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Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

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Il fascino discreto dell’uomo di gomma

Il premier piace. Ha un indice di gradimento altissimo. Piace la sua capacità di non prendere decisioni (fingendo di prenderle), va a genio il suo essere di gomma, concavo e convesso, e non c’è compravendita di senatori, non c’è compromesso al ribasso, non c’è imbarazzante portavoce che intacchi la sua popolarità.

13 Gennaio 2021 da Lorenzo Colovini 1 commento

Confesso il mio peccato: sono tra i pochissimi che pensa che Renzi abbia fatto bene a tentare l’operazione di defenestrare Conte (perché questo era – ed è – con tutta evidenza il vero obiettivo).

Cerco di spiegare perché.

Questo Governo ha all’attivo una montagna di temi irrisolti (Alitalia, Ilva, Autostrade), scelte dissennate (i banchi a rotelle, i bonus alla cazzo, il cashback), una politica estera a elettrocefalogramma piatto, i cantieri bloccati, nessuna riforma organica alle viste (fisco, giustizia, federalismo, il reddito di cittadinanza da rivedere..) e palesa di non avere alcuna disposizione, alcuna tensione emotiva, alcuna capacità di imprimere una svolta a questo Paese se non a parole.

Il tutto con il maggior tasso di morti al mondo e una delle peggiori performance come crollo economico dovuto al Covid19 (non sarà magari colpa del Governo ma si può dire?. oppure è lesa maestà?). Temi come competenza, capacità amministrativa, merito (vedasi il toelettatore per animali eletto Presidente di Commissione..), visione del futuro… non pervenuti. In più segni inquietanti di come si intenda gestire il Recovery Plan, con una bozza da tutti (tutti!) giudicata impotabile presentata all’approvazione a scatola chiusa. E si parlava solo dei titoli, delle poste da attribuire a ciascun settore. Figurarsi pretendere piani, tempistiche, strategie. A dir la verità una strategia Conte l’aveva: i 6 supercommissari, la Piramide dei 300, l’enorme infrastruttura esterna ai Ministeri, dipendente solo da lui. Ma sembra che neppure i cantori più appassionati del premier siano riusciti a farsi digerire quest’idea.

Davvero tutto andava bene madama la marchesa? Davvero, per esempio, il sostegno alle categorie più colpite dal Covid è stato equo ed efficace? Davvero ci si può affidare a questo Governo per spendere (e spendere bene) la montagna di miliardi del Recovery Plan? Davvero questo andazzo è quello giusto per un compito oggettivamente titanico il cui fallimento porterebbe dritti a una tragica bancarotta per i nostri figli e nipoti?

Tutte queste domande hanno ovviamente (e legittimamente) una variegata gamma di risposte.

C’è chi risponde sì. Alcuni ci credono veramente, altri fingono di crederci (per esempio alcuni parlamentari cinquestelle terrorizzati di perdere potere e prebende se cambiano le cose). Per costoro, Renzi è dunque un avversario pericoloso e la caccia ai responsabili o costruttori è cosa buona e giusta. Facendo strame della coerenza ma non importa: l’importante è salvare il soldato Conte.

C’è chi risponde “no, ma..”. Sono coloro che in effetti nutrono qualche perplessità, qualche dubbio che si possa e debba fare meglio ce l’hanno. Ma… appunto ma non vorrai mica consegnare il Paese alle destre? Oppure in questo momento di emergenza, che stiamo facendo il Recovery Plan, il piano vaccini, non vorrai mica disturbare il manovratore? E poi sempre meglio Conte di Salvini.

Infine c’è chi dice no. Che è necessaria una netta discontinuità (che non può essere il maquillage ottenuto sul Recovery Fund e meno che meno un rimpastino). L’obiettivo minimo è sostituire l’uomo di gomma che incarna perfettamente questo andazzo e sperabilmente mettere qualche pedina un po’ più competente nella stanza dei bottoni.

Ed è precisamente quello che ha scelto di fare Italia Viva. Ha pure scelto il momento giusto (non è che del resto c’era molto da scegliere) perché in questo momento emergenziale e con alle viste il semestre bianco, non c’è (se non molto remoto) il rischio di andare a elezioni ma si è costretti a trovare una soluzione – meglio se condivisa con l’opposizione ma non necessariamente – per traghettare il Paese fuori dalle secche dell’emergenza e insieme gettare le basi per un accettabile futuro. Ed è doppiamente il momento giusto perché oggi i cinquestelle pur di non andare a casa non sarebbero in condizioni di dettare condizioni e accetterebbero obtorto collo pure un ridimensionamento del loro sproporzionato ruolo.

Naturalmente la mia è un’opinione come tante e vale il tempo che trova. Ma merita qualche tentativo di analisi il muro, corale, di critiche ferocissime e offensive che il tentativo di Renzi ha suscitato. Perché la dicono lunga sullo stato del nostro Paese. Le reazioni contro Italia Viva si articolano su diversi punti di vista. Vediamoli.

