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Il Centro Studi di ANCE Toscana ha completato una nota con il quadro riepilogativo dei progetti finanziati in Toscana per la rigenerazione urbana, alla quale attingiamo per presentare risultati e qualche considerazione. La necessità di collaborare con il privato e privato sociale per far funzionare al meglio gli interventi.

Rigenerazione urbana: i progetti finanziati in Toscana

Il Centro Studi di ANCE Toscana ha completato una nota con il quadro riepilogativo dei progetti finanziati in Toscana per la rigenerazione urbana, alla quale attingiamo per presentare risultati e qualche considerazione. La necessità di collaborare con il privato e privato sociale per far funzionare al meglio gli interventi.

19 Gennaio 2022 da Luciano Pallini Lascia un commento

Con la legge di bilancio 27 dicembre 2019 n. 42 ed il DPCM del 21 gennaio 2021 sono stati stanziati per gli anni 2021-2026 contributi , confluiti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per  complessivi 3, 4 miliardi di euro  da destinare ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana, “volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”

Le  richieste dovevano   rientrare  nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti, 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti e 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.

Complessivamente, da 649 comuni sono stati presentati 2.418 progetti ed una richiesta di risorse pari ad euro 4.402,667.449,17.

L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente è stato determinato   a favore dei Comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) come previsto dall’articolo 5 punto 2 del richiamato DPCM del 21 gennaio 2021., ovviamente nel rispetto della norma in materia di assegnazione differenziale di risorse aggiuntive, nella parte in cui viene stabilito che il volume complessivo degli stanziamenti ordinari in conto capitale sia almeno proporzionale alla popolazione residente nel territorio delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Dei 2418 progetti ne sono stati ammessi 2.325 –Compresi gli ammessi con riserva) mentre ne sono stati esclusi 93. I progetti finanziati sono 1.784 presentati da 483 enti locali, per 3,4 miliardi di euro complessivamente

In Toscana sono 43 i comuni beneficiari pari al 9% del totale nazionale, nell’ordine in cui figurano in ordine,  1. Castelfiorentino, 2 Campi Bisenzio, .3. Montecatini Terme,  4. Fucecchio, 5. Viareggio, 6.  Altopascio 7. Prato, 8. Massa, 9. Pontedera, 10. Montemurlo, 11 Pietrasanta, 12. Empoli, 13. Carrara, 14.Signa, 15.Cecina, 16.Livorno, 17. Quarrata, 18. Sansepolcro, 19. Figline Incisa,  20. Certaldo 21. Firenze, 22. Borgo S. Lorenzo 23. Scandicci  24. Sesto Fiorentino, 25. Monsummano Terme, 26. Montevarchi, 27. Pisa, 28. Lastra a Signa, 29. San Casciano V.P., 30. Grosseto, 31. Poggibonsi, 32.  San Miniato,  33. Agliana , 34. San Giovanni Valdarno, 35. Pescia, 36 Colle Val d’Elsa, 37. Arezzo,  38. Cortona, 39. Capannori , 40. Bagno a Ripoli,  41.  Follonica, 42. Pontassieve, 43. Pistoia, 44. Calenzano, 45 Lucca, 46. Rosignano M.mo, 47. Cascina.

Risultano ammessi ma non finanziati i progetti dei comuni di : Ponsacco, Reggello, San Giuliano Terme e Siena

I 47 comuni beneficiari dei contributi sono distribuiti in tutte e dieci le province, per un importo del contributo che oscilla dai 4,8 milioni  nella provincia di Livorno ai 72 milioni della provincia di Firenze, seguita a distanza  da Lucca con 41 milioni.

