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L’Italia non gestire la ricchezza

3 Dicembre 2019 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Pasadena, 17 luglio 1994. Un uomo dal “divin codino” si avvicina a una palla, la accarezza un attimo e la appoggia su un cumulo di gesso bianco. Guarda con un cenno di intesa l’arbitro, un’occhiata al portiere vestito con un improbabile casacca verde oliva. Tutto il mondo lo sta guardando, è un attimo, la rincorsa, il tiro, fuori!

Sbagliare un rigore è davvero un istante, una frazione di secondo, dilapidare però la fortuna accumulata negli anni a furia di tirar rigori, (o a pararli, o a impostare le azioni di gioco per averli,) sembra ancora più facile.

Un ex calciatore (Guglielmo Stendardo) ha rilasciato una intervista sul problema recentemente. Non è dunque una statistica ufficiale, ma a suo dire, 6 ex calciatori su 10, in Italia, sarebbero a rischio povertà. (e il campo di osservazione potrebbe estendersi di certo ai campioni di altri sport o alle meteore dello spettacolo).  Le cause sono molteplici (scarsa istruzione, investimenti sbagliati, tenore di vita molto alto e non sostenibile, presenza di manager e/o tuttofare truffaldini) e i casi celebri di investimenti disgraziati abbondano (Baggio stesso, Signori, Baresi, Buffon, Ronaldihno solo per citare i nomi più noti). I casi più disperati rimarrebbero gli ex calciatori che non hanno mai avuto una ribalta nazionale o internazionale.

Per ovviare a questo rischio, Stendardo propone la creazione di un fondo di accantonamento dedicato e la creazione di polizze che offrano rendite vitalizie per gli atleti.

Non entro nel merito della soluzione, ma del problema: l’Italia è un paese che produce ricchezza, ma non sa gestirla. La nostra cultura finanziaria globale è la più bassa all’interno dei Paesi dell’area G-7 e a livello internazionale siamo (tra le altre) dopo la Slovacchia, la Lettonia, la Repubblica Ceca e la Slovenia e appena prima della Colombia…(fonte Banca d’Italia e Ocse).

Meno male che a calcio siamo ancora più forti noi. Mal che vada avremo giusto un po’ più tempo per dilapidare le nostre ricchezze.

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Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

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