• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Misoginia o sistema di potere

La misoginia nei confronti delle donne in politica rischia di alimentare gravi violazioni dei diritti umani verso le donne, in un paese dove il femminicidio si ripete di settimana in settimana e aumenta con la pandemia.

25 Febbraio 2021 da Sandra Bianchini Lascia un commento

Che il nostro sia un paese misogino, conformista e retrogrado lo dichiara, nel caso non ce ne fossimo accorti da soli,  il rapporto sul Global Center Gap del 2019, stilato dal World Economic Forum.

Siamo al 76 esimo posto su 150 paesi analizzati, dietro Burundi, Mozambico e Uganda. Sia in relazione al potere politico femminile, sia in relazione all’area economica, per tasso di disoccupazione femminile e differenze salariali. (In questo caso scendiamo al 114 esimo posto).

Nessuno di noi avrà la soddisfazione di vedere in vita la parità di genere.

Ci vorranno almeno 99,5 anni e per la parità intesa come  partecipazione economica addirittura 257 anni.

Intanto però la misoginia nei confronti delle  donne in politica rischia di alimentare gravi violazioni dei diritti umani verso le donne, in un paese dove il femminicidio si ripete  di settimana in settimana e aumenta con la pandemia. Nei primi 10 mesi del 2020  si registra un omicidio  femminile ogni tre giorni.

Oltre ai ben noti comportamenti criminali contro le donne come il cyberbullismo o il revenge-porn.

Il fenomeno e`trasversale , ha radici profonde nella nostra cultura e punisce le donne in quanto donne.  Un comportamento fatto di stereotipi, pregiudizi, abusi, discriminazioni.

Spesso, se la donna fa politica o ricopre un ruolo professionale di visibilità`,  e magari ha anche successo, ci si chiede in quale talamo possa essere stata “battezzata”, come se solo attraverso la sessualità la donna potesse aspirare a  posizioni più alte,  oppure la si incolpa di fatti generici non provabili,   di scarso equilibrio, del resto l’isteria, fin dall’ ottocento, era considerata una malattia esclusivamente femminile,  addirittura di essere una mitomane, che sta a significare: “ma chi credi di essere,  perché` non stai al suo posto a casa ai fornelli con figli e nipoti.”

L’antica arte della delazione, agita come mezzo per screditare una donna, è tutt’ora spesso utilizzata da  chi non ha il coraggio di contrapporsi apertamente con fatti e opinioni trasparenti.

Le donne sono abituate a combattere e vanno oltre. A un certo punto però ci  fermiamo, stupite, attonite, incredule. Anche solo per pochi minuti.

Tutte le volte che ascoltiamo da un politico o da un uomo cosiddetto di cultura  dichiarazioni  fuori da ogni logica ed elementare rispetto che si dovrebbe avere verso un essere umano. Donna o uomo che sia. Avversario politico o nemico personale.

Il video dei signori che disquisivano su quale appellativo offensivo fosse il migliore per insultare personalmente  Giorgia Meloni durante una trasmissione di una nota emittente radiofonica fiorentina,  è stato la punta di un iceberg.

E non solo per la volgare misoginia. Che ritroviamo trasversale in tutte le colorazioni politiche.

In primo luogo questo video, diventato virale, ha screditato l’Emittente radiofonica nel suo complesso e questo non mi pare giusto. All’interno ci sono professionisti che giustamente si sono indignati. E’ vero che il giornalista poteva immediatamente prendere le distanze dalle volgarità dichiarate dall’ospite o addirittura chiudere la trasmissione e scusarsi personalmente per quello che era avvenuto. Ma la prontezza di riflessi è un tratto non comune e non fa certo parte delle caratteristiche distintive nella selezione dei giornalisti.

In secondo luogo, vige un` accondiscendenza al potere, anche e soprattutto cittadino, quasi di quartiere, che si perpetua di generazione in generazione.

Ancora nel 2021 si parla dei “figli di”, quando si ricoprono posizioni e incarichi politici cittadini, soprattutto nei piccoli centri.

Posizioni di privilegio per eredita`, nello stesso modo delle vecchie monarchie coi titoli nobiliari, come se aver respirato dalla nascita una certa aria renda automaticamente competenti, illuminati e idonei.

Cosa sarebbe della Silicon Valley o di tutte le concentrazioni territoriali piu` avanzate, dove sono nate le innovazioni importanti degli ultimi trenta anni,   se avessero usato il criterio del familismo e dell’appartenenza a una certa parte politica.

Il farsi da soli richiede forza e empatia. Richiede umiltà e l’ esercizio di imparare dai propri errori. La crescita per merito ha risvolti positivi per tutta la collettività.

Certo che se cresco con il pensiero  che tutto mi sia dovuto perché` me lo son trovato dalla nascita come lo zar Nicola II nella Russia ottocentesca, molto probabilmente crederò di possedere una superiorità congenita e quindi mi sarà consentito il disprezzo verso categorie più umili come gli ambulanti o chi non ha potuto studiare, perché` non di sangue elitario, oppure nei confronti di donne che si sono fatte da sole, considerate non all’altezza perché` non altolocate, che spesso significa solo che non sono “mogli di”.

Che si leggano il curriculum vitae di Jeff Bezos, di Bill Gates o di Claire E. Evans. Ma anche quello della Boldrini o quello Meloni. E se proprio non ne hanno voglia ascoltino la bellissima canzone dell’amato Gaber, “il conformista” in cui molti, in piccoli centri urbani, potranno vedersi rappresentati e speriamo possano realizzare un personale e professionale profondo cambiamento  utile a noi tutti.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Sandra Bianchini

laureata in Scienze Politiche. Human Resources Manager, si è sempre occupata di selezione, gestione e sviluppo del personale sia come manager in aziende italiane e internazionali, sia come libera professionista.

Post precedente: « Cambio Lira-Euro e inflazione
Post successivo: Un gruppo dirigente fallimentare »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Il tema

1 Giugno 2023 | Il Bastian Contrario

Ci piace portare insieme ai nostri amministratori il PD verso un futuro che, grazie anche alle nuove norme europee, sempre di più investa e costruisca dei cicli positivi, diciamo, della circolarità uscendo dal modello lineare. E’ questo il tema.

Ah, ecco…

(by Elly Schlein)

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Luigi su Sanità pubblica, cosa non funziona
  • Giulio Di Donato su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Maria Acomanni su Italiasicura, le “fake news” grilline
  • Giorgio Linguaglossa su Lettera aperta a Carlo Rovelli
  • Silvano Dalpasso- Urbanista territorialista su Cattolici e Partito Democratico
  • Il macigno del debito pubblico - Rinascimento Europeo su Il macigno del debito pubblico
  • Maria Acomanni su Da promessi a falliti sposi
  • Gloria Pianigiani su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
  • Maria Acomanni su Partito unico liberaldemocratico: la pazienza è finita
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it