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Solo Riformisti

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Un Dpcm al giorno, toglie il virus di torno?

Nell’ultimo dpcm, ci sono tante cose assurde, e non si prende nessuna decisione sul trasporto pubblico, dove vi è il massimo degli assembramenti. In un Paese serio, Conte e il suo governo, Fontana e la sua Giunta avrebbero già dovuto andare a casa.

26 Ottobre 2020 da Luigi Corbani Lascia un commento

Siamo al ventiduesimo dpcm, a una settimana di distanza da altri due dpcm  (due in due giorni): il che significa che i precedenti dpcm hanno prodotto ben poco.

Adesso ci spiegano che i cinema, i teatri, le sale da concerto, i luoghi di spettacolo all’aperto  sono fonti di contagio, ma non i musei: qual è la logica e quali i dati a supporto di tale decisione non è dato saperlo.  Le piscine e le palestre anche loro sono un focolaio (ma il governo non lo sapeva prima, l’ha scoperto adesso?). E poi i bar e i ristoranti dopo le 18 sono una fonte di contagio inaudito e poi possono stare allo stesso tavolo solo quattro congiunti: ma non la domenica, sempre fino alle 18. Si adottano misure senza alcuna giustificazione,  senza alcuna evidenza scientifica o senza dati statistici che comprovino le misure che si vanno prendendo.. Ora, a me piacerebbe sapere chi sono i 20.000 nuovi positivi di ieri e dove sono stati negli ultimi quindici giorni. Sono stati al cinema, a teatro, ai concerti? Dubito. E chi sono i ricoverati, dove hanno contratto il virus, ecc. ? Se ci fosse l’informazione in Italia, tutti i giorni martellerebbe il governo, non sui numeri, ma sulla spiegazione e interpretazione dei numeri.

Adesso ci dicono, in tv, alla radio, sui giornali che la situazione è tragica: il virus cinico  si insinua dappertutto. Si ripete la situazione di marzo, ma quello che succede oggi era prevedibile e in parte previsto (“la seconda ondata”). Ma oggi quello che emerge  è anche di avere un governo di incapaci. Pensate allo stupido balletto sul MES. Nulla è stato fatto per prevenire. A febbraio e marzo si poteva tollerare l’impreparazione, a ottobre no. A ottobre non si può accettare la cialtroneria (“il vaccino pronto a dicembre”) e l’impreparazione. E oggi non c’è nessuna pianificazione articolata e graduata, nel tempo e per zone di maggiore o minore sviluppo del contagio: il passo successivo – mi pare di capire –  sarà il lockdown completo.

Ripeto quanto già scritto all’inizio di questa vicenda: solo una legge circostanziata (non generica) del Parlamento può limitare le libertà personali (compresa quella di riunione, o di movimento, di andare in giro di notte, ecc.) e per periodo limitato, e non prorogabile; tutti gli altri provvedimenti (dpcm, ordinanze delle Regioni) sono incostituzionali e sono una grave ferita della costituzione e della democrazia: che differenza fa con un sistema autoritario o una dittatura?  Cito dalla Treccani: “Regime politico caratterizzato dalla concentrazione di tutto il potere in un solo organo, monocratico o collegiale, che l’esercita senza alcun controllo; dominio, di fatto e incontrastato, di una persona, di un ente, di una categoria, ecc.:”

La democrazia parlamentare deve funzionare nei momenti di crisi, è questo che fa la differenza con tutti gli altri regimi.

Nell’ultimo dpcm, ci sono tante cose assurde, e non si prende nessuna decisione sul trasporto pubblico, dove vi è il massimo degli assembramenti. Da tempo, per esempio, il governo poteva mettere a disposizione dei Comuni risorse economiche per noleggiare i bus turistici (fermi da marzo) da usare  sulle linee di maggiore affollamento e nelle ore di punta; oppure per fare accordi con i taxisti (anch’essi disoccupati) per il trasporto delle persone anziane che hanno bisogno di muoversi per la spesa alimentare, per le visite mediche  o gli esami specialistici.  E che ci vuole ai Sindaci per organizzare la articolazione degli orari di uffici, negozi, scuole, luoghi di lavoro, ecc.? Ci sono 500 vigili urbani per il Giro d’Italia, ma non si trovano per controllare venti zone della movida? Ammesso che sia la movida la maggior causa del contagio.

