• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Il mondo negli ultimi tre anni è stato funestato da due avvenimenti che hanno sconvolto le nostre esistenze: la pandemia e la guerra.

I due avvenimenti, nella loro assoluta drammaticità, potrebbero tuttavia aver accelerato due processi rivoluzionari per l’umanità intera: la transizione digitale e la transizione ecologica.

Se la digitalizzazione post Covid è ormai storia, con (semmai) dinamiche di eccessi da smart working più volte discussi in questo spazio, meno lineare ed intuitivo appare la relazione tra svolta ecologica e guerra.

Andiamo per gradi. Qualcuno potrebbe subito obiettare che la necessità di sostituire i combustili russi abbia costretto molte amministrazioni europee a riaprire miniere di carbone e mantenere le centrali elettriche inquinanti. Nessuno potrebbe negare questa evidenza. Tuttavia, secondo gli ultimi dati della Agenzia Internazionale per l’energia (IEA), nel 2022 l’economia mondiale è diventata del 2% meno energivora e grazie anche al clima più mite e l’utilizzo di strumenti a maggiore efficienza energetica, il continente europeo ( ad esempio) ha utilizzato il 6-8% di elettricità in meno rispetto al 2021.

In altri termini: l’impatto sempre più esteso di tecnologie più efficienti a livello mondiale (veicoli elettrici nella mobilità e pompe di calore nelle case) ci porterebbe ad essere ottimisti sull’avvio della nuova transizione ecologica. Inoltre, secondo l’IEA, l’attuale capacità produttiva mondiale di petrolio e gas sarebbe già satura: la Russia non può facilmente riorientare le sue infrastrutture di gas e le piattaforme petrolifere sono prive di personale e di pezzi di ricambio, dunque un forte rallentamento o addirittura stop all’attività estrattiva sarebbe imminente. Di contro, il boom dell’eolico e del solare ridurrà l’appetito per i combustibili fossili, soprattutto nei paesi più energivori e non solo in Europa. Sempre la IEA stima che persino la Cina si doterà, entro il 2025, di strutture di energia rinnovabile in grado di fornire fino a 1.000 terawattora, ( per intenderci equivale all’attuale produzione di energia elettrica del Giappone).

Questa transizione ecologica sarebbe inoltre favorita, a livello globale, dal generale calo dei prezzi dei contratti per i progetti eolici e solari fotovoltaici, sensibilmente più bassi rispetto a quelli dell’energia all’ingrosso (nella sola Europa è stato del -77% sul 2021) , da una diversa sensibilità dei consumatori sull’utilizzo di energie rinnovabili e dalla introduzione di normative molto favorevoli, tra cui, su tutte, spicca l’inflation reduction act dell’amministrazione americana.

Per capire meglio, sono in tutto 369 miliardi di $ da destinare all’ambiente nei prossimi 10 anni, e solo 69 miliardi saranno destinati ad imprese che produrranno turbine eoliche e/o batterie per veicoli elettrici. Ma non solo Usa e Cina si muovono nel solco della transizione ecologica, anche la vecchia Europa si sta attrezzando con il Net-Zero Industry Act, ovvero 250 miliardi di € per le aziende che investiranno nelle tecnologie pulite, anticipando così l’obiettivo di raddoppiare la attuale capacità solare installata nell’UE tra il 2025 e il 2030.

Quanto di questi impegni sarebbero stati adottati con questa urgenza, senza lo scoppio del conflitto ucraino? (con le note complicazioni in termini di approvvigionamenti energetici?)

Difficile rispondere, anche perché rimangono fortissime criticità.

Ad esempio, il conflitto ucraino ha fatto schizzare il prezzo di molti metalli  fondamentali per i cavi, le turbine o i pannelli solari, o, più banalmente e allo stato attuale della burocrazia europea, è difficile immaginare la progettazione e la realizzazione di grandi parchi eolici e/o solari entro il 2030.

Ma pensiamo positivo e auguriamoci davvero che con l’aumento dell’energia verde e il calo contestuale dell’uso dei combustibili fossili, le emissioni di anidride carbonica possano davvero crollare drasticamente e restituirci un mondo più vivibile e pulito. Possibilmente anche più sereno e finalmente in pace, quello sarebbe il vero successo.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Nuvole e mercati

Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

Post precedente: « Il sogno Schlein
Post successivo: Ucraina: prima della “battaglia finale” »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
  • Elisabetta Briano su Guerra e economia in Ucraina
  • Elisabetta Briano su Sul (non) voto delle regionali
  • Alessandro su Astensionismo, ma è un problema per la politica?
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it