• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli
Nel Giorno della memoria, riproponiamo la pagina sconvolgente in cui Shlomo Venezia, un ebreo greco deportato ad Auschwitz, addetto al forno crematorio, assiste all’entrata nella camera a gas di un proprio parente.

Tutti dovevano morire, noi compresi

Nel Giorno della memoria, riproponiamo la pagina sconvolgente in cui Shlomo Venezia, un ebreo greco deportato ad Auschwitz, addetto al forno crematorio, assiste all’entrata nella camera a gas di un proprio parente.

30 Gennaio 2022 da Redazione Solo Riformisti Lascia un commento

Poco tempo prima dello scoppio della rivolta, durante le ultime gassazioni di massa nel Crematorio, mi trovai per caso nello spogliatorio all’arrivo di un gruppo di prigionieri selezionati all’ospedale del campo. C’erano due o trecento persone e tutti sapevano perché si trovavano lì. A un tratto sentii qualcuno che mi chiamava: “Shlomo!”. Sorpreso, mi girai per vedere chi poteva conoscermi. La voce ripeté: “Shlomo, non mi riconosci?”.  Osservando l’uomo che aveva parlato, finii col riconoscere il cugino di mio padre, Leon Venezia. La sua voce era cambiata; era pelle e ossa. Era stato deportato nel mio stesso convoglio ma non era stato selezionato per il Sonderkommando. Mi raccontò che aveva lavorato alla canalizzazione delle acque. Aveva ricevuto un colpo al ginocchio, che si era gonfiato, ed era stato portato all’ospedale. Qui chiunque non guariva naturalmente rischiava, nel giro di qualche giorno, di venire selezionato per la camera a gas. Disgraziatamente era quello che gli era successo; senza cure il suo ginocchio si era gonfiato ancora di più e lo avevano scelto durante la selezione. Mi supplicò di andare a parlare con l’SS Unterscharführer di guardia per cercare di convincerlo a prenderlo nel Sonderkommando. Provai a spiegargli che non serviva a niente, che eravamo tutti nella stessa situazione, ma lui insistette. Allora, per calmarlo andai a parlare con il tedesco, che mi rispose con un gesto della mano: “Ah! Das ist scheissegal!”, “Non me ne frega niente!”. Tornai da Leon e per distrarlo gli chiesi se aveva fame, sapendo che non doveva aver mangiato gran che da chissà quanto tempo. Corsi a prendere una fetta di pane e una scatola di sardine che tenevo sotto il letto e ridiscesi rapidamente dalla soffitta per non correre il rischio che fosse già nella camera a gas. Gli diedi tutto e lui, talmente era affamato, inghiottì quello che gli offrivo senza neanche masticare, come se fosse acqua. Nel frattempo era venuto il suo turno per entrare nella camera a gas. Era tra gli ultimi e il tedesco si mise a urlare. Lo presi per il braccio mentre continuava a farmi domande sconvolgenti: “Quanto tempo ci si mette a morire? Si soffre molto?”.

Non sapevo cosa rispondergli e per rassicurarlo mentii, dicendogli che non sarebbe durato molto, che non avrebbe sofferto. In realtà passare tra i dieci e i dodici minuti alla ricerca di aria è lungo… Dopo esserci abbracciati, lui entrò per ultimo e il tedesco chiuse la porta dietro di lui. I miei compagni mi sostennero e mi fecero allontanare perché non lo vedessi all’apertura della porta della camera a gas. Era già duro averlo visto così. Poi, quando lo portarono davanti ai forni, ci chiamarono me e mio fratello, per recidare un kaddish prima di bruciare il corpo. […]

Nessuno poteva sopravvivere. Tutti dovevano morire, noi compresi.

(Brano estratto dal libro di Shlomo Venezia, Sonderkommando Auschwitz, Rizzoli, 2007, pp. 127-130 – e ripreso dal sito www,pietroichino.it)

 

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Redazionale

Info Redazione Solo Riformisti

Post precedente: « L’Europa di Maastricht (7)
Post successivo: Scuola, il ruolo degli educatori »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

Ve c’hanno mai mannato a quer paese?

10 Agosto 2023 | Il Bastian Contrario

Massimo Segre, davanti agli invitati ai quali doveva annunciare le proprie nozze con Cristina Seymandi ha sorpreso tutti annunciando che lasciava la fidanzata rea di averlo “tradito”. Il Corriere on line ha dedicato all’increscioso fatto ben quattro articoli.

Dolore a parte, una prece. Massimo, Cristina e ex Corrierone…Per favore andate tutti a quel Paese

Achtung Deutschland!

21 Settembre 2023 | Il tocco di Alviero

Poveri ma belli

27 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

Nemo proheta in patria

16 Giugno 2023 | Il tocco di Alviero

A tutto debito

29 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Italia una Repubblica fondata sul debito pubblico

11 Maggio 2023 | Il tocco di Alviero

Il vitello d’oro

24 Aprile 2023 | Il tocco di Alviero

Everything everywhere all at once

27 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Riccardo Catola su Migranti, una risposta a Catola
  • Elisabetta Lucariello su Quando uno spot diventa un caso politico
  • Riccardo Catola su L’Europa o si difende o muore
  • Riccardo Catola su L’Europa o si difende o muore
  • Riccardo Catola su Il futuro di Firenze/5
  • Alessandro Giusfredi su L’Europa o si difende o muore
  • Silvano su L’Europa o si difende o muore
  • Marco Mayer su Ustica e la ricerca della verità
  • Carlo Giovanardi su Ustica e la ricerca della verità
  • Luigi su Ustica, l’importanza della verità
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it