• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

I parigini

Letta, colto e preparato, sarà bravissimo ad interloquire con Bruxelles, il Quirinale e Papa Bergoglio. Ma sarà altrettanto bravo a parlare con il popolo del Pd e a toccare le corde profonde dell’animo italiano e popolare?  

15 Marzo 2021 da Roberto Riviello Lascia un commento

A rivedere le immagini di Enrico Letta sui giornali e le tivù, mi è tornato in mente un saggio scritto all’inizio dell’Ottocento da Giovanni Berchet: Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo.

Giovanni Berchet era quello che le nostre antologie definiscono uno scrittore romantico, ed aveva a cuore non solo la letteratura ma anche le sorti della Nazione; tanto che entrò a far parte della Carboneria e trascorse molti anni in esilio perseguitato dagli austriaci.

Scrivendo la “Lettera semiseria”, intendeva spiegare i princìpi della nuova estetica romantica, che ormai andava diffondendosi sempre di più in Europa, e contemporaneamente criticare gli intellettuali classicisti perché rimasti ancorati a delle tradizioni secondo lui antiquate.

Ma che c’entra Enrico Letta con Giovanni Berchet? A mio avviso c’entra, perché il Berchet spiega che la poesia – l’arte in generale – ha necessariamente bisogno di un pubblico che la comprenda, e di conseguenza definisce alcune tipologie di lettore.

Tra le tipologie indicate, ce n’è una che sembra perfetta per descrivere il nuovo segretario del Pd:i Parigini.

I Parigini sono persone raffinate, di elevata formazione, che vivono in quella che nell’Ottocento era la capitale mondiale della cultura; sono razionalisti al massimo livello, abituati a fare ragionamenti complessi, sono dei veri e propri filosofi. Ma se la mente dei Parigini è particolarmente sviluppata, grazie al continuo esercizio cui viene sottoposta, la loro anima è priva di fantasia e il loro cuore si è raffreddato. Per questo, essi possono leggere facilmente la poesia, avendo tutti gli strumenti culturali per farlo, ma non ne sono toccati interiormente: “i canti del poeta appena appena discendono accompagnati da paragoni e raziocini; la fantasia ed il cuore non rispondono loro che come a reminiscenze lontane”.

E dove ha trascorso il nostro Enrico gli ultimi sette anni della sua vita, dopo quel terribile febbraio 2014 in cui fu costretto a suonare la campanella governativa e poi passarla (malgré lui) a Matteo Renzi? A Parigi, è ovvio; dove si è distinto come docente e direttore di un prestigioso Istituto di studi politici.

Certamente qualcuno dirà che Enrico Letta è tornato in Italia per fare il segretario di un partito politico e non per leggere o scrivere poesie. Ma siamo così sicuri che la politica, che poi è anche comunicazione, non abbia bisogno di scaldare i cuori ed emozionare gli animi della gente, oltre che di progettare le strategie vincenti per le prossime elezioni (come quella dell’alleanza con il Movimento cinquestelle di cui egli è un gran sostenitore)?

Non c’è dubbio che sarà perfettamente in grado di interloquire con i vertici di Bruxelles, vista la sua lunga militanza europeista; come pure con il Quirinale e con l’attuale inquilino di palazzo Chigi, grazie ai suoi trascorsi sempre politicamente corretti. Se poi volesse chiamare Macron, saprebbe parlare con lui in perfetto francese. E di certo le sue entrature vaticane/bergogliane sono assicurate.

Ma sarà altrettanto bravo a parlare con il popolo del Pd o quantomeno con quel che ne resta? Ce la farà a toccare le corde profonde dell’animo italiano e popolare che, anche quando è di sinistra, resta sempre un po’ burino e individualista?

Perché un conto è disquisire con gli studenti dell’Istituto parigino su Max Weber o Jacques Delors; un conto è scendere dalla cattedra e provare a spingere gli operai che ormai votano Lega, i pensionati che non escono più di casa per paura del Covid e i giovani che si sono stufati persino delle battutacce di Beppe Grillo, a credere nella politica e in un Partito che ha fatto scappare il suo stesso ex segretario Nicola Zingaretti.

Bienvenue, Enrico Letta. Ma questa volta non stia sereno: con tutte quelle correnti nel suo partito, rischia di prendersi un brutto mal di gola.

 

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Roberto Riviello

R.R. nel 1978 si è laureato in Filosofia nell'Università di Firenze ed ha sempre insegnato negli istituti secondari della Toscana. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro. Trascorre il suo tempo libero passeggiando in campagna. È appassionato di storia, arte e cucina.

Post precedente: « La sinistra e la contrapposizione fra garantiti e non garantiti
Post successivo: Un “sakè” di aziende zombie »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it