• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Lavoro, bugie a 5 Stelle

Nel secondo semestre 2018 meno occupati, meno posti fissi e più precari. Il decreto Dignità funziona alla rovescia, nonostante le dichiarazioni di Di Maio e la compiacenza di tanti giornalisti.

22 Febbraio 2019 da Paolo Marangoni Lascia un commento

Diciamo la verità. La Rai è sempre stata “sensibile” agli inquilini di Palazzo Chigi. Ma tutto quello che abbiamo visto ed udito nella Prima e nella Seconda Repubblica è niente rispetto a quello che stiamo vedendo e sentendo in questi primi mesi di governo giallo-verde. Il massimo è stato raggiunto dal TG1 nell’edizione delle 20.00 di giovedì 21 febbraio. Il servizio, a cui per collocazione in scaletta e durata veniva dato grande rilievo, riguardava i dati INPS relativi ai contratti di lavoro nel 2018 che registravano un forte incremento per quelli a tempo indeterminato e una consistente diminuzione per quelli a tempo determinato. Un risultato estremamente positivo, il cui merito per Di Maio, e per qualche entusiasta giornalista, era da attribuire al Decreto Dignità che, entrato in vigore a luglio 2018, aveva finalmente iniziato a dispiegare i suoi effetti. Come si ricorderà infatti lo scopo dichiarato di quel decreto era proprio quello di far crescere i contratti a tempo indeterminato e fare diminuire quelli a tempo determinato.
In realtà, i dati dell’INPS non dimostrano quello che il TG1, Di Maio e il Fatto Quotidiano hanno voluto sottolineare e questo sostanzialmente per due ragioni: la prima riguarda il lasso temporale, tutto l’anno e non il secondo semestre, quello di governo giallo verde, la seconda, più importante, è che per valutare i posti di lavoro, cioè quante persone sono occupate in un dato lasso di tempo, è più corretto prendere i dati dell’Istat, che conta i posti, e non quelli dell’INPS che conta i contratti (una stessa persona può iniziare e cessare più lavori).
I dati ISTAT per il secondo semestre dicono che a dicembre 2018 rispetto a maggio i posti a tempo indeterminato sono diminuiti di 122 mila unità, quelli precari sono aumentati di 84 mila unità, mentre gli occupati totali sono diminuiti di 76 mila. Un’altra scommessa del decreto era poi quella di “obbligare” gli imprenditori a trasformare i contratti a tempo determinato in contratti stabili. Ebbene nell’ultimo bimestre dell’anno, novembre e dicembre, in piena vigenza del Decreto, solo il 23,5% dei contratti a tempo determinato in scadenza sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato.
Superfluo ogni commento. Resta un dubbio. Ma la “bellezza” che secondo il premier Conte ci porterà questo 2019 sarà basata solo su bugie a 5 stelle?

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Economia Contrassegnato con: lavoro

Info Paolo Marangoni

Nato a Rona nel 1975, insegna nelle scuole superiori. Ha la passione della storia e della politica. Vanta una discreta esperienza di amministratore locale. Non sopporta i sovranisti e gli euroscettici.

Post precedente: « Per sconfiggere l’islamismo radicale – 1
Post successivo: La follia di quota 100 »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it