi erano la vera emergenza della scuola italiana? Forse era meglio se nei sei mesi nei quali la scuola italiana è rimasta chiusa si metteva un punto un progetto di scuola e di formazione valido per i prossimi vent’anni, e valido per tutte le maggioranze politiche presenti e future.