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Solo Riformisti

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L’Europa che vogliamo

Nel 2008 un contagio finanziario nato negli USA, nel 2019 un contagio sanitario nato in Cina. In entrambi i casi l’Europa è stata un vaso di coccio fra vasi di ferro. Non è questa l’Europa dei padri fondatori.

17 Marzo 2020 da Ugo Ronchi Lascia un commento

Nel 2008, con l’inizio  crisi dei mutui sub prime, dagli Usa il contagio finanziario arrivò in Europa e  fin nel nostro paese colpendo le economie reali e poi le banche.

Centinaia di imprese fallite e molte banche salvate e che sarebbero collassate se i Governi non avessero nazionalizzate le perdite.

Dapprima il rischio fu negato, come è successo oggi.

Ricordo il ministro dell’economia Tremonti, ora misconosciuto ma allora in auge, che dichiarò che il nostro sistema bancario era solido.

Poi abbiamo visto che non era così: abbiamo perso il 25% della capacità produttiva, un numero enorme di disoccupati, risparmiatori che hanno visto dispersi i risparmi.

Il contagio del 2008 si è lasciato alla spalle la sua scia di morti.

Ora il ‘contagio’, quello vero secondo la dizione epidemiologica, nel ‘secolo cinese’ arriva giusto dalla Cina e si è presto diffuso nel nostro Paese.

La differenza rispetto al contagio finanziario del 2008 è che per il primo per arrivare all’Italia ci vollero molti mesi, adesso,per l’epidemia da Covid 19 , ci sono volute poche settimane dall’Hubei.

Le similitudini non si fermano qui.

Entrambe in contagi sono stati causati da risorse abbondanti e sregolatezza dei comportamenti.

L’abbondanza nel primo caso fu finanziaria: i mercati innondati dalla liquidità della FED di Greenspan  ( dal 2000 con la bolla di internet e ancora di più dopo l’11 settembre) presero ad operare in modo sempre più sregolato e rischioso, complice la distrazione e le mani legate delle autorità di vigilanza americane.

Nel  caso di oggi l’abbondanza è costituita dalle mille opportunità che ciascuno ha in Cina di fare commercio o industria, dalle scarse regole che presiedono al commercio e alla produzione, dal diffuso disinteresse per l’ambiente e gli animali e dalla diffusa voglia della popolazione di ogni ceto di consumare il più possibile ogni cosa le sia possibile.

Se la causa della trasmissione del COVID 19 agli uomini  non è ancora definitivamente accertata  è certo che l’origine del male sia in una città cinese pochissimo conosciuta ma crocevia della produzione  manifatturiera  e, quale che sia  stata la causa, è certamente una causa biologica. La complicità qui, restando alle similitudini, sta nel fatto che si sono associati comportamenti negazionisti delle Autorità che hanno permesso al virus di diffondersi in sordina.

Quindi due società, per molti versi agli antipodi, ma accomunate dallo sfrenato liberismo economico hanno creato rispettivamente dei contagi da cui è stato difficile per noi uscirne e sarà  adesso dura uscirne, non dico presto ma neanche bene (quello cinese)

Tuttavia questi due sistemi che hanno creato il problema hanno anche attivato misure importanti per contrastarlo.

Gli Usa con la loro immensa economia e la duttilità della FED a sostenerla sono ripartiti al massimo.

La Cina con le misure draconiane della quarantena ha arginato il virus al suo interno efficacemente mentre il resto del Paese ha continuato a produrre a pieno ritmo

Cioè i due colossi  hanno gli anticorpi per farcela.

L’Italia non pare avere queste capacità; inserita nel tessuto europeo (da dove è forse carambolato il virus, ma sarà bene  un giorno fare luce su ‘chi e che cosa’ ) ha dovuto assistere alla lentezza con cui i paesi in ordine sparso stanno adottando misure di contenimento, al loro egoismo e alla loro ignavia.

Le dichiarazioni della Sig.ra Lagarde, poi, sono incommentabili e spero che siano state dettate solo dalla sua impreparazione  ad  affronatare  una crisi  piovutale tra capo e collo.

Se vale l’adagio che gli amici si vedono nel momento del bisogno allora dobbiamo dire che gli unici amici sono stati, paradossalmente, coloro che hanno crato il problema

Ma anche qui vedremo se si tratta di amicizia vera o di amicizia pelosa.

Non era l’europa che volevano i suoi padri fondatori.

Non è l’europa che ci aspettiamo che sia e di cui abbiamo bisogno nel 21°secolo.

E allora la questione è una sola: vogliamo che l’Europa rimanga così, e allora è una tigre di carta, inutile e farraginosa, come dicono i populisti o vogliamo che sia in grado di competere con questi altri due colossi che fanno e disfano il mondo a loro piacimento ?

 

 

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