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Solo Riformisti

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Orban e la Meloni

Fratelli d’Italia dovrebbe lavorare per convincere Orban a interrompere la cooperazione strategica  pluriennale con la Russia e con la Cina invece di difenderlo a priori nel Parlamento Europeo come vittima del pregiudizio della  sinistra.

22 Settembre 2022 da Marco Mayer Lascia un commento

Giorgia Meloni sostiene che “c’è chi sta facendo di tutto per spingere l’Ungheria nelle braccia di Putin” . Il guaio é che Orban é già “nelle braccia di Putin”  e non da oggi, ma da diversi anni.

E’ dal 2010 in poi  http://archive.premier.gov.ru/eng/events/messages/13128/ che Orban ha instaurato  legami sempre piu solidi con Putin e non solo con la Russia.  

Da un decennio l’Ungheria ha aperto le porte anche alla Cina del Presidente XI Ping. https://2010-2014.kormany.hu/en/prime-minister-s-office/news/china-is-ready-to-boost-cooperation-with-hungary

Il  governo ungherese ha favorito  la posizione dominante di Huwaei e  ZTE nel comparto delle telecomunicazioni e delle tecnologie digitali ungheresi.

https://huawei.eu/press-release/huawei-celebrates-15-years-operating-hungary

https://2010-2014.kormany.hu/en/prime-minister-s-office/news/china-is-ready-to-boost-cooperation-with-hungary   https://www.zte.com.cn/global/about/news/350137.html

Budapest é diventata una sorta di testa di ponte della Digital Silk Road,  https://hungarytoday.hu/szijjarto-huawei-budapest-hungary-china-ties .

La minaccia é seria perché uno degli obiettivi della Via della Seta é  espandere il totalitarismo digitale cinese caratterizzato da una pervasiva e capillare sorveglianza tecnologica di massa https://formiche.net/2020/11/tecnoregimi-cina-ma-non-solo-lopinione-di-mayer/ ).

Tornando ai rapporti tra  Ungheria e  Russia mentre i paesi europei cercano di diversificare le forniture per ridurre la dipendenza dal gas russo – Orban agisce nella direzione opposta.

Una ventina di giorni fa (il 31 agosto) ha firmato  un nuovo accordo con Gazprom per aumentare le forniture di gas russo all’Ungheria

.Hungary signs new gas deal with Gazprom .

E l’aspetto ancora più problematico é che –  nonostante l’invasione dell’ Ucraina –  l’ Ungheria continua a collaborare con la  Russia nel settore strategico della energia nucleare.

Tre settimane fa – esattamente il  25 agosto – il governo di Budapest ha sbloccato i lavori per realizzare due nuovi reattori della centrale nucleare  a Packs Paks II NPP in Hungary Receives Construction Licence

Questa decisione nasce  un accordo con il Cremlino  che risale al 2014 Rosatom begins excavation works at Hungary’s Paks-II NPP – Nuclear Engineering International  per un investimento complessivo é di quasi 13 miliardi di euro. L’ l’apertura del nuovo impianto é prevista per il 2030.

La Finlandia – invece – dopo il 24 febbario –  ha  fermato il progetto di energia nucleare che aveva intrapreso con la Russia a  Pyhäjoki, Northern Ostrobothnia,  Fennovoima pulls the plug on Russian-built nuclear plant

Per inciso in Finlandia l’opinione pubblica é rimasta  colpita dall’attacco militare russo alla più grande centrale nucleare in Europa,  Zaporizhzhia.

