• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

La Grande Riforma

La ministra Cartabia va sostenuta fino in fondo nella sua opera riformatrice e garantista; ma al tempo stesso il Parlamento va spinto verso quella direzione attraverso i referendum popolari proposti dai Radicali e appoggiati dalla Lega.

20 Luglio 2021 da Roberto Riviello Lascia un commento

Da quanto si parlava di fare una riforma della Giustizia a partire dalla responsabilità civile dei magistrati? Certamente già dai tempi del processo ad Enzo Tortora, cui fece seguito il referendum popolare del 1987 con lo scopo di tutelare i cittadini nei casi di grave imperizia dei giudici: referendum vinto dal fronte del Sì con l’80% dei consensi, ma poi snaturato dalla legge Vassalli che di fatto preservava una sostanziale irresponsabilità del magistrato.

Non c’è dubbio, allora, che l’approvazione nel Consiglio dei ministri di qualche giorno fa della riforma del processo penale firmata dalla ministra Cartabia sia un importante passo in avanti perché si muove nel rispetto del principio costituzionale del giusto processo, e per questo vada accolta con grande soddisfazione da tutti quelli che si considerano garantisti.

Se poi si arriverà anche all’approvazione definitiva in Parlamento, si potrà finalmente considerare chiusa l’epoca Bonafede del giustizialismo imperante. Grazie a una riforma su cui ha detto parole definitive lo stesso presidente Draghi, quando ha ricordato che si tratta di una conditio sine qua non per lo stesso Pnrr che verrebbe bloccato, in caso di non approvazione, con gravissimi danni per la nostra economia oltre che per il migliore funzionamento del meccanismo processuale.

Dopo la prevedibile reazione indispettita dell’ex ministro Bonafede, si sono levate grida di dolore per il sostanziale ripristino della prescrizione – e quindi dei diritti dell’imputato – da tutta quella parte del M5S che ha fatto del giustizialismo e del giacobinismo la sua principale bandiera: per un verso l’ideologo movimentista Di Battista e i suoi companeros sostenitori della sinistra radicale di stampo sudamericano; e per l’altro Giuseppe Conte che, pur sempre azzimato e perfettamente pettinato, ha gettato la maschera del trasformista moderato tanto amato dalla vecchiette devote a Padre Pio, e che in diretta Facebook ha dichiarato guerra alla riforma Cartabia, nonché al governo Draghi.

E’ bene ricordare sempre che, nonostante la maturazione dell’ex enfant prodige Gigino Di Maio e la recente svolta governativa di Beppe Grillo (il cui divorzio politico ma anche affettivo da Conte sembra ormai definitivo), nel Parlamento i grillini sono ancora la maggioranza relativa e costituiscono una compagine sregolata e, di conseguenza, totalmente imprevedibile.

Per questo, la ministra Cartabia va ringraziata e sostenuta fino in fondo nella sua opera riformatrice e garantista; ma al tempo stesso il Parlamento va pungolato e spinto verso quella direzione attraverso i referendum popolari proposti dai Radicali e appoggiati dalla Lega.

Sono sei quesiti e tutti di straordinaria importanza: si tratta di riformare il Csm per sottrarlo alla deriva delle correnti e della politicizzazione; di separare le carriere dei pm da quelle dei giudici; di stablire la responabilità civile dei magistrati; di evitare gli abusi della custodia cautelare; di abolire la legge Severino e riaffermare così il valore rieducativo della pena (art. 27 della Costituzione).

Se questi referendum avessero successo, la riforma complessiva della Giustizia riceverebbe una spinta dal basso così forte che la politica tutta dovrebbe necessariamente riprendere il ruolo che le spetta e agire senza ulteriori indecisioni e segnali di debolezza.

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Roberto Riviello

R.R. nel 1978 si è laureato in Filosofia nell'Università di Firenze ed ha sempre insegnato negli istituti secondari della Toscana. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro. Trascorre il suo tempo libero passeggiando in campagna. È appassionato di storia, arte e cucina.

Post precedente: « Una destra sovranista e illiberale
Post successivo: Letta e la Cina »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

Il bonus

20 Maggio 2022 | Il Bastian Contrario

Confesso. Ho tentato di contarli. Senza successo.

Per questo lancio un concorso. Vince chi indovina quanti sono i bonus in vigore.

Il premio?

Naturalmente un bonus in bianco.

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

A pane e gas

14 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Guerra e pace

7 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Passionarnost e le nostre sanzioni spuntate (per ora)

2 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Stagflazione o una diversa comunicazione?

15 Febbraio 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
  • Lo statalismo è sempre in auge - Rinascimento Europeo su Lo statalismo è sempre in auge
  • Andrea Balestri su Il bonus
  • Carlo su Pistoia: Il sole per tutt*
  • laura lodigiani su L’avvitarsi della guerra e l’assenza di statisti
  • Giovanni Maltinti su E i referendum sulla giustizia?
  • Gino su L’avvitarsi della guerra e l’assenza di statisti
  • le bombe del caos - Solo Riformisti su A pane e gas
  • Roberto Riviello su E i referendum sulla giustizia?
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it