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Solo Riformisti

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Il voto del 25 settembre. Il Dopo

La vittoria della Meloni non può non preoccupare l’Europa. Dopo Polonia e Ungheria e forse Svezia anche un’Italia sovranista. Difficilmente però Giorgia farà deragliare l’Italia.

1 Ottobre 2022 da Carlo Fusaro Lascia un commento

Ieri ho giocato a carte scoperte, chi mi ha letto lo ricorda.

Oggi sappiamo come andata (anche se non ancora con la precisione del singolo seggio, ma ne basta e avanza per una prima analisi).

Uso il metodo di ieri e anzi mi rifaccio direttamente a quel post.

  1. A) Rispetto a tre giorni fa devo ammettere che il non voto è cresciuto più di quanto avevo immaginato. E devo anche ammettere che in alcune aree del paese ha raggiunto livelli sconfortanti. Occorre almeno far fronte all’astensionismo involontario (studenti e lavoratori fuorisede).
  2. B) La ingiustamente vituperata legge elettorale Rosato ha funzionato esattamente come doveva. Ne riparleremo con calma. Ma si può dire che sta attribuendo alla coalizione che ha raggiunto 44-46% dei voti una solida maggioranza. Può non piacere ai proporzionalisti: ma questi dovrebbero anche ammettere, allora, che preferiscono il caos post-elettorale rispetto alla governabilità (modello 2018: alzi la mano a chi piacquero i mesi da marzo a giugno 2018 e oltre!).

Veniamo al resto e alle domande che mi e vi ponevo ieri.

«…Cosa dobbiamo guardare da stasera?», scrivevo. Ecco. [In caratteri alti e bassi o minuscoli cosa scrivevo ieri. IN CARATTERI MAIUSCOLI LA RISPOSTA DEGLI ELETTORI.]

UNO. Entità in seggi della vittoria delle tre destre: quanto oltre il 50% dei seggi? Teniamo conto che per governare, giuridicamente, basta la maggioranza relativa, ma quella assoluta dà la certezza di poterlo fare senza intoppi, restando uniti. Naturalmente più larga è, più c’è la possibilità di assorbire dissensi. LE TRE DESTRE CONQUISTANO UNA MAGGIORANZA LARGHISSIMA ALLA CAMERA E NETTA AL SENATO.

DUE. Forza Italia (Berlusconi, Tajani) saranno necessari a Meloni e Salvini o no? Lo sarà Salvini? SIA SALVINI SIA BERLUSCONI SONO NECESSARI A MELONI PER GOVERNARE.

TRE. In altre parole: quali saranno i rapporti numerici fra FdI, Lega e FI? TRIONFO DELLA MELONI E DI FdI, CROLLO DI SALVINI E DELLA LEGA, VOTI QUASI DIMEZZATI PER BERLUSCONI: MA RESTANO, SALVINI E BERLUSCONI, DETERMINANTI.

QUATTRO. Quanto lontane saranno le tre destre dai ⅔ per fare modifiche costituzionali senza referendum? Quali altri gruppi potranno diventare determinanti al riguardo? ANCORA NON LO SAPPIAMO. DIREI CHE MANCANO 20-30 SEGGI ALLA CAMERA E 15-20 AL SENATO. TERZO POLO POTREBBE ESSERE DELLA PARTITA RIFORMA SE E QUANDO LA MAGGIORANZA DECIDERA’ DI TENTARLA.

QUINTO. La prevista sconfitta della Lega (sotto il 13-14%) determinerà e in quante settimane o mesi la caduta di Salvini? SCONFITTA CATASTROFICA E IMPREVISTA NELLA MISURA. SALVINI FINITO COME LEADER DELLA LEGA. VA A FARE IL MINISTRO E QUALCUN ALTRO NE PRENDE IL POSTO.

SESTO. La prevista sconfitta di Berlusconi (sotto il 7-8%) determinerà la virtuale scomparsa di Forza Italia? SECCO NO, FINCHE’ IL CAVALIERE REGGE E RESTA DETERMINANTE.

