• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Basta con il neoliberismo?

Da molti si imputa ad una presunta deriva neoliberista lo stato disastroso della nostra situazione economica e sociale. È vero esattamente il contrario, come dimostrano le vicende Alitalia e MPS.

21 Novembre 2020 da Giancarlo Magni Lascia un commento

Diciamo la verità. L’Italia non è un Paese dove regole e principi del riformismo e della democrazia liberale abbiano mai allignato. Anche se da più parti si imputa proprio a una supposta deriva neoliberista lo stato disastroso della nostra situazione economica e sociale. Purtroppo, è vero esattamente il contrario e basterebbe un minimo di onestà intellettuale e di conoscenza di quello di cui si parla per capire che la situazione è proprio questa. Ma se ne volesse una riprova basta guardare a due vicende simbolo: Alitalia e MPS. Per commentare la prima bisogna ormai inventare nuovi termini. Non si trova nel vocabolario italiano qualche parola che possa illustrare la situazione. L’Alitalia è stata ed è ancora uno sperpero di denaro pubblico che non ha eguali. Se quando è cominciata questa odissea avessimo chiuso la Compagnia e garantito a tutti i dipendenti, e fino all’età della pensione, uno stipendio medio, avremmo risparmiato un sacco di soldi. La nascita di ITA, l’ultima versione cioè di Alitalia, non cambierà certo le cose. Il salasso è destinato a continuare. Ma, se possibile, la vicenda MPS batte anche lo scandalo Alitalia, più per le modalità di svolgimento che per gli sprechi. Due soli esempi. La situazione della banca senese ha avuto il colpo di grazia a seguito delle operazioni di acquisto di due istituti di credito, Banca 121 e Antonveneta, che sono state pagate da due a tre volte il loro valore di mercato. Qualche migliaio di miliardi in più del dovuto. Un capolavoro economico- finanziario che attende ancora una spiegazione razionale.

Fatta la frittata si è deciso che lo stato entrasse nel capitale della banca per risanarla e successivamente metterla sul mercato e riprendere i soldi investiti. Così si è fatto. Ora siamo alla fase della vendita. Solo che gli acquirenti latitano. Sembra proprio che nessuno voglia il bubbone senese. E allora cosa è venuto in mente al nostro solerte governo? Di incentivare l’acquirente. In pratica di pagare, non per comprare ma per vendere.

È proprio vero, siamo un paese dove il neoliberismo ha fatto strame della civile convivenza.

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Giancarlo Magni

Giancarlo Magni, giornalista professionista, ha seguito per anni, a Roma, la vita politico-parlamentare. Ha lavorato nella carta stampata, nelle radio e nelle TV. In RAI è’ stato vice-caporedattore del TGR della Toscana. Dal 2012 al 2017 è stato Vice-Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Toscana. Fa parte del Comitato Direttivo della Fondazione "F. Turati", una Onlus che gestisce Centri di Riabilitazione, Rsa e Centri per disabili. E' Presidente dell'ETS Raggio Verde che assiste minori e adulti affetti da autismo.

Post precedente: « La “Blue wave”
Post successivo: Se il Presidente perde la Corona »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it