Il colonnello Janne Mäkitalo – docente all’ Università della Difesa di Helsinky – ha ricordato che “le centrali nucleari devono essere  off-limits in qualunque tipo azione militare e dichiarato che “l’attacco russo alla centrale nucleare era inconcepibile e faceva raggelare il sangue”  Russian attack on nuclear power plant “blood-curdling”, says Finnish military expert

Legittimare le politiche energetiche filo russe e filocinesi in campo telco e  digitale perseguite da Budapest è un segno di miopia politico-strategica a prescindere dalle violazioni stesse  dello stato di diritto di cui I giornalisti ungheresi sono le prime vittime

A mio avviso Fratelli d’Italia dovrebbe lavorare per convincere Orban a interrompere la cooperazione strategica  pluriennale con la Russia e con la Cina invece di difenderlo a priori nel Parlamento Europeo come vittima del pregiudizio della  sinistra come ribadito a Formiche da Ignazio La Russa.

Cosa avrà pensato Berlusconi quando l’ex Ministro ha definito il PPE il “partito della sinistra”?  Orban è vittima del pregiudizio della sinistra. La versione di Ignazio La Russa – Formiche.net )  .

I gruppi parlamentari dell’opposizione hanno giustamente criticato Ministri come Calenda e Patuanelli  perché nel 5G,  nella banda larga e nella video sorveglianza hanno dato troppo spazio alle aziende cinesi in Italia (Wind3, Huwaei, ZTE, Hickvision, monopattini, ecc)

Ma proprio per questo Giorgia  Meloni non dovrebbe glissare su Viktor Orban che ha fatto molto, molto peggio di loro in Ungheria.

Tutti i partiti italiani dovrebbero essere consapevoli dei pericoli insiti nelle decisioni assunte da  Budapest il mese scorso:  l’accordo con Gazprom per l’aumento del gas e  l’autorizzazione ai lavori per i due nuovi reattori nucleari russi.

Chi sostiene che non ci sarebbero motivi circostanziati per poter bloccare i fondi del PNRR all’Ungheria dovrebbe spiegare agli italiani perché l’Europa dovrebbe finanziare un paese che in materie di assoluta rilevanza strategica (transizione digitale,  telecomunicazioni, gas,  energia nucleare)  favorisce e privilegia l’attività di aziende russe e cinesi.

Per fortuna l’ Europa – sia pure con più di dieci anni di ritardo –  sta finalmente aprendo gli occhi  sulla disinformazione e sull’ “inquinamento  mediatico” processi  che agiscono in parallelo con la crescente  dipendenza energetica e digitale a cui ho appena accennato.

Nell’ultimo decennio anche  in Italia la dipendenza energetica dalla Russia e quella digitale dalla Cina sono cresciute nel silenzio assordante dei media mainsteam.

Solo l’intelligence, il COPASIR  e qualche dipartimento universitario ha cercato di accendere i riflettori su quanto stava accadendo. https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/sicurezza-in-formazione/intelligence-e-globalizzazione-al-convegno-sisp-2013.html

Non voglio sottovalutare ciò che l’ Ungheria ha sbagliato in materia di stato di diritto e divisione dei poteri, ma come ho accennato il problema di fondo é  più vasto.

La guerra e alla  crisi energetica che Putin  su cui sta speculando   puo’ provocare conseguenze economiche devastanti. In Germania stanno iniziando le prime cause legali di grandi aziende tedesche contro il colosso russo Gazprom, il responsabile principale  dell’ esponenziale aumento  dei prezzi delle bollette che colpisce drammaticamente le famiglie e le imprese italiane

La domanda a cui rispondere é la seguente: e’ possibile  evitare che la sempre più stretta cooperazione di Viktor Orban con Vladimir Putin e  con il Presidente Xi Ping possano essere una spina nel fianco che colpisce non solo i valori, ma gli interessi strategici nell’ Unione Europea e nell’Alleanza Atlantica di cui l’Ungheria fa parte?

Questa é la domanda cruciale a cui  nessuno può possono sottrarsi. Agli ammiratori e agli amici italiani di Orban ricordo che le scelte concrete compiute dal leader ungherese favoriscono  i ricatti di Putin alla UE in campo energetico e l’espansionismo tecnologico  della Cina in Europa. Sarebbe l’ ora che  aprissero gli occhi altrimenti parlare di interesse della  Nazione  diventa una insopportabile finzione retorica.

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Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

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