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Solo Riformisti

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Il valzer dei colori

Giorni e giorni di discussioni. Finalmente sembra arrivata la decisione sul Natale. Ma già si ipotizzano le eccezioni. I provvedimenti si affastellano gli uni sugli altri e la confusione regna sovrana.

12 Dicembre 2020 da Luigi Corbani Lascia un commento

In Germania Angela Merkel, d’intesa con tutti i Länder,  ha deciso un lockdown totale durante il periodo natalizio, poiché i morti hanno superato le 500 unità in un giorno.

Tanto per avere dei parametri.

Decessi per milione di abitanti

Germania    256

Italia          1.067

Lombardia 2.356

Italia (senza Lombardia) 808

Belgio   1.535

UK           935

USA         866

Numero di casi per milione di abitanti

Germania    15.522

Italia            30.494

Lombardia    43.910

Italia (senza Lombardia) 27.802

Belgio    52.043

UK         26.654

USA         47.275

Percentuale di decessi sul numero di casi

Germania    1,65%

Italia            3,50%

Lombardia    5,37%

Italia (senza Lombardia) 2,91%

Belgio         2,95%

UK              3,51%

USA           1,87%

Rapporto tra numero di tests e casi positivi

Germania    23

Italia            13

Lombardia    10

Italia (senza Lombardia) 14

Belgio    9

UK         23

USA       14

Orbene, da settimane discutiamo di colori, di aperture per Natale e per Capodanno. Le feste sono più importanti delle vite umane ed oggi c’è in giro un sacco di gente, che affolla vie e bar. Sotto casa, da ore, ho la coda delle macchine (oggi domenica) per andare in centro e non posso neanche aprire la finestra, tanto l’aria  puzza di benzina.

Ma noi siamo i più bravi del mondo a combattere il coronavirus: così si lodano e s’imbrodano il governo e la Regione Lombardia. I dati non dovrebbero dare adito a queste affermazioni, anzi ci dicono che è stato un bel disastro. Certo, anche buona parte del popolo italiano l’ha preso alla leggera il covid-19, ma come sempre, l’esempio viene dall’alto: se si discute confusamente, e si agisce sull’emergenza, e si prendono decisioni politiche, mediate da interessi di partito, e non assunte con convinzione e illustrate adeguatamente, una parte della opinione pubblica prende tutto come l’ennesima conferenza stampa, come l’ennesima apparizione televisiva. Il messaggio è arrivato confuso, distorto, come modulato solo sulle esigenze mediatiche del capo del governo.

Ben altra cosa le poche (tre, se non sbaglio) apparizioni televisive della Merkel: breve ed incisiva, con la dichiarazione puntuale di cosa fa lo Stato e che cosa lo Stato chiede di fare ai cittadini. Certo, c’è una credibilità dello Stato e dei Länder ben diversa, che tuttavia si acquista non per diritto divino, ma sul campo, nell’azione di governo. Ma no, i tedeschi sono abituati ad obbedire (dicono alcuni acuti commentatori, negli sciagurati e dannosi talk show), siamo noi italiani che siamo ribelli (in particolare, quando ci sono le tasse da pagare), ma quando abbiamo paura stiamo in casa come nei mesi del primo lockdown. E allora si celebra sui giornali il senso di responsabilità degli italiani (per esempio, articolo di Wolter sul Corriere), salvo poi smentirsi qualche mese dopo.

Noi siamo stati subissati da quasi 500 provvedimenti dei  Ministeri, della Protezione civile, del Commissario Arcuri (speriamo non confonda l’acciaio con le siringhe, il forno con la sala operatoria) e delle Regioni. 22 decreti del presidente del consiglio, 25 decreti legge (siamo  al “ristoro quater” in un mese).

Siamo a tre delibere del presidente del consiglio che hanno stabilito lo stato d’emergenza dal 1 febbraio al 31 luglio, e poi al 15 ottobre e di nuovo al 31 gennaio 2021. Sono sicuro che ci sarà un’altra delibera per prorogare lo stato d’emergenza al 31 luglio 2021.  Intanto, con la complicità dei media, si monta la panna sul vaccino, facendo credere che risolverà tutti i problemi. E da qui a quando saranno vaccinati tutti (quanti, 10-20 milioni di italiani?), che misure si prendono?

Per fare il tampone, quando ho dei sintomi, non mi rimane che la struttura privata. In Lombardia le strutture convenzionate (chiamarle private è sbagliato) hanno fatto affari: tra test, tamponi e vaccini antinfluenzali. E a me capita, come forse a molti altri, di sentirmi solo, senza che nessuno abbia chiesto scusa per non aver fatto il suo dovere o per aver scaricato la palla all’altro, dicendo anche che la sanità (ovvero, la salute dei cittadini) non è di sua competenza.

Così è, ma intanto, ormai, è dato per scontato che non riusciremo mai ad adottare le famose tre T: testare, tracciare, trattare.

(questo articolo con il consenso dell’amministratore del blog è ripreso da www.ilmigliorista.eu)

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