Tab. 1 Il quadro provinciale. N. comuni, n. progetti , costo cofinanziamento contributo (000 euro)

N, comuni N. Progetti Costo cofinanziamento Contributo
AR 6 28 37.461,0 678,0 36.783,0
FI 15 39 91.273,90 18.412,50 72.861,40
GR 2 10 10.250,00 194,5 10.055,50
LI 3 7 5.704,10 901,20 4.802,90
LU 5 26 44.148,60 2.973,50 41.175,10
MS 2 8 29.044,70 3.522,20 25.522,50
PI 4 12 32.684,70 1.361,10 31.323,60
PO 2 24 24.950,00 – 24.950,00
PT 6 20 37.778,10 1.131,10 36.647,00
SI 2 9 9.210,00 9.210.000
TOSCANA 47 183 322.505,0 29.174,2 293.330,8

 

Tutti i capoluoghi della Toscana, con l’eccezione di Siena, beneficiano di contributi  e tutti per importi  che si avvicinano al tetto massimo di 20 milioni di euro, fatti salvi Grosseto con 5,1 milioni e Livorno con 2,0 milioni (comuni che beneficiano già dei finanziamenti PINQUA),

Comune n. Costo cofinanziamento finanziamento
AR
Montevarchi 2 5.073,00 618,1 4.454,90
Sansepolcro 1 5.000,00 – 5.000,00
Arezzo 21 18.739,50 – 18.739,50
Castelfiorentino 1 5.000,00 – 5.000,00
Cortona 2 800 – 800
S. Giovanni V.no 1 2.848,40 60 2.788,40
TOTALE 28 37.460,90 678,1 36.782,80
FI
Bagno a Ripoli 3 3.910,00 1.000,00 2.910,00
Calenzano 1 460 15,6 444,4
Campi Bisenzio 5 7.520,00 2.520,00 5.000,00
Fucecchio 3 4.750,00 – 4.750,00
Borgo S. Lorenzo 5 5.582,00 582 5.000,00
Certaldo 1 6.015,30 1.330,30 4.685,00
Empoli 1 6.500,00 1.500,00 5.000,00
Figline Incisa V.mo 2 5.763,20 2.951,70 2.811,50
Firenze 4 19.600,00 – 19.600,00
Lastra a Signa 2 970 – 970
Pontassieve 6 6.643,40 2.512,90 4.130,50
S. Casciano V. P. 2 660 – 660
Scandicci 1 12.500,00 2.500,00 10.000,00
Sesto Fiorentino 1 8.500,00 3.500,00 5.000,00
Signa 2 1.900,00 – 1.900,00
TOTALE 39 91.273,90 18.412,50 72.861,40
GR
Follonica 7 5.150,00 194,5 4.955,50
Grosseto 3 5.100,00 – 5.100,00
TOTALE 10 10.250,00 194,5 10.055,50
LI
Cecina 4 3.004,10 901,2 2.102,90
Livorno 1 2.000,00 – 2.000,00
Rosignano M.mo 2 700 – 700
TOTALE 7 5.704,10 901,2 4.802,90
LU
Altopascio 1 2.000,00 – 2.000,00
Capannori 11 5.434,70 441,6 4.993,10
Lucca 8 21.913,90 1.913,90 20.000,00
Viareggio 5 9.800,00 408 9.392,00
Pietrasanta 1 5.000,00 210 4.790,00
TOTALE 26 44.148,60 2.973,50 41.175,10
MS
Massa 4 15.440,00 – 15.440,00
Carrara 4 13.604,70 3.522,20 10.082,50
TOTALE 8 29.044,70 3.522,20 25.522,50
PI
Pisa 8 20.080,00 84,4 19.995,60
Pontedera 1 4.900,00 – 4.900,00
S. Miniato 2 1.428,00 – 1.428,00
Cascina 1 6.276,70 1276,7 5.000,00
TOTALE 12 32.684,70 1361,1 31.323,60
PO
Montemurlo 1 5.000,00 – 5.000,00
Prato 23 19.950,00 – 19.950,00
TOTALE 24 24.950,00 0 24.950,00
PT
Agliana 3 1.080,00 – 1.080,00
Monsummano T 3 3.480,00 – 3.480,00
Montecatini T- 3 5.000,00 – 5.000,00
Quarrata 2 5.330,00 330,4 4.999,60
Pescia 3 2.138,90 50,7 2.088,20
Pistoia 6 20.749,20 750 19.999,20
TOTALE 20 37.778,10 1131,1 36.647,00
SI
Colle Val d’Elsa 1 4.505,00 – 4.505,00
Poggibonsi 8 4.705,00 – 4.705,00
TOTALE 9 9.210,00 0 9.210,00
TOSCANA 183 322.505,00 29.174,20 293.330,8

