• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Elezioni e finanza pubblica

Occhio ai conti pubblici. Per motivi diversi il risultato elettorale amplierà la voglia di spesa di Lega e 5Stelle. La prevedibile reazione dei mercati e il ruolo, decisivo, del Presidente Mattarella.

14 Giugno 2019 da Alessandro Petretto Lascia un commento

Un’importante branca della teoria economica, che va sotto il nome di Political economy, studia gli effetti delle elezioni politiche sulla finanza pubblica di un paese. Una delle proposizioni più significative sostiene che, quando in un governo di coalizione con due partiti uno guadagna molto in un’elezione e l’altro perde, sono dolori per il bilancio pubblico. Il partito vincente si sente legittimato non solo a rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, ma anche a sostenere le proprie idee fondanti, se