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Solo Riformisti

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Il pessimismo della ragione e quello della volontà

I giornali, i media in genere, che fino all’estate erano stati di bocca buona, che avevano assecondato tutto, ma proprio tutto quello che veniva deciso e poi attuato, adesso hanno capito l’antifona e non si accontentano più.

5 Dicembre 2020 da Franco Vianello Moro Lascia un commento

C’è poco da rifarsi a Gramsci parafrasandolo: «Uno sforzo immane deve essere compiuto  dal Governo, che è quello che è, in ultima analisi, perché l’Italia è nel suo complesso un paese economicamente arretrato. La parola d’ordine: Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà, deve essere la parola d’ordine di ogni governante consapevole degli sforzi e dei sacrifici che sono domandati a chi volontariamente si è assunto un posto di militante nelle file del Parlamento». – per cercare di farsi una ragione del pressapochismo e dell’insipienza governativa e del suo Presidente Giuseppe Conte.

E sì perché le prove di inadeguatezza, pur facendo tutti gli sforzi di buona volontà di riconoscere l’eccezionalità della situazione, l’enormità dei problemi, la pervasività del fenomeno, sono molteplici, in tutti i campi.

E se nelle prime settimane si poteva sempre sostenere “siamo il primo Paese ad esser colpito, siamo sul fronte, siamo in guerra” e così via, non è che adesso dopo 10 mesi si possa ancora trincerarsi dietro a tutto questo.

Vogliamo rifare l’elenco di tutte le castronerie, di tutte le inadeguatezze organizzative, sanitarie, amministrative, governative perpetrate in questo infinito 2020?

Esentatemi, per carità di Patria.

I giornali, i media in genere, che fino all’estate erano stati di bocca buona, che avevano assecondato tutto, ma proprio tutto quello che veniva deciso e poi attuato, adesso hanno capito l’antifona e non si accontentano più.

I molto paludati Corriere, Repubblica, la Stampa, solo per citare i più diffusi e autorevoli, hanno cominciato a fare domande, a porre problemi, a criticare alcune scelte.

Qualche TG, e qualche Talk provano ad approfondire e a fare le pulci.

Ci siamo baloccati con i banchi a rotelle, con i bonus sui monopattini, con le discussioni sull’efficienza dei trasporti salvo poi tenere chiuse le scuole fin dopo Natale – fatta salva la parentesi della riapertura settembrina c’è qualche milione di studenti che è a casa da Marzo! – con lo scontro sulle competenze regionali e il federalismo farlocco introdotto dalla Riforma del Titolo V (2001), con il MES e lo stigma (In psicologia sociale, attribuzione di qualità negative a una persona o a un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla loro condizione sociale e reputazione. cit. Treccani) che ne sarebbe derivato.

Adesso siamo al piano vaccini: vedremo dopo la prova non proprio esaltante di quelli anti-influenzali.

Perché non è possibile che si vada ancora avanti a forza di conferenze stampa, DPCM, appelli alla ragionevolezza dei cittadini, moniti o reprimende senza far trasparire un piano serio e concreto di azioni efficaci. Che guardino avanti.

Ci sono fior fiore di esperti, non fra quelli cooptati dal Governo, che stanno chiedendo da mesi e da ultimo anche con una petizione

https://www.change.org/p/istituzioni-di-governo-covid-19-ci-eravamo-fidati-34f496c7-c53e-4700-a3c2-79fd542da63c

che vengano messi a disposizione i dati, tutti i dati, disaggregati, consultabili, per analizzare l’andamento della pandemia, per provare a capirne fino in fondo i fenomeni, le implicazioni e le situazioni, per suggerire le soluzioni al di là degli interventi prettamente sanitari.

Invece di far questo non è stata trascurata nessuna delle possibili “supercazzole” a sostegno della politica politicata: la maggioranza allargata, la responsabilità dell’opposizione, il rimpasto.

(Questo articolo è pubblicato dalla rivista on line Luminosi giorni. Chi vuole proseguire la lettura può andare al sito: www.luminosigiorni.it)

 

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Archiviato in:Redazionale

Info Franco Vianello Moro

Veneziano, con i piedi nell’acqua, dalla nascita (1948). Già Amministratore Delegato di una Joint Venture italo-tedesca di accessori tessili con sede a Torino. Esperienze di pubblico amministratore nei lustri passati. Per lunghissimi anni presidente del Centro Universitario Sportivo di Venezia (CUS Venezia

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