E basta con queste sbrodolate sul fatto che  il nostro è il governo che si è comportato meglio nel mondo! Prendo i dati dichiarati da ogni Paese alla Organizzazione mondiale della Sanità, 24 ottobre ore 10,00 (CET), con una avvertenza, la Germania ha 84 milioni di abitanti, l’Italia ne ha 60.

Dall’inizio della pandemia, casi per 1.000.000 di abitanti: Italia 8.019; Germania 4.989.

Dall’inizio della pandemia, morti per 1.000.000 di abitanti: Italia 613;  Germania 119.

Casi positivi: Italia 484.869; Germania 418.005.

Morti: Italia 37.059; Germania 10.003.

Casi negli ultimi sette giorni: Italia 93.258; Germania 61.618.

Morti negli ultimi sette giorni: Italia 632; Germania 236.

“Tests per case”: Italia 29; Germania 46.

O il virus è particolarmente cattivo in Italia o in Italia c’è qualche problema.

Mi ripeto, e scusatemi, ma questo modo di procedere del governo è insopportabile. La solita litania: bozza di dpcm che si fa girare prima, poi Conte va in televisione, e  si pubblica il dpcm. Per inciso, a mio parere, il governo Conte sopravvive fino a quando c’è l’emergenza virus, e fin quando possa permettersi esternazioni televisive in continuazione.

In un Paese serio, Conte e il suo governo, Fontana e la sua Giunta avrebbero già dovuto andare a casa e fare spazio a qualcun altro con le idee più chiare e capace di governare (“governare”) la situazione. E di spendere i soldi per obiettivi precisi, (rafforzare la sanità pubblica e territoriale e pagare medici e infermieri adeguatamente), e non come si è fatto fino adesso, con bonus per tutti, per accontentare questo e quello senza una visione e una consapevolezza del futuro.

Scusatemi, ma questa idea di chiudere i teatri e i cinema (che sono i luoghi più controllati di tutto il Paese) la trovo demenziale e disonesta. Perché non è suffragata da nessun dato di contagio e ce la si prende con il più debole: a chi volete che oggi interessino i cinema e i teatri? C’è anche un fatto, per dirla tutta: da trent’anni a questa parte, ai governi di centrodestra e di centrosinistra, gialli, verdi, rossi, azzurri,  della cultura e dello spettacolo non gliene frega niente, e quando se ne sono occupati, hanno fatto dei disastri. Solo il cinema interessa, perché è prevalente la sua romanità.

Ma il danno con la chiusura di teatri, cinema e sale da concerto e degli spazi di spettacolo all’aperto non è un fatto puramente economico (con altro debito pubblico, i due compari del Ministero distribuiranno soldi a tutti, ne sono certo), ma è culturale e sociale: l’idea che si possa fare a meno del cinema, del teatro, della musica, degli spettacoli è disastrosa per il futuro. In Europa, anche in tempo di guerra, si faceva di tutto per tenere aperti i teatri o per ricostruirli: l’essenza degli spettacoli sta nella educazione alla convivenza e alla socialità, nella diffusione della cultura.

Mi auguro che in un soprassalto di dignità il Parlamento si faccia sentire e cambi queste disposizioni: ricordo che le libertà individuali non sono materia di disciplina di gruppo e non c’è voto di fiducia che possa incidere su principi essenziali. Proprio su questa materia vale il principio della libertà e dell’autonomia del parlamentare che agisce senza vincolo di mandato.

“La colpa, caro Bruto, non sta nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte e buona fortuna”

(Questo articolo, con il consenso dell’amministratore del blog, è tratto dal sito: ilmigliorista.eu)

 

 

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