• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Ma quale crescita?

Nonostante il battage pubblicitario del governo l’incremento del Pil dell’ 0,2%, registrato nel I trimestre, non rappresenta nessuna svolta. E’ sotto la media degli ultimi anni ed è dovuto alla componente estera.

7 Maggio 2019 da Mauro Grassi Lascia un commento

Qualche giorno fa il 3.5% di aumento del Pil del primo trimestre del 2019 degli Usa ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo a Trump. Gli analisti sostengono che questa “pacchia” non durerà ma intanto il Presidente in carica, con le sue bordate non sempre in linea con i dettami della “buona economia”, riesce ancora una volta a stupire tutti. Chapeau. Poi vedremo se durerà. Ma intanto si archivia una crescita da paese emergente. Forse gelosi di questo “exploit” i nostri due “compari governanti” hanno pensato di immedesimarsi nella parte di Trump. E di fronte allo 0,2% di crescita del Pil si sono lasciati andare a giudizi altisonanti. Forse sostenuti anche da un battage propagandistico senza precedenti, non si sono risparmiati: “fine della recessione”, “l’Italia finalmente va”, “si cominciano a vedere gli effetti delle nostre politiche” e via farneticando. Ovviamente per Di Maio il boom è l’effetto del decreto dignità e del reddito di cittadinanza (che non era ancora partito nel primo trimestre) e per Salvini di quota 100 (che non era ancora partito nel primo trimestre). Un giornalista delle reti nazionali si lancia: “e se le politiche del Governo gialloverde avversate dall’establishment funzionassero”? Insomma tutti a parlare della “svolta” e a decantare il “nuovo” scenario macroeconomico indotto dalle “nuove” politiche.

Ma di cosa si sta parlando? Di un incremento del Pil dello 0,2% dopo due trimestri di recessione (ma si può parlare di recessione in questo caso?) dello 0,1%. Insomma siamo più o meno dentro l’errore statistico di una tendenza “steady state”, cioè situazione ferma.

Dal 2015 ad oggi su 17 variazioni trimestrali ben 9 stanno sopra lo 0,2%, 5 stanno sullo 0,2 e solo 3 si pongono al di sotto dello 0,2%. Il valore odierno sta quindi nettamente sotto la media e anche la mediana del periodo. Quindi nessuna svolta. Nessun “effetto gialloverde” dal punto di vista della quantità delle grandezze in campo. Ma c’è di più. Se si legge il comunicato del’Istat salta fuori che, anche in termini di tipologia di crescita, il governo gialloverde c’entra poco. Si legge infatti “Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale ..e un apporto positivo della componente estera netta”. Come dire le politiche interne non c’entrano nulla ed anzi la componente interna  comporterebbe una diminuzione del Pil. E’ solo la componente esterna (export e import in questo caso non è dato di sapere) che determina una crescita. Con buona pace dei nostri “compari governanti”. Ma, come si sa, le bugie hanno le gambe corte…..

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Economia Contrassegnato con: crescita economica

Info Mauro Grassi

Mauro Grassi. Nato e residente a Firenze 68 anni. Laureato in statistica e in economia a pieni voti. E' stato Direttore di ricerca all'Irpet (Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana) fino al 2000. Quindi Direttore Generale della Regione Toscana fino al 2011. Dopo una breve esperienza di Assessore all'Ambiente e all'Urbanistica al Comune di Livorno ha svolto dal 2013 incarichi di direzione presso il Ministero delle Infrastrutture e la Presidenza del Consiglio (Direttore di #Italiasicura). Attualmente svolge attività di Consulenza in campo ambientale.

Post precedente: « L’Italia è ferma
Post successivo: La debacle di Salvini »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it