• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

L’America vince sempre

Un aspetto che fa dell’America un paese unico è la potenza del ruolo di Presidente degli Stati Uniti che lo fa essere il protagonista assoluto del mondo. Sia che vinca Trump o che vinca Biden il sogno americano resterà intatto.

5 Novembre 2020 da Sandra Bianchini Lascia un commento

L’evento più importante del mondo, dopo l’elezione del Papa, resta ancora l’elezione del Presidente degli Stati Uniti.

Sondaggi falsati, barricate a New York, scontri e dibattiti senza esclusione di colpi, addirittura la paura di una guerra civile, non scalfiscono l’egemonia di questo grande Paese.

Negli ultimi cento anni, i nuovi metodi, le innovazioni applicate universalmente, i pensieri rivoluzionari,   nascono negli “States”

E pensare che tanti anni fa eravamo noi Fiorentini a detenere questo primato nel mondo. Adesso abitiamo una città morta, si è isterilito il genius loci fiorentino a cui la politica ha dato la mazzata finale. A forza di vivere di lavoro pubblico e di favori, le menti si sono atrofizzate e il Covid ha solo mostrato che il Re è  nudo.

In America che vinca Trump o Biden saranno sempre forti e introiettati i valori fondanti del sogno americano meritocratico per cui, attraverso il duro lavoro, il coraggio, la determinazione è possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica.

Un altro aspetto che fa dell’America un paese unico, ammirato, invidiato, amato o detestato è la potenza di quel Ruolo, il Presidente degli Stati Uniti, che pur nella legittima subalternità alla Costituzione scritta dai padri fondatori e alla divisione di poteri, lo fa essere il protagonista assoluto del mondo.

Certo Trump, a ragione o torto, rispecchia il mito del self made man meglio dell’avversario.  Ma non solo, il Tycoon risulta accattivante per i suoi estimatori per il suo stile politicamente scorretto, per il suo essere guascone e dissacrante, caratteristiche personali da sempre invise alla sinistra anche in Italia.

Anche la visione di Trump si sposa con il mito dell’invincibilità americana. Una visione che può essere sintetizzata  nello slogan che fu anche di Reagan “Make America Great again”

Trump ha dalla sua parte: le politiche economiche realizzate, aver protetto i confini e le aziende nazionali, non aver aumentato le tasse, non aver dichiarato guerra a nessuno e soprattutto aver fatto decollare l’occupazione nell’era pre-covid. Uno dei principali strumenti di libertà individuale di cui gli americani sono ben consapevoli.

Ma il suo vero vantaggio elettorale è aver contrastato la supremazia economica della Cina. Trump ha capito più di tutti che l’avversario della libertà e dell’Occidente è la Cina. Con la sua dittatura e il suo comunismo consumista, con la sua espansione territoriale in Africa e in Asia. Se perdesse Trump chi si opporrebbe alla dittatura cinese?

Unico nel mondo in questo momento storico a riuscire a rilanciare i valori della destra conservatrice ed a tutelare la cultura occidentale contro il globalismo della sinistra.

Quest’ultimo tema sta diventando cruciale anche alla luce degli attacchi terroristici di questi giorni.

Biden e’ il candidato che ha preso maggiormente sul serio la  pandemia e questo è il suo vero punto di forza, oltre a voler  riportare l’attenzione sulla politica ambientale. Due temi nei quali Trump non è vincente. Il primo è il suo tallone d’Achille mentre nel secondo è un vero disastro. Trump ha mostrato in questi anni tutta la sua avversità a ogni politica di tutela ambientale.

Biden però è un candidato che non ha forza personale, non lo si vota di per se’ , lo si vota solo in quanto candidato contro Trump. In questo i DEM somigliano molto alla sinistra di casa nostra.

Ricordiamo che quattro anni fa Trump vinse contro un’avversaria ben più temibile di Biden, la Clinton,  che da decenni si preparava all’ elezione mettendo in campo tutte le sue reali capacità per influenzare il voto a suo favore.

Aveva molte più credenziali di Biden,  era prima di tutto donna, era molto più mediatica di Biden, era considerata forte ed era un politico abile e molto intelligente.

In politica tutto può accadere, e lo spettro di una guerra civile post elettorale tra cittadini armati per proteggere il voto o per rivendicazioni razziali potrebbe dividere il paese.

Da una parte la sinistra radicale, il movimento Black Lives Matter e gli Antifa e altre associazioni progressiste in caso di vittoria di Trump potrebbero scatenare il caos e distruzione nelle principali città, dall’altra lo stratega di Trump,  Bannon rilancia  accusando  di vulnerabilità il processo di voto e preparando l’eventuale scontro armato.

L’America risulterà vittoriosa come sempre, anche se individuare candidati e ex presidenti alla sua altezza pare sia sempre più difficile.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Sandra Bianchini

laureata in Scienze Politiche. Human Resources Manager, si è sempre occupata di selezione, gestione e sviluppo del personale sia come manager in aziende italiane e internazionali, sia come libera professionista.

Post precedente: « Serve più Europa
Post successivo: Vince Biden, cala l’onda populista »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
  • Lo statalismo è sempre in auge - Rinascimento Europeo su Lo statalismo è sempre in auge
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it