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Tu quoque Bundesverfassungsgericht !

11 Maggio 2020 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Bundesverfassungsgericht. No, non è una parolaccia, anche se l’onomatopea lo farebbe supporre. Letteralmente significa Corte costituzionale in tedesco, ma in pratica si usa anche per “grosso problema all’orizzonte”. Andiamo al sodo. La corte costituzionale tedesca ha “richiamato “ la Bce, sostenendo che l’acquisto massiccio di titoli di stato è di per sé legale, ma non è stato fatto in maniera appropriata.

Sarò ancora più diretto, traducendo e un po’ interpretando il pensiero dei 7 giudici tedeschi (su 8 sigh): “Cari europei che avete beneficiato negli anni dei piani della BCE, noi non ce l’abbiamo con voi, anzi crediamo in una Europa unita e solidale, dove il forte aiuta il debole, il grande aiuta il piccolo, ma non è colpa nostra se siamo noi quelli grandi e forti e la BCE ha esagerato nell’aiutarvi, (spendendo 2.600 miliardi tra il 2015 e il 2018, ndr), per cui la Banca di Germania non ci metterà più un quattrino”.

Da “aiutamoli a casa loro”, ad “aiutatevi a casa vostra”.. in fondo tutto il mondo è paese.

Un dubbio sorge spontaneo: può un organo nazionale giudicare la presunta illegittimità di una autorità monetaria sovranazionale? I tedeschi non si sono posti il problema, anche se la sfumatura (giuridica) è capziosa: alla BCE  vengono contestate le operazioni svolte al di fuori della semplice politica monetaria,(cui essa è delegata). Per essere più chiari: cara BCE ti sto mettendo un paletto, o meglio, mando un messaggio a tutti i beneficiari del PEPP (750 miliardi di euro che fanno gola a Italia, Spagna e Francia), che se vogliono essere aiutati, poi dovranno seguire delle regole, che tu (BCE) avrai fissato e io (Germania) avrò deciso. Insomma.. Sgrido Francoforte (Bce) perché Roma e Parigi intendano..

È una reazione legittima quella tedesca? Dipende dai punti di vista. Se ragioniamo con la sola logica dei numeri, si. La Bundesbank è il maggior contribuente della BCE e prima del virus la BCE comprava titoli nella proporzione di 27% titoli tedeschi, 19 %titoli francesi e 14% titoli italiani e poi tutti gli altri. Solo a marzo la Bce ha comprato sei volte tanto titoli italiani rispetto a quelli tedeschi.

Se invece ragioniamo con un minimo di visione strategica, la posizione oltranzista tedesca è pericolosa: se l’Italia dovesse collassare, tutta la grande industria tedesca sarebbe parimenti travolta.

Come diceva un mio vecchio capo: “ e poi, quando mezza Europa sarà in crisi, i tedeschi cosa faranno delle loro auto? Se le mangiano?”..

 

Per chi è interessato all’audio https://youtu.be/VqXwnHMzDIY

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Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

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