• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Dal nero al rosso

Governo “Conte 2”: la resa della "P"olitica. I primi sondaggi vedono il nuovo esecutivo sfiorare appena la soglia del 39%.

11 Settembre 2019 da Daniele Marchetti Lascia un commento

Dal nero al rosso. Dopo quello che è stato definito il Governo più a destra della Repubblica italiana, il Parlamento uscito dalle urne il 4 marzo 2018 ha varato l’Esecutivo forse più rosso del dopoguerra.

Un “ribaltone” cultural-politico gestito – e questa sembra essere la terza anomalia per un Paese come l’Italia a “trazione” moderata – dal medesimo Presidente del Consiglio: il prof. Giuseppe Conte, già avvocato del popolo ed adesso lauto dispensatore di “umanità”.

Tutto legittimo, s’intende. Ma anche – rammentando una celebre battuta – tutto assai poco “normale”.

Colpa delle scelte improvvide del Matteo beach Salvini o, per altro verso, frutto del trasformismo culturale della dirigenza 5 Stelle? Risultato delle acrobazie politiche dell’indomito Matteo nazionale -al secolo- Renzi, oppure fatale conseguenza dell’indecisionismo cronico (ed ormai nefasto) di un Cavaliere sempre più in mezzo al guado?

Un fatto è certo. La decisone avventuristica della Lega di uscire dalla maggioranza giallo-verde sembrava aver aperto la strada ad una modernizzazione del quadro politico nazionale con la possibile costituzione di un inedito quanto “rivoluzionario” tricolore rosa-giallo-azzurro.

Un Governo “pastello” capace di rimarginare le ferite del “sisma” sovranista (con le quali il nuovo Governo giallo-rosso sarà destinato a fare i conti nelle piazze), di strappare le Istituzioni alle grinfie della giungla social, prospettando una realistica alternativa moderata.

Opportunità che molti avevano intravisto nell’invocato “Governo istituzionale” ma che nessuno ha avuto il coraggio politico di offrire al Capo dello Stato come ipotesi di soluzione alla pazza crisi agostana.

Tutti (senza distinguo tra maggioranza vecchia o nuova), hanno preferito continuare a guardarsi l’ombelico scegliendo la soluzione più semplice e teoricamente meno onerosa dal punto di vista elettorale ma politicamente “piatta”, “insipida”,“triste”, “incolore” come testimoniato dalla comunicazione del Presidente incaricato alla Camera dei Deputati in occasione del voto di fiducia e confermato dai primi sondaggi che vedono il gradimento del nuovo Esecutivo lambire appena la soglia del 39% (dati Swg).

Insomma, l’esatto contrario delle aspettative dei cittadini e delle reali esigenze di un “sistema Paese” in costate e disperata ricerca di “normalità”: normalità nel rapporto burocrazia-cittadini, giustizia-politica, fisco-contribuenti.

Quella normalità che -per altro conto- è sempre l’antitesi alla richiesta di pieni poteri!

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica, Redazionale

Info Daniele Marchetti

Daniele Marchetti (Lucca, 1965) risiede a Firenze. Laureato in scienze biologiche, specializzato in epistemologia nell'Università di Pisa e perfezionato in bioetica e biotecnologie nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal 1997 è abilitato alla professione di biologo e dal 2003 è giornalista iscritto all'Ordine della Toscana. Già ricercatore nell'Università di Firenze e titolare di una borsa di ricerca del ministero degli Esteri, nel 2001 entra in Consiglio regionale della Toscana come funzionario e nel 2009 guida, con la carica di dirigente, una segreteria istituzionale. Dal 2010 è stato responsabile dell'ufficio stampa di un gruppo consiliare.

Post precedente: « A trent’anni dal 1989 (2)
Post successivo: Un nuovo governo »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it