 

Piovono soldi sugli enti locali di tutta Italia e questa è sicuramente una buona notizia ma sono soldi assegnati senza avere alla base, salvo rari casi, progetti almeno definitivi e  che arrivano  in una situazione di comuni  impoveriti,  nel corso  di almeno un decennio,  degli  apparati tecnici, sia in termini quantitativi che qualitativi.

L’esperienza dei programmi complessi degli ultimi venti anni non è esaltante, in uno scoppiettio di sigle che vanno dai Contratti di Quartiere ai  PRU,  dai i PRUSST ai PIUSS  ed ai Piani per le Periferie fino ad i PINQUA ed oggi  a questi programmi di rigenerazione urbana: programmi :difficili da monitorare e difficili da seguire nell’avanzamento questi piani, a volte incompiuti a distanza di venti o trenta anni dalla approvazione, in un paese privo della cultura del render conto, che anzi nella opacità cerca di celare inefficienze ed errori.

Per realizzare questi piani nei tempi imposti dal PNRR, è indispensabile l’apporto del privato, sia esso profit o non profit, Terzo Settore o impresa privata, sin dalle fasi di progettazione e realizzazione fino alla gestione: perché il bello di questi piani è che troppo spesso si finanziano gli investimenti  prescindendo  dalla disponibilità delle risorse (spesa corrente) per farli funzionare al meglio dopo che sono stati finiti: se si fosse valutata attentamente la spesa di gestione, non si avrebbero  musei che funzionano a scartamento ridotto o impianti sportivi non adeguatamente mantenuti.

Non è una bestemmia, questo ampio ruolo dei privati,  è l’applicazione del principio di sussidiarietà introdotto in Costituzione.

E poi un ultimo tema:  i mutamenti radicali negli stili di vitae nel sistema della relazioni sociali impongono che si costruiscano edifici adeguate alle esigenze di oggi: per dirne una, alle scuole serve ben altro che il doveroso adeguamento antisismico dell’esistente, servono strutture radicalmente innovative,  servono  aule ampie, luminose e ben areate, flessibili per l’utilizzo delle più avanzate tecnologie, con laboratori e spazi esterni ampi per le attività all’aperto.

E’ l’ora di dire basta al recupero, nostalgico,  della vecchia scuola che Franti e De Rossi frequentavano nel libro Cuore, bisogna  mettersi in linea con le esigenze dell’oggi. I conservatori dell’esistente se ne facciano una ragione.

 

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Info Luciano Pallini

Laureato in Economia e commercio all’università di Firenze con il massimo dei voti e la lode, Luciano Pallini è stato dal 1970 al 1975 responsabile dell’Ufficio studi del Comune di Pistoia. Qui, dal 1975 al 1988, ha ricoperto diverse cariche elettive. Già componente del consiglio di amministrazione dell’Irpet e della S.a.t. “Galileo Galilei” di Pisa, svolge da trent'anni attività di consulenza alle imprese e di ricerca economica. Attualmente svolge attività di coordinamento del Centro studi Ance Toscana e del Centro studi della Fondazione Filippo Turati. Presiede inoltre l’associazione E.s.t. (Economia società territorio) con la quale realizza progetti di sviluppo basati sulle risorse locali, in particolare i beni culturali.

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