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Solo Riformisti

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Vaccinazioni: un gesto di responsabilità sociale

Vaccinarsi contro l’influenza non è soltanto una misura di prevenzione personale. È anche, oggi, un gesto di profondo rispetto, di civismo e di responsabilità sociale verso gli altri, soprattutto i più fragili.

13 Ottobre 2020 da Filippo Buccarelli 2 commenti

Di fronte purtroppo alla prevista – e in gran parte sottovalutata – seconda ondata di Sars-Cov-2, l’associazione e il periodico Solo Rifomisti invitano tutta la popolazione ad informarsi – presso la propria Asl di appartenenza, i propri medici di famiglia o presso i presidi sanitari territoriali come le farmacie –  sulla campagna 2020 di vaccinazioni antinfluenzali e di procedere, secondo la disciplina emanata il 9 Ottobre scorso dalla Regione Toscana (https://www.regione.toscana.it/-/vaccinarsi-contro-l-influenza), a vaccinarsi contro i ceppi influenzali stagionali di quest’anno.

Farlo è non soltanto una misura di prevenzione personale. È anche, oggi, un gesto di profondo rispetto, di civismo e di responsabilità sociale verso gli altri, soprattutto i più fragili, e verso la propria comunità. In un momento drammatico come quello che non soltanto il nostro Paese ma tutto il mondo stanno vivendo a causa della pandemia di Covid-19 – con il rischio di ulteriori perdite umane e di un colpo fatale che il contenimento della diffusione del virus infiggerebbe alla vita economica e sociale – rinunciare ad adottare le precauzioni consigliate dalla scienza e rifiutarsi di utilizzare tutte le “armi” che la medicina mette a disposizione significherebbero, purtroppo già nel breve/medio periodo, mettere in pericolo la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, rallentare ulteriormente le attività produttive già indebolite dai tremendi mesi primaverili scorsi di chiusura, portare nell’ordine delle cose la possibilità un nuovo lockdown che sarebbe semplicemente un vero e proprio attentato alla socialità e alla qualità della vita di individui, famiglie, gruppi di appartenenza, e dunque affetti, emozioni, senso delle cose.

Vaccinarsi consentirà innanzitutto alle autorità e agli operatori sanitari di meglio discernere fra infezioni tradizionalmente curabili e contagi da coronavirus per i quali purtroppo non si dispone ancora di cure efficaci e definitive come farmaci innovativi e vaccini dedicati sperimentalmente validati e sicuri. Non soltanto, ma eviterà da un lato la concomitanza di patologie che costituisce il primo e più grande facilitatore della letalità del Sars-Cov-2, affievolirà dall’altro il peso psicologico – personale e collettivo– che, di giorno in girono sentiamo sempre più difficile da sostenere, vista la grande incertezza nella quale siamo ancora costretti a vivere.

La vaccinazione – e questo è un punto apparentemente secondario ma secondo noi dirimente e da non trascurare affatto – è infine anche un preciso messaggio politico a quei partiti e movimenti negazionisti, populisti, strumentalmente sovranisti e irrazionali che – complice (ma fortunatamente sempre meno) una comunicazione fraudolenta quale quella (fortunatamente sempre meno) veicolata dai social – fomentano, con false informazioni e dati completamente infondati, paure, timori, sfiducia, egoismi, diffidenza, odio e intolleranza, essendo così fra i primi irresponsabili che faciliterebbero la fine di una convivenza civile basata sul confronto e su una politica laica autenticamente riformista.

 

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Info Filippo Buccarelli

Filippo Buccarelli è Professore incaricato e ricercatore a contratto presso l’Università di Firenze. Si laurea nel 1995 presso la Facoltà "Cesare Alfieri" di Firenze con una tesi sui nuovi conflitti sociali postindustriali. Nel 2001 - dopo le prime esperienze didattiche e di ricerca presso la stessa Facoltà - è dottore di ricerca in sociologia generale presso la facoltà di scienze politiche di catania, con una tesi sulle nuove culture del lavoro. Dallo stesso anno, è professore Incaricato presso la facoltà di psicologia dell'ateneo fiorentino (sociologia del lavoro e delle organizzazioni), e dal 2003 presso quella di Scienze Politiche (sociologia della devianza, sociologia dei comportamenti devianti, storia della sociologia, sociologia corso avanzato). dal 2003 al 2006 è stato responsabile di ricerca dell'area studi sociali di asel-agenzia servizi economie locali di prato, e dal 2007 svolge attività di coordinamento scientifico dell'osservatorio sociale della provincia di pistoia per conto del dipartimento di scienza della politica e di sociologia dell'università di Firenze.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. MAURIZIO DI RIENZO dice

    16 Ottobre 2020 alle 12:04

    Peccato che, almeno qui in Lombardia, i vaccini non si trovano. Io sono un soggetto a rischio ed il mio medico che l’anno scorso ha eseguito 200 vaccinazioni quest’anno ne ha ordinati 300 e gliene hanno confermati 30. Le farmacie non ne hanno e difficilmente ne potranno avere. La vergogna è che da questa primavera ci dicevano che vaccinarsi contro l’influenza sarebbe stato non solo utile ma necessario. Bisogna farsi raccomandare per trovare chi ti può fare un vaccino antinfluenzale.
    Vergognoso!!!

    Rispondi
    • Pallini Luciano dice

      16 Ottobre 2020 alle 14:32

      è l’improvvisazione alla guida di regioni e paese.
      In Toscana funziona meglio: io ho già appuntamento per sabato 24,
      In Veneto le vaccinazioni sono già in corso

      Rispondi

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