• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Copasir, Giletti e la Pravda di Travaglio

La presunta (e smentita) indagine del Copasir è stata utile a distrarre l’attenzione del pubblico dalla Russia, dopo la propaganda del Cremlino rilanciata da Giletti. E la Pravda diffonde un’intervista di Travaglio che sempre sulla 7 annuncia la vittoria russa in Ucraina.

8 Giugno 2022 da Marco Mayer Lascia un commento

Il Moscow Times ha scritto che quasi 16.000 cittadini russi sono stati incarcerati per aver protestato contro l’invasione militare dell’Ucraina. Può darsi che la cifra sia sottostimata o sovrastimata, ma che migliaia di persone siano in galera per avere espresso il loro dissenso è fuori discussione.

I parenti e i tanti amici delle persone in carcere forse speravano che Massimo Giletti (volato domenica a Mosca per il programma sulla 7 di Urbano Cairo) avrebbe chiesto alle autorità russe notizie sulle condizioni delle vittime della repressione poliziesca.

O quanto meno che Giletti avrebbe espresso una parola di solidarietà, non dico ad Alexei Navalny ma almeno ai dissidenti arrestati per le strade di Mosca, immagini che tutto il mondo ha visto in televisione prima che entrasse in vigore la censura totale.

In altri tempi, Marco Pannella avrebbe fatto un lunghissimo sciopero della fame per ottenere la loro liberazione. Pretendere questo dal conduttore di “Non è l’Arena” sarebbe troppo, ma in un appello umanitario in nome della libertà di espressione ci speravo.

L’immagine di Giletti che invoca la libertà di stampa dinanzi al Cremlino avrebbe fatto il giro del mondo nonostante la censura? Difficile rispondere, ma certo il palcoscenico era straordinario; per un giornalista un’occasione unica da non perdere per fare notizia.

Quanto meno il viaggio a Mosca sarebbe servito a qualcosa che non fosse propaganda. Purtroppo Giletti non era in forma e nel corso della trasmissione non è riuscito a mettere in difficoltà neppure una volta Maria Zakharova, la portavoce di Lavrov.

È stata una Intervista decisamente non riuscita, se persino un giornalista moderato come Alessandro Sallusti ha scelto di andarsene e di rinunciare al compenso.

L’aspetto paradossale – che meriterebbe di essere approfondito da un’inchiesta giornalistica – è che ieri i media italiani invece di mettere nel mirino il comizio propagandistico di Maria Zakharova abbiano messo sul banco degli imputati il Copasir. Lo hanno fatto sulla base di indiscrezioni infondate su una sua indagine inesistente (fare indagini non è nelle sue funzioni, né peraltro avrebbe gli strumenti per farle).

Ieri il presidente Adolfo Urso ha chiarito in primo luogo che non spetta al Copasir compiere questo genere di operazioni e addirittura che solo ieri – dopo il can can dei giornali – è pervenuta al Comitato una relazione classificata del governo su come la potente macchina della disinformazione russa si è mossa e si sta muovendo in Italia.

Tuttavia, spostare i riflettori sul Copasir e su presunte liste di proscrizione si è rivelato un ottimo strumento per distrarre l’attenzione del pubblico dalla Russia e dall’aggressività del regime di Putin.

La deception è la prima regola della disinformazione. In questo caso sembra proprio un’operazione riuscita. La fonte che ha voluto far filtrare una lista redatta dal Copasir di presunti fan “putiniani” ha fatto bene il suo mestiere.

Per l’opinione pubblica, la potente macchina della disinformazione russa viene così assolutamente ridimensionata (ridotta ad un manipolo di persone un po’ ingenue, ma in buona fede e/o al massimo di qualche personaggio minore in cerca di marchette).

È una versione di comodo che serve a nascondere (e assolvere) l’intreccio complesso tra responsabilità dei politici e quelle degli editori quando entrano in campo interessi opachi verso la Russia (o verso la Cina).

Così le violenze di Bucha, i crimini di guerra e i bombardamenti a tappeto delle città ucraine passano in secondo piano e il Copasir diventa il bersaglio di comodo.

Ma, come se non bastasse, nella tarda serata di ieri la Pravda in russo e in inglese rilancia in tutto il mondo l’intervento di Marco Travaglio, che su La 7 annuncia una presunta vittoria della Russia in Ucraina.

Vedremo nelle prossime settimane se Giuseppe Conte e Matteo Salvini faranno davvero il gioco di Mosca, bloccando gli aiuti militari italiani al popolo ucraino che combatte per difendere la propria libertà.

Non lo sappiamo ancora: potrebbe essere una riedizione della politica estera del governo giallo-verde molto sbilanciata verso Mosca e Pechino.

Può darsi, invece, che sia solo un bluff di due leader in difficoltà nei rispettivi partiti che sperano di recuperare qualche voto “pacifista” alle imminenti elezioni amministrative del 12 giugno. In tutti i casi, le ombre russe e cinesi incrinano le leadership di Conte e Salvini e rendono le loro posizioni assai vulnerabili.

(articolo ripreso, con il consenso dell’autore, da StartMagazine)

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Esteri

Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

Post precedente: « La guerra occulta del Cremlino, tra troll e hacker
Post successivo: Turbolenza e lezioni della storia »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Ve c’hanno mai mannato a quer paese?

10 Agosto 2023 | Il Bastian Contrario

Massimo Segre, davanti agli invitati ai quali doveva annunciare le proprie nozze con Cristina Seymandi ha sorpreso tutti annunciando che lasciava la fidanzata rea di averlo “tradito”. Il Corriere on line ha dedicato all’increscioso fatto ben quattro articoli.

Dolore a parte, una prece. Massimo, Cristina e ex Corrierone…Per favore andate tutti a quel Paese

Homeland economy e il costo della de-globalizzazione

21 Novembre 2023 | Il tocco di Alviero

L’impatto economico della follia di Hamas

5 Novembre 2023 | Il tocco di Alviero

De-Dollarizzazione: chimera o realtà? (2 di 2)

25 Ottobre 2023 | Il tocco di Alviero

De-dollarizzazione: chimera o realtà? (parte 1)

9 Ottobre 2023 | Il tocco di Alviero

Achtung Deutschland!

21 Settembre 2023 | Il tocco di Alviero

Poveri ma belli

27 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

Nemo proheta in patria

16 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Sergio Giusti su Un padre autorevole
  • Guerino Biscaro su Patriarcato o matriarcato? purché non narcisisti
  • Daniele Carozzi su Patriarcato o matriarcato? purché non narcisisti
  • Giovanni Cominelli su Patriarcato o matriarcato? purché non narcisisti
  • Cosa pensano gli italiani del nostro sistema sanitario - Solo Riformisti su Autonomia è responsabilità
  • Beppe su Hamas vince la guerra delle notizie
  • Enrico Martelloni su La Notte dell’orrore antisemita
  • Enrico Martelloni su La Notte dell’orrore antisemita
  • Enrico Martelloni su La Notte dell’orrore antisemita
  • Enrico Martelloni su La Notte dell’orrore antisemita
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it