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Solo Riformisti

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Marcia della liberazione?

Un gruppo di potenti giudaico-massoni avrebbe inscenato il Truman Show del coronavirus dove persino la maggioranza dei governi sarebbero succubi o complici, e migliaia di persone nel mondo intero, da anni reciterebbero tutti come pupazzi.

26 Ottobre 2020 da Stefano Bargellini Lascia un commento

Fanpage.it ha pubblicato un video sulla manifestazione negazionista tenutasi a Roma il 10 ottobre ed intitolata “Marcia della liberazione”, circa 700 partecipanti.

https://www.facebook.com/fanpage.it/videos/791006651692809.

Secondo me le convinzioni che esprimono i manifestanti sono al limite della follia, eppure non mi sembra affatto di “sparare sulla Croce Rossa” mentre mi occupo di quello che si potrebbe anche definire un gruppo di imbecilli, se non fosse sconcertante vederne così tanti riuniti in piazza dopo che hanno attraversato l’Italia in lungo ed in largo.

In effetti devo ammettere che più della lucida razionalità di Voltaire mi ha sempre interessato la mente devastata, la turba psichica, il “ragionare” senza l’uso della ragione.

Credevo che il minimo comun denominatore dei negazionisti fosse la loro inclinazione fascista e comunque di destra, certo questa non manca persino nelle forme più “classiche”: la denuncia del complotto della “massoneria sionista ebraica”, come dice un manifestante.

Tuttavia la connotazione politica è già qualcosa di successivo ad un sostrato primario che la antecede come humus “culturale” (nel senso antropologico del termine ovviamente) e inoltre implicherebbe seppur un minimo di conoscenze storiche che sembrano del tutto assenti.

Anche dalla mimica facciale, dalla scelta delle parole, dalla costruzione delle frasi e dalla greve inflessione dialettale, si capisce che quello che accomuna queste persone, più che l’opzione politica, è l’assenza non dico di cultura, ma semplicemente di un minimo di istruzione, unita alla percezione del proprio fallimento sociale come individui: “Io un son niente un siamo niente nessuno è tutta una barzelletta sta stronzata”.

L’indignazione contro la mascherina, imputato principale, di questa gente che inneggia alla libertà e contemporaneamente al Duce viene ben svelata dal manifestante che dice: “E’ una museruola”. Non è necessaria la psicoanalisi per capire che se la senti come una museruola è solo perché tu già da prima ti senti un cane, isolato, inerme, inutile … solo come un cane, appunto.

Soli, in un mondo incomprensibile che li minaccia, reagiscono col negare tutto (le bare di Bergamo? “una bellissima sceneggiata pro telecamere”) e, come spesso succede, col credere a tutto quello che grida il primo istrione di turno che passa per strada (generale Pappalardo) perché anche lui, come loro, nega tutto.

Ingenuamente credevo che ad essere messi in dubbio non fossero il morbo ed il contagio, ma che ci si scagliasse contro l’interpretazione che ne veniva data dal potere e le conseguenti misure per il loro contenimento, invece no: sono proprio il morbo ed il contagio che non esistono, i morti sono finti, è solo un’invenzione, un complotto.

Bisogna negare tutto: morti, virus, vaccini, perché la spinta a farlo è completamente pulsionale, un bisogno proveniente dall’inconscio, una necessità, come mangiare, per sopravvivere in questo mondo impazzito.

Il paranoico in senso psichiatrico, crede che il conduttore del telegiornale, o il vicino di casa, tanto vale, stiano mandando messaggi proprio a lui, che lo stiano spiando per imporgli un certo comportamento, per impadronirsi del suo Io, ma lo psicotico è tale soprattutto in quanto è un singolo isolato dal mondo. Se a credere le stesse cose fosse una folla organizzata che si dà persino appuntamento nelle piazze d’Italia e del mondo, allora si tratterebbe di un fenomeno sociale anche se i tratti della paranoia ci sono tutti lo stesso: il complotto, i mezzi subdoli per controllare proprio me, le spie, il rubarti qualcosa di dentro, l’avvelenamento (“Li hanno schedati e tra trenta quarant’anni li faranno morire perché gli fanno un vaccino che li farà morire tutti”).

