• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

La corda del debito potrebbe spezzarsi

Dal sito dell’Istituto Bruno Leoni riprendiamo l’editoriale pubblicato di seguito sul tema del debito pubblico e della manovra economica per il 2022.  

13 Aprile 2022 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

Questa settimana il governo dovrebbe dare il via libera al Documento di economia e finanza (Def) per il 2022. Il Def prenderà atto del rallentamento della crescita, destinata – nella migliore delle ipotesi – a dimezzarsi rispetto agli oltre quattro punti previsti dalla Nadef dello scorso autunno. Di conseguenza, anche il deficit non potrà che peggiorare, rispetto alla stima (già preoccupante) del 5,6%. Abbiamo alle spalle un anno vissuto pericolosamente dal punto di vista delle finanze pubbliche, con ripetuti interventi a tappeto per mitigare i rincari energetici che hanno assorbito finora una ventina di miliardi di euro. Altre misure sono alle porte. La spesa pubblica, dunque, continuerà a gonfiarsi.

Il paese si trova così a pagare un tributo altissimo all’eccessivo ottimismo del governo, che aveva puntato tutto sulla speranza di una inarrestabile ripresa post-Covid. Non si può certo accusare l’esecutivo di non aver saputo prevedere l’invasione dell’Ucraina e le sue enormi conseguenze politiche ed economiche. Ma quando, a fine settembre 2021, è stata impostata la strategia di bilancio i segni della crisi energetica erano davanti agli occhi di tutti. Che la situazione fosse critica era talmente evidente che il governo stesso aveva già varato i primi decreti per tagliare la bolletta nel terzo trimestre e si apprestava a fare altrettanto per il quarto.

È antipatico citarsi, ma all’epoca commentavamo la Nadef sottolineando che – in un contesto macroeconomico apparentemente positivo – “i libri di testo suggeriscono di manovrare in senso restrittivo il bilancio pubblico, riducendo il deficit. Tanto più in un Paese sulle cui spalle grava un livello del debito che ha pochi precedenti nella storia”. E mettevamo in evidenza quanto fosse azzardata la scelta di rinviare l’aggiustamento di bilancio a dopo il 2024, dando per scontato l’aumento del Pil e anzi facendone il perno dei saldi di bilancio. Purtroppo siamo stati facili profeti: sicché il governo si trova, in un anno pre-elettorale e all’indomani di un’esplosione senza precedenti del debito, a gestire una situazione difficilissima e senza alcuno spazio fiscale da sfruttare per accompagnare il raffreddamento dell’economia.

Ancora una volta il nostro futuro sarà legato alle decisioni di un’Europa a cui continuiamo a chiedere di tenere conto dell’eccezionalità italiana. Solo che, questa volta, l’ondata recessiva travolge anche gli altri e forse perfino più duramente di quanto accade a noi. Finora la nostra strategia è stata quella di essere “too big to fail”. A forza di tirare la corda, si arriva a un punto in cui si spezza: la sensazione è che ci siamo pericolosamente vicini.

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Economia

Info Redazione Solo Riformisti

Post precedente: « Totò ai tempi della Shrinkflation
Post successivo: Israele: attacco alla società democratica »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Giovanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Maria Acomanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it