• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Il marchio di Greta Thunberg

Fridays for Future diventerà un “marchio” registrato, come quelli di tutte le ditte commerciali. Se lo avessero fatto Ghandi o Martin Luther King oggi avremmo, di loro, un’opinione molto diversa.

29 Gennaio 2020 da Roberto Riviello Lascia un commento

Greta Thunberg da oggi non è più solo la ragazzina svedese con la sindrome di Asperger, che è riuscita a mobilitare migliaia di giovani in nome dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici.

Per la verità, il sospetto che attorno a lei e alla sua immagine si fosse costituito un vero e proprio comitato d’affari, capace di attivare un notevole business, era nato già quando i media si erano improvvisamente concentrati su di lei e l’avevano portata alla ribalta internazionale.

Lo sappiamo bene: non è che le televisioni e le grandi testate giornalistiche si muovano all’unisono, se dietro non c’è quantomeno una serisssima agenzia di pubbliche relazioni che li indirizza verso un certo obiettivo. Qui – sia chiaro – non stiamo parlando di un complotto delle lobbies della green economy o dell’alta finanza europea; ma certamente di una regia sapiente, composta da professionisti della comunicazione e del marketing.

Perché, se così non fosse, immaginate una normale ragazzina italiana che si mette in piazza della Signoria a Firenze con un cartello su cui ha scritto “Stop Coronavirus”: dopo una settimana, anziché i giornalisti e le telecamere, arrivano i servizi sociali che la prelevano e la riportano a scuola, visto che da noi esiste l’obbligo scolastico fino a sedici anni; e poi un magistrato del Tribunale dei minori potrebbe giustamente prendersela con i suoi genitori che non fanno il loro mestiere.

Quando poi abbiamo visto Greta attraversare l’Atlantico sullo yacht del principe di Monaco (per evitare di inquinare i cieli con un volgare aereo di linea), abbiamo dedotto che la fanciulla, anche se se la prende con i potenti della Terra – in primis Donald Trump -, deve avere le spalle coperte da altri potenti, magari di orientamento diverso da quello del cattivissimo presidente degli USA.

Uno di questi potenti che manovrano i fili sarebbe, secondo William Engdhal, analista geopolitico americano e autore di best seller sulle guerre del petrolio, l’ex vicepresidente Al Gore, vice di Bill Clinton, da sempre ambientalista e oggi ricco presidente del gruppo Generation Investment, che si occupa di investimenti a lungo termine sulla sostenibilità ambientale.

Ma torniamo al discorso iniziale, e cioè che ora abbiamo, in un certo senso, la certezza che quello di Greta Thunberg non è soltanto un movimento d’opinione che lotta per una causa nobile come la salvaguardia del nostro pianeta. Infatti, l’autorevolissimo settimanale tedesco Die Zeit ha dato per primo la notizia sul suo sito online che Greta ha ufficialmente chiesto all’Unione europea di registrare i marchi della sua “ditta”: Fridays for Future e Skolstrejk for klimatet (Sciopero per il clima).

Di solito sono le aziende e le imprese commerciali a registrare i propri marchi, in quanto segni di riconoscimento, per tutelarsi da possibili imitatori e competitors poco corretti. La registrazione ( in Italia esiste un ufficio apposito che si chiama U.I.M.B.) serve unicamente a garantire lo sfruttamento del marchio a chi lo deposita; se ci sono degli interessi economici in ballo, ovviamente, se c’è un business da difendere.

Di certo  Ghandi o Martin Luther King, in passato, non vennero mai sfiorati dall’idea di registrare i rispettivi movimenti presso l’Ufficio marchi e brevetti. Se lo avessero fatto, probabilmente, oggi avremmo un’opinione diversa su di loro e due figure ideali in meno da celebrare.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Opinioni

Info Roberto Riviello

R.R. nel 1978 si è laureato in Filosofia nell'Università di Firenze ed ha sempre insegnato negli istituti secondari della Toscana. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro. Trascorre il suo tempo libero passeggiando in campagna. È appassionato di storia, arte e cucina.

Post precedente: « In difesa del maggioritario
Post successivo: L’Erasmus e la cittadinanza europea »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Giovanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Maria Acomanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it