SETTIMO. Che percentuali avrà Azione/IV (Calenda-Renzi)? Sopra o sotto Forza Italia e/o la Lega? Sopra o sotto il 7-8-9%? Perché sopra queste cifre (e certamente in doppia cifra) sarà una buona base su cui costruire un vero Terzo Polo per il futuro…, a partire dalle Europee 2024. Sotto il 7-8%, esperimento fallito. DIPENDE TUTTO DA LORO: SI PIAZZANO ESATTAMENTE FRA 7 E 8%: IL MINIMO. MA SE PENSATE CHE MELONI E’ PARTITA DA 4% E ROTTI! DIPENDE SE REGGONO INSIEME E CONCORDANO INSIEME STRATEGIA E TATTICA. DUBBI E SPERANZE.

OTTAVO. Che percentuale avrà il PD? Sotto il 20-22% è una grave sconfitta. Dal 23% in su un discreto risultato (in quadro perdente). Nel 2018 ebbe circa il 19%: ma stavolta c’è almeno un 15% di ex voto M5S; non prenderne altro che briciole significa la sconfitta. E quanti collegi uninominali avranno resistito nel Centro-Italia (Emilia-Romagna,Toscana, grandi città…)? Conseguentemente: che futuro avrà la segreteria Letta? E quale strategia avrà il Pd con Letta o post Letta? Riformista linea Lingotto o socialdemocratico vecchio stampo linea recuperiamo fra i ceti svantaggiati? SECCA SCONFITTA. FINE SEGRETERIA LETTA IN TEMPI ABBASTANZA BREVI. SEGNALI DI GRAVI PERDITE ANCHE NELLE AREE ROSSE. CONGRESSO: CHE PD NE VERRA’ FUORI, TUTTO DA VEDERE.

NONO. Quanti seggi e quanti voti avranno Conte e M5S? Si sa già che saranno soprattutto nel Sud. Fino a che punto? Diciamolo prima: dal 14-15% è un successo (anche avendo perso oltre la metà dei voti 2018), ma se son tutti (o quasi) nel Sud sarà comunque un problema. Sotto, potrebbe andare a casa anche Conte. SUCCESSO INDISCUTIBILE MA – APPUNTO – SONO TUTTI TUTTI NEL SUD. INTERESSANTE CAPIRE CHE FARA’ LA NUOVA MAGGIORANZA PER TORNARE VITTORIOSA NEL SUD. (AHI AHI PER IL BILANCIO PUBBLICO.)

DECIMO. Torna l’Italia ad essere divisa anche politicamente fra Centro-Nord e Sud, e quanto? (Probabile, ahinoi.) SI E’ LARGAMENTE VERIFICATO, DIREI DRAMMATICAMENTE. ANCHE PERCHE’ CI SONO I DATI SULL’ASTENSIONISMO. UN PEZZO GRANDE DELL’ITALIA SEMBRA NON RIUSCIRE A CONCEPIRE LA POLITICA DEL PAESE SE NON IN TERMINI DI ASSISTENZIALISMO. QUESTO GENERERA’ ULTERIORI DIVISIONI. PASSANO I DECENNI E LA SCINTILLA DELLA MODERNITA’ NON SI ACCENDE IN GRAN PARTE DEL SUD. CHE FARE?

————–

Chi mi legge sa che io non ho certo votato per i vincitori. Ora ci saranno settimane di bufera internazionale: all’estero non possono non essere preoccupati se un partito con pur lontane origini neofasciste vince le elezioni e governa l’Italia! Anche se la Fiuggi di Alleanza Nazionale, in fondo, è di quasi 30 anni fa. Tanto più son preoccupati in UE: dopo Polonia e Ungheria, ci manca anche un Italia (e magari una Svezia) sovranista… Indico qualche motivo di consolazione: 1) i binari UE sono lì e dubito che Meloni voglia deragliare; 2) idem per la Nato e la politica estera (guerra): in fondo i filoPutin più o meno mascherati han preso non più del 30% dei voti complessivi e pesano solo per il 17% sul 43-45%, un terzo, della maggioranza; 3) Salvini è finito e nella Lega prevarranno i presidenti delle Regioni e i Giorgetti; 4) il Terzo Polo c.d. ha avuto un dignitoso risultato se lo vogliono e lo sanno far fruttare; 5) per le riforme se le vogliono provare ci vorrà un certo grado di condivisione; 6) resta l’incognita PD: che farà?

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