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Il virus trumpista

Il populismo è un virus che attacca gli istituti democratici. Se non contrastato può bloccare il funzionamento delle democrazie. Come per il Covid, per sconfiggerlo bisogna isolarlo.

9 Gennaio 2021 da Giancarlo Magni 1 commento

Il 2020 sarà ricordato come l’anno dei virus, quello sanitario, il Covid-19, che ha scatenato la pandemia a livello mondiale, e quello istituzionale, il trumpismo, che sta tentando di infettare le democrazie sviluppate dell’occidente. Il secondo, più subdolo, non è meno pericoloso del primo anche perché, come del resto per il Covid, si presenta con numerose varianti. Per l’Italia, ad esempio, accanto a quella salvinian-meloniana abbiamo anche la variante grillina, altrettanto virulenta.

I fatti di Washington sono lì a dimostrare che quando populismo e demagogia, amplificati e rafforzati dai social, si impossessano di un Paese diventa difficile contrastarli. Non c’è difesa efficace, o quanto meno non l’abbiamo ancora individuata, quando si nega l’evidenza, come nel caso del risultato delle elezioni americane o dei nostri No-tutto. Non importa addurre prove di quanto si sostiene, basta far circolare la fake news e aspettare che venga rilanciata centinaia e centinaia di volte. Il solo fatto che la pseudo notizia circoli la fa diventare credibile agli occhi di molti. Anche perché a livello inconscio la notizia, pur essendo inventata di sana pianta, va a sedimentarsi sul disagio, la paura o lo smarrimento, questi si reali, di una parte della popolazione. E così in qualche modo, sia pure in un modo distorto, risponde ad un bisogno. Può essere il dispiacere di non vedere più rispettate le convinzioni profonde di una parte della popolazione, il timore di perdere consolidati punti di riferimento, il sospetto di essere diventati pedine di un gioco più grande del quale non si capisce la trama.

A quel punto è proprio grazie alle regole del gioco democratico che il populismo dilaga fino a diventare forza di governo. E’ successo negli USA con Trump, in Inghilterra con la Brexit, in Italia con i grillini. Il prezzo che i Paesi colpiti dal virus trumpista saranno chiamati a pagare sarà altissimo. Non solo, se non debellato questo tipo di virus può mettere alle corde gli stessi istituti democratici.

Per questo a fronte del populismo e della demagogia dilaganti non bisogna avere incertezze né tanto meno atteggiamenti di sufficienza che portino a pensare di poter “condizionare” quei movimenti. E’ l’errore che, con Trump, ha fatto in America il Partito Repubblicano ed è l’errore che in Italia, con i grillini, sta facendo il PD.

Populismo e demagogia vanno isolati e stroncati sul nascere. In caso contrario il “virus” dilaga.

Il 2021 deve essere l’anno nel quale con il vaccino viene sconfitto il Covid e con una politica seria, responsabile, coerente e trasparente viene sconfitto il trumpismo.

 

 

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Archiviato in:Redazionale

Info Giancarlo Magni

Giancarlo Magni, giornalista professionista, ha seguito per anni, a Roma, la vita politico-parlamentare. Ha lavorato nella carta stampata, nelle radio e nelle TV. In RAI è’ stato vice-caporedattore del TGR della Toscana. Dal 2012 al 2017 è stato Vice-Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Toscana. Fa parte del Comitato Direttivo della Fondazione "F. Turati", una Onlus che gestisce Centri di Riabilitazione, Rsa e Centri per disabili. E' Presidente dell'ETS Raggio Verde che assiste minori e adulti affetti da autismo.

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Alberto Aghemo dice

    9 Gennaio 2021 alle 15:52

    Analisi ineccepibile, puntuale, pienamente condivisibile. Se saremo in molti a condividerlo forse raggiungeremo l’immunità di gregge…

    Rispondi

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