• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

PD e Lega, i veri sconfitti

Ora Lega e PD devono davvero decidere cosa fare e cosa essere. Fino ad oggi nella Lega hanno cercato di convivere l’anima nazionalista e quella autonomista e nel PD gli orfani dei comunisti e dei democristiani.

1 Ottobre 2022 da Daniele Marchetti 1 commento

Assieme ad un risultato finalmente chiaro ed inequivocabile, dalle urne di domenica 25 settembre è uscito un nuovo assetto della politica italiana. All’archiviazione pressoché definitiva delle coalizioni e con esse dell’ambigua quanto insopportabile definizione di “centrodestra” e “centrosinistra”, si è accompagnata l’individuazione netta di una destra con un polo di attrazione in Fratelli d’Italia, di una chiara sinistra il cui fulcro di aggregazione insiste nel Movimento 5 Stelle e, in ultimo, di un’area centrista il cui embrione e volano si individuano nella cosiddetta “lista Calenda”.

Uno scenario di normalizzazione che mette fuori gioco ed evidenzia tutta l’inadeguatezza di Pd e Lega: non più partiti spiccatamente di parte o, come nel caso della Lega, territorialmente individuabili. Ma neppure e per contro, classificabili come moderati e quindi riconducibili ad un posizionamento di centro. Insomma partiti “mare e monti” (o, per contro “né carne, né pesce”), completamente inadatti ad un tempo che reclama a gran voce chiarezza, serietà e coerenza.

Partiti melassa; accozzaglia di anime contrapposte, visioni e culture spesso opposte (democristiani e comunisti nel Pd, autonomisti e nazionalisti nella Lega) che per ragioni di realpolitik (tradotto: per convenienze più o meno personali) hanno tentato di convivere rinviando (per decenni) il confronto con la realtà. Quella realtà che domenica scorsa ha presentato inevitabilmente il conto. dovranno decidere cosa fare da grandi e, se del caso, prendere atto dell’inevitabile: meglio una scissione che la marginalizzazione.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Daniele Marchetti

Daniele Marchetti (Lucca, 1965) risiede a Firenze. Laureato in scienze biologiche, specializzato in epistemologia nell'Università di Pisa e perfezionato in bioetica e biotecnologie nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, dal 1997 è abilitato alla professione di biologo e dal 2003 è giornalista iscritto all'Ordine della Toscana. Già ricercatore nell'Università di Firenze e titolare di una borsa di ricerca del ministero degli Esteri, nel 2001 entra in Consiglio regionale della Toscana come funzionario e nel 2009 guida, con la carica di dirigente, una segreteria istituzionale. Dal 2010 è stato responsabile dell'ufficio stampa di un gruppo consiliare.

Post precedente: « Ripartiamo dal Terzo Polo
Post successivo: Il voto del 25 settembre. Il Dopo »

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Silvano Dalpasso - Urbanista dice

    3 Ottobre 2022 alle 16:05

    Forse sarebbe il caso (così almeno io penso) che si consderasse il valore della democrazia come era inteso qualche tempo fa presso la civiltà greca. E precisamente nel significato etimologico originario che aveva il termine : quello del governo del popolo con orientamento verso quella “etica” aristotelica che vedeva nel bene (inteso come bene sociale comune) lo scopo di chi amministrava la città.
    Occorrerebbe perciò una attenzione maggiore verso quella democrazia sociale nella quale ogni classe sociale potesse contribuire al governo della città-nazione. E particolarmente sia il capitale che il lavoro, elementi fondamentali per una società costantemente moderna. Una “democrazia sociale” ovvero una socialdemocrazia costantemente moderna e quindi prospera e sostenibile..
    Forse è chiedere troppo? Io penso sia possibile. Basta leggere la nostra Costituzione.
    .

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Il tema

1 Giugno 2023 | Il Bastian Contrario

Ci piace portare insieme ai nostri amministratori il PD verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. E’ questo il tema.

Ah, ecco…

(by Elly Schlein)

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Luigi su Sanità pubblica, cosa non funziona
  • Giulio Di Donato su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Maria Acomanni su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Giorgio Linguaglossa su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano Dalpasso- Urbanista territorialista su Cattolici e Partito Democratico
  • Il macigno del debito pubblico - Rinascimento Europeo su Il macigno del debito pubblico
  • Maria Acomanni su Da promessi a falliti sposi
  • Gloria Pianigiani su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
  • Maria Acomanni su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it