La paura che qualcuno entri dentro di te per rubare qualcosa colpisce sempre chi dentro di sé non ha assolutamente nulla che possa essere rubato. Ovviamente desidererebbe avercelo e per questo si illude di suscitare l’interesse addirittura dei potenti di questo mondo.

Avete mai sentito parlare di Muti o Abbado preoccupati che qualcuno entri nella loro mente per rubargli la musica?

E proprio questi con una cultura da trasmissione della De Filippi sono lì a stringere i denti per trattenere quello che un pugno di complottisti vorrebbe rubargli attraverso il 5g, le scie chimiche, i vaccini …

Cultura da De Filippi (se vai a letto con un’altra lo devi dire a tua moglie o è meglio stare zitto e giù dibattito), ma sicurezza assoluta tipica di chi crede di sapere tutto pur non sapendo nulla, come la signora che (dice “facci” invece che “faccia”) però ha ritirato la figlia da scuola per paura del tampone perché ha letto sul “bugiardino” (il bugiardinoooo!!!) che bisogna stare attenti a non sfondare la “membrana”, ergo tutti quelli che fanno il tampone avranno la “membrana” sfondata.

In pratica, un gruppo di potenti giudaico-massoni avrebbe inscenato questo Truman Show mondiale dove persino la maggioranza dei governi sarebbero succubi o complici, e migliaia di persone, ministri, scienziati, operatori televisivi, militari veri o reclutati come attori, in Italia (Bergamo), in Spagna, a Parigi, nel mondo intero, da anni reciterebbero tutti come pupazzi manovrati da “Rockefeller, Rothschild, Bill Gates e come si chiama quell’altro porco lì…”

Inutile pretendere un minimo di senso della realtà (c’è uno che a causa della mascherina si paragona agli ebrei nei campi di concentramento), qui ad emergere è l’inconscio freudiano dove non esiste né tempo, né spazio, né principio di non contraddizione. Posso trovarmi alla guida di una Ferrari vestito da centurione romano e subito dopo a Boston seduto sulla statua della libertà che in realtà è a New York come se nulla fosse, ma in fondo sono nel mio letto e sto dormendo.

Se però mi sveglio, salgo in treno e raggiungo piazza San Giovanni a Roma dove trovo altre mille persone animate dalla stessa consistenza logica di un sogno, questo pone dei problemi nuovi.

Evidentemente anche una massa può impazzire e non solo singoli individui isolati: “è la globalizzazione, bellezza!”.

Forse finora l’inconscio era un fenomeno del singolo decifrabile soprattutto attraverso i sogni dell’individuo mentre dorme, sembra invece che tratti non banali di inconscio e di tendenze paranoidi possano uscire allo scoperto ed organizzarsi nella società.

Potremmo in futuro trovarci sempre più spesso al cospetto di movimenti che traggono la loro cifra politica non dal disagio e dalle contraddizioni sociali, ma direttamente dall’inconscio?

Su cosa poggiano in ultima analisi le scelte politiche, alcune scelte politiche?

La ragione c’entra qualcosa? e quanto? Oppure sono le pulsioni (di vita … di morte …) a farla da padrone?

 

 

 

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Archiviato in:Redazionale

Info Stefano Bargellini

Stefano Bargellini, anni sessantotto, si è laureato nel 1976, con il massimo dei voti e lode, alla facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze. Dopo un breve periodo di insegnamento, è stato dirigente amministrativo presso il comune di Pescia e funzionario in quello di Pistoia. E’ da alcuni anni in pensione, ma non ha mai smesso di studiare né di interessarsi ai problemi politici e sociali

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