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Solo Riformisti

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Condono? Solo un’operazione verità

Ha fatto discutere la cancellazione di vecchie cartelle esattoriali fino a 5.000 euro per soggetti con reddito fino a 30.000 euro. Si parla di condoni, dell'ennesimo regalo agli evasori. Ma è davvero così? Sul tema Luciano Pallini ha intervistato il Prof. Petretto.

7 Aprile 2021 da Alessandro Petretto Lascia un commento

A quanto ammontano i crediti per imposte tasse o contributi  che lo stato deve ancora riscuotere? e come si è formato nel tempo?

Si tratta di entrate accertate e non riscosse. I carichi residui ammontano a circa 987 mld, una massa che si è formata principalmente per incapacità amministrativa nel seguire la vita dei contribuenti, dalla rigidità e incongruenza della legge fallimentare e dalle lentezze della magistratura ed altri malfunzionamenti della P.A. tipicamente italiani (come un eccessivo disallineamento della “cassa” dalla “competenza finanziaria”)

Chi sono i debitori che non hanno pagato? in quali categorie possono essere raggruppati?

Il 41% cioè circa 405 mld è dovuto da contribuenti ormai defunti, imprese fallitre o cessate, il 45%, circa 440 mld, da contribuenti già accertati, ma poi dichiarati nulla tenenti (tutti veramente?), il 5%, circa 50 mld, sospesi in attesa di pronunciamento della magistratura

Quali possibilità ci sarebbero  di riscuotere i debiti che oggi vengono cancellati? 

Credo solo l’ultima categoria, cioè 50 mld ma in un arco di tempo ignoto

Che impatto ha questa cancellazione sul bilancio dello stato e sul debito pubblico? C’è consapevolezza in Europa di questo problema del nostro paese?

La cancellazione dei residui attivi, portando ad una svalutazione dell’attivo del bilancio dello stato, ha effetti sul Conto patrimoniale, come una perdita in conto capitale. Ha effetti sul disavanzo di competenza finanziaria, ma non sul disavanzo di competenza rafforzata (economica), valido nei confronti della Commissione euroepa e Euorostat, che è già al netto delle entrate inesigibili. La cancellazione non ha effetti sulla cassa e quindi sul saldo netto da finanziare (fabbisogno) e di conseguenza non crea nuovo debito. E’ vero invece che se una parte dei 987 mld fosse stata incassata, in conto residui, avrebbe ridotto lo stock di debito pubblico, che si è venuto formando nel tempo.

Non sarebbe utile una operazione verità che cancellasse i crediti non più esigibili e sconsentisse di concentrasi sulla riscossione di quante ancora è possibile recuperare?

Certamente: la trasparenza dei conti è il presupposto della buona finanza pubblica. Crisi greca docet……..Nei Comuni questo processo di ripulitura dei bilanci è già in atto da tempo (o almeno dovrebbe…)

Per il futuro, cosa si deve fare per evitare il riproporsi di questa situazione? 

Ridurre l’evasione in genere e in particolare quella “da pagamento” (tributi accertati e non pagati) perché conduce all’inesigibilità di fatto dei residui. Mi aspetto che la cancellazione prospettata abbia questa finalità. Ma poiché sempre di condono si tratta (Covid o non Covid) l’esperienza del passato non conforta.

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Archiviato in:Redazionale

Info Alessandro Petretto

Professore emerito dell’Università degli studi di Firenze. Insegna Politica economica alla Scuola di economia e management di Firenze. E’ stato presidente della Commissione tecnica per la spesa pubblica del Tesoro e presidente della Società italiana di economia pubblica. E’ membro del Comitato scientifico dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio.

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