• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Il pantano Italia

Oggi, c’è davvero sulla scena un leader carismatico? Forse che Zingaretti, Conte, Di Maio, Di Battista, Salvini o Meloni sono, dal punto di vista del carisma, meglio di un Calenda? Diciamo la verità: oggi non c’è nell’offerta politica una personalità debordante tale da procurare voti sulla base di una delega di fiducia alla persona.

5 Dicembre 2020 da Lorenzo Colovini Lascia un commento

Tutto da leggere il duello virtuale tra Carlo Calenda e il nostro Federico Oggian che costringe a pensare coloro – io tra questi – che assistono sbigottiti alla bassezza dell’azione di governo e, insieme, a quella ancor più miserevole della destra di opposizione. E che, ad ogni comunicazione dei sondaggi sulle intenzioni di voto, si chiedono se i loro concittadini sono sani di mente. Come sia possibile che Salvini goda del 25% di consensi, la Meloni e i cinquestelle il 15% e, diciamolo.. si interrogano perplessi pure sul 20% di cui è accreditato un PD mai così inconcludente.

L’articolo di Federico Oggian, come sempre dotto e ricco di riferimenti, È il momento di uscire dalle ZTL. Anche quelle mentalihttps://www.soloriformisti.it/uscire-dalle-ztl-mentali/   pubblicato da SoloRiformisti lo scorso 28 novembre, prende spunto dall’intervento video il Grande Pantano https://www.youtube.com/watch?v=-BIaQZ7AoeM&feature=youtu.be di Carlo Calenda in cui il leader di Azione dà voce (molto efficacemente) a questo preciso sentimento di stupefatta costernazione. Perplessità, quelle di Calenda, che sottoscrivo integralmente (e non credo di essere il solo) assieme alla sua sconsolata constatazione: la maggior parte dei nostri connazionali esprime le proprie preferenze politiche in modo del tutto irrazionale. Ma è proprio su questo punto che Federico si inserisce per insinuare qualche dubbio. Non tanto sul “merito” – con tutta evidenza anch’egli condivide le perplessità dell’europarlamentare – quanto su una questione di approccio e di metodo. Federico pone due obiezioni.

La prima: va preso serenamente atto che il comportamento umano, nelle scelte politiche, è tutt’altro che razionale e da qui bisogna partire, inutile prendersela con i cittadini che non agiscono razionalmente, meglio capire come prenderli per il verso giusto. i cittadini vanno convinti a livello emozionale. Più πάθος e meno λόγος insomma. I cittadini vanno convinti con l’empatia, con l’intelligenza emotiva, con la capacità di farli sentire bene.

La seconda (questa rivolta in generale ai progressisti) è quella di essere vittima della ormai celebre “sindrome da ZTL” ovvero di essersi rinchiusi in una turris eburnea radical-chic non solo sociale (cioè rappresentare solo classi garantite e quindi oggi soprattutto privilegiate) ma anche “mentale”, vestita di disprezzo per chi non è acculturato e intellettualmente sofisticato.

Entrambe le osservazioni di Federico sono fondate. Tuttavia, nessuna delle due mi pare convincente per spiegare la straniante situazione che Calenda denuncia.

È scontato e ovvio che, nella società contemporanea il consenso lo si conquista con il carisma, la simpatia personale, la capacità di proporre una narrazione coinvolgente anche a chi alla politica non dedica un minuto della propria giornata. I passati successi di Berlusconi e di Renzi si sono certamente fondati su una eccezionale capacità di fascinazione dei protagonisti. Ma.. oggi, c’è davvero sulla scena un leader carismatico? Forse che Zingaretti, Conte, Di Maio, Di Battista, Salvini o Meloni sono, dal punto di vista del carisma, meglio di un Calenda? Diciamo la verità: oggi non c’è nell’offerta politica una personalità debordante tale da procurare voti sulla base di una delega di fiducia alla persona. E meno che meno una che fondi il suo carisma sulla capacità di “farti sentire bene”: semmai, per quanto riguarda Salvini, tutto il contrario ovvero sulla capacità di esaltare rabbia e paure. Quindi, Federico, no: se Calenda ha il 3% e Zingaretti il 20% e Salvini il 25% non è una questione di carisma.

(Questo articolo è pubblicato dalla rivista on line Luminosi giorni. Chi vuole proseguire la lettura può andare al sito: www.luminosigiorni.it)

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Lorenzo Colovini

Nato a Venezia nel 1959, vi ha sempre risieduto tranne alcuni periodi per lavoro. Laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1984 all’Università di Padova, sposato con due figli gemelli (ormai 25enni) lavora all’Enel, settore Distribuzione, da 1987. Ha svolto per circa 20 anni incarichi nel territorio per poi passare ad attività di carattere nazionale nel International Business Development, lavoro che lo porta a passare molto tempo all’estero. Sempre come business developer di Enel, ha vissuto a Pechino per circa un anno e mezzo (2008-2009). Collaboratore fisso della testata on line Luminosi Giorni, rivista di cultura politica con particolare attenzione a temi dell’area veneziana. Fa parte del Direttorio di UNAeUNICA, associazione trasversale nata per contrastare l’ipotesi di divisione del Comune di Venezia nelle due parti di acqua e di terra.

Post precedente: « Il pessimismo della ragione e quello della volontà
Post successivo: Una Repubblica di task force »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it