• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Ha vinto l’Europa

A Bruxelles è stato trovato un accordo che può rappresentare una svolta storica. Francia e Germania hanno capito che è nel loro interesse aiutare alcuni paesi mediterranei. Per l’Italia è un’ultima chance. Il Governo dovrà dimostrare con i fatti di sapere invertire la rotta e rilanciare davvero l’economia.

22 Luglio 2020 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

A Bruxelles ha vinto l’Europa: la volontà, la necessità di stare insieme per insieme affrontare le sfide economiche, politiche ambientali e sanitarie che si manifestano con crescente intensità.

Diversi leader salutano il risultato raggiunto come una vittoria di propri approcci strumentalmente aggressivi, con lo scopo di utilizzare la cosa ai fini del confronto politico interno ed in questo sono agevolati, come nel caso dell’Italia, da un totale ossessivo controllo dei sistemi radiotelevisivi pubblici.

La verità è che, nella consapevolezza di quanto pesanti siano le conseguenze della pandemia da coronavirus, è stato compiuto un significativo avanzamento nella costruzione della casa comune europea: d’altronde, come ha scritto Yves Meny qualche anno fa, è da grandi tragedie che l’Unione ha trovato la volontà per progredire.

La sconfitta dei sovranisti nei diversi paesi europei è evidente ma non si può dimenticare che restano aperti problemi sui quali occorre progredire sul rafforzamento dell’Unione come attore unitario della politica internazionale e su una difesa comune.

In questo decisivo è stato il ruolo di Francia e Germania: questi paesi  si sono fatti carico di una proposta saldamente tenuta fino alla conclusione, nonostante l’agitazione di tanti comprimari che hanno ottenuto  soltanto modeste concessioni.

L’Italia ha ottenuto risorse importanti, oltre 80 miliardi di contributi a fondo perduto e oltre 120 miliardi come prestiti, una massa importante di risorse che deve essere impiegato per rilanciare la competitività del paese e ammodernare i propri servizi, con il divieto di impiegarli per riduzione delle tasse o aumento della spesa corrente.

Il problema è che a noi  manca, unico paese tra i ventisette dell’Unione, il Piano Nazionale di Rilancio e che i nodi irrisolti della inefficienza della pubblica amministrazione possono comprometterne la realizzazione.

Le scelte fatte fino ad oggi vanno nella direzione esattamente opposta. È quindi necessaria una radicale inversione di rotta nell’azione di governo se si vuole che il risultato ottenuto produca risultati positivi per il futuro del Paese.

Assieme alle risorse poi, l’accordo prevede meccanismi di controllo da parte degli altri paesi che con il 35% della popolazione possono bloccare il piano di spesa di un paese. I controlli  sul modo come verranno impiegati i fondi per chi, come noi, è un convinto sostenitore dell’Europa non rappresentano un’ingerenza nel nostri affari interni o un inaccettabile vincolo esterno ma un primo passo, importante, sulla strada di una progressiva cessione di sovranità che è cosa essenziale per la costruzione europea e che è anche l’unico modo per ridurre quelle asimmetrie, come ad esempio sulla politica fiscale o sul rispetto dei diritti umani, che sono causa di molti problemi e incomprensioni fra i partner europei.

Nel tripudio nazionale bisogna infine ricordare che rimane sempre la necessità di impostare un piano di rientro graduale dal debito pubblico per alleggerire le prospettive future di carico fiscale, tranquillizzare i mercati e aumentare la credibilità nei confronti dei nostri interlocutori internazionali.

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Apertura

Info Redazione Solo Riformisti

Post precedente: « Stato regolatore o produttore?
Post successivo: Istruzione a 5 stelle »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it