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Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

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NO alla vecchia politica

Ci rivolgiamo a tutti coloro che credono in un’Italia moderna e riformista. Facciamo crescere dal basso la richiesta di un cambiamento reale. Creiamo una rete sul territorio per portare avanti idee, contenuti e proposte al passo con i tempi.

31 Luglio 2022 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

Con alcuni amici che gestiscono giornali on line che hanno la nostra stessa impostazione riformista e liberal-democratica, avremmo pensato di lanciare l’idea, in vista del voto, di dar vita su tutto il territorio nazionale ad una rete di blog, siti e giornali diffusi su internet. Lo scopo, nella speranza di raggiungere un certo numero di adesioni, sarebbe quello di condividere idee e contenuti in modo tale da creare una spinta dal basso per convincere le nostre tante prime donne riformiste e liberal-democratiche a stare insieme. Unico modo per dare vita ad una massa critica che possa condizionare il PD liberandolo dall’incompetenza grillina e dall’abbraccio massimalista ed evitando nel contempo al Paese di finire in mano al populismo di Salvini, Meloni e Berlusconi e sotto l’influenza di  Putin.

Non c’è altra strada, l’editoriale di Mauro Grassi entra più specificatamente nel merito, per far si che la presidenza Draghi non sia stata solo una parentesi ma l’avvio di un percorso virtuoso che faccia fare al Paese quell’indispensabile salto di qualità di cui ha bisogno.

La campagna elettorale non è ancora iniziata, le liste non sono state ancora fatte ma già stiamo assistendo alla totale ripresa di possesso del palcoscenico da parte dei soliti, tristi e inconcludenti personaggi che facendo finta di combattersi di fatto si legittimano a vicenda come i soli, autentici titolari del diritto/dovere di governare l’Italia. Invece è esattamente il contrario. Draghi l’ha dimostrato. E soprattutto ha fatto vedere plasticamente, nel metodo e nel merito, come si comporta un leader di livello internazionale. Viene un brivido al solo pensiero di tornare dopo il voto alle solite risse da pollaio, alle frasi ad effetto sparate a caso, alla negazione oggi di quello che si è detto ieri, alle bugie fatte sistema, alla pervicace negazione della crisi profonda che attraversa il Paese. Tutte cose, peraltro, che si stanno già vedendo ad inizio di questa campagna elettorale.

Dopo il 25 settembre non si può tornare al solito teatrino.  Serve un cambio di passo, nella serietà dei comportamenti, nella lungimiranza delle proposte, nella competenza  per sostenerle, nell’autorevolezza con cui dialogare con gli altri leader mondiali.

Le elezioni del 25 settembre hanno la stessa valenza politica di quelle del ’48. Sul piano internazionale lo scontro è ancora fra democrazie e autocrazie ma su quello interno l’alternativa non è questa volta fra centrodestra e centrosinistra ma fra populisti e riformisti, fra  demagogia e concretezza.

Se condivi questa impostazione dacci una mano a creare questa catena e ad amplificare questo tipo di messaggi.

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