C’è una vasta parte di opinione pubblica che, semplicemente, detesta l’uomo. L’ego smisurato, il traditore, l’instabile, la prima donna, il “chissà cosa avrà in mente”.. Il tutto senza neppure porsi il dubbio se vale la pena interrogarsi nel merito. Di tutte le critiche che Renzi ha posto nella famosa conferenza stampa l’unica probabilmente eccessiva (ma non irragionevole) è stata sulla minaccia per la democrazia. Ma tutte le altre..? Eppure, si sprecano gli “infame”, “hai rotto i coglioni”, “basta fare il guastatore” “demente”. Giudizi sprezzanti (sebbene non certo col greve livore di altri) pure da Calenda nonostante questi dica da mesi esattamente le stesse cose denunciate da Italia Viva, la quale tenta di fare dall’interno del Governo quello che ovviamente Azione non può tentare perché ha scelto di stare fuori.. nessuna sponda, nessun tentativo di capire..

Poi c’è la vasta corrente di pensiero, quella per capirsi dei “no ma..” di cui sopra, che in sostanza dice che Renzi ha ragione nel merito ma che ha esagerato.. ottenuto il contentino sul Recovery Plan (detto per inciso: il fatto che nell’arco di pochi giorni sono state cambiate le poste in gioco in moltissimi settori solo per accontentare Italia Viva è la dimostrazione palese che il Piano era stato scritto con irresponsabile leggerezza), magari spremuta qualche poltrona in più, doveva fermarsi.. e si torna all’eccesso di hybris, all’irresponsabilità. Perché, vuoi mettere, come si fa a disturbare il manovratore in piena pandemia? Con il piano vaccini in corso? Come si fa a rischiare di andare a elezioni e consegnare il Paese alle destre? Risponderei in sintesi come ho risposto ad un amico che mi diceva: Renzi è come uno che mentre la casa brucia butta via gli estintori. Ribattei: se la tua casa continua a bruciare da ore io mi porrei il problema della capacità del capo dei pompieri.

Ma c’è, a mio parere, dell’altro. Certo, Renzi è antipatico, il momento è difficile ma va onestamente riconosciuto che c’è anche un “fattore Conte”. Il premier, c’è poco da fare, piace. Ha un indice di gradimento altissimo, incomparabilmente superiore a qualsiasi altro rivale. Piace la sua capacità di non prendere decisioni (fingendo di prenderle), va a genio di molti il suo essere di gomma, concavo e convesso, e non c’è compravendita di senatori, non c’è compromesso al ribasso (sorvoliamo sullo spettacolo indecoroso in scena in questi giorni), non c’è imbarazzante portavoce che intacchi la sua popolarità. Piace la sua aria dorotea, una specie di Andreotti 2.0 (autore non a caso del motto “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”), quel rassicurare senza dire una mazza, l’area paternalistica, il garbo innato, quella comunicativa un po’ ruffiana e molto nazionalpopolare da ’avvocato degli italiani” come si è autonominato. Indubbiamente un capolavoro, per uno apparso in politica come candidato Ministro dell’Interno di un eventuale Governo Di Maio (!). Chapeau.

Piace, evidentemente anche al PD che non perdona a Renzi di aver toccato l’intoccabile. Salvare il soldato Conte, e con questo salvare la prospettiva di alleanza organica con i cinquestelle alle future elezioni. Che dire.. mi piacerebbe uno a uno sentire che ne pensano i molti miei amici del PD. Vorrei sentirli, dopo la doverosa premessa che Renzi è un irresponsabile, che “non vorrai consegnare il Paese a Salvini”, dirmi se il PD in questi mesi è stato all’altezza della responsabilità storica che si è trovato per le mani.

A giorni il premier celebrerà la sua ordalia in Senato. Le previsioni al momento sono che non andrà in minoranza (grazie alla probabile astensione di Italia Viva) ma neppure raggiungerà 161 voti. Ha già annunciato che non si dimetterà; e certo, con l’emergenza in corso, vuoi che passi la mano a qualcun altro? E molti italiani gli tributeranno peana, fatto fuori il disturbatore Renzi, eliminati i “topi di fogna” (copyright degli amabili commentatori del Fatto Quotidiano), l’uomo di gomma potrà condurci tutti felici verso..?

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Archiviato in:Redazionale

Info Lorenzo Colovini

Nato a Venezia nel 1959, vi ha sempre risieduto tranne alcuni periodi per lavoro. Laureato in ingegneria elettrotecnica nel 1984 all’Università di Padova, sposato con due figli gemelli (ormai 25enni) lavora all’Enel, settore Distribuzione, da 1987. Ha svolto per circa 20 anni incarichi nel territorio per poi passare ad attività di carattere nazionale nel International Business Development, lavoro che lo porta a passare molto tempo all’estero. Sempre come business developer di Enel, ha vissuto a Pechino per circa un anno e mezzo (2008-2009). Collaboratore fisso della testata on line Luminosi Giorni, rivista di cultura politica con particolare attenzione a temi dell’area veneziana. Fa parte del Direttorio di UNAeUNICA, associazione trasversale nata per contrastare l’ipotesi di divisione del Comune di Venezia nelle due parti di acqua e di terra.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Paolo dice

    18 Gennaio 2021 alle 10:59

    Sono convinto che Renzi abbia fatto la cosa giusta , non ho condiviso quando fece nascere questo governo ( chi semina vento raccoglie tempesta ).
    Non credo che il centro sinistra non possa vincere elezioni con proposte idee e uomini , senza dover baciare la mano a Conte o Grillo che sia

    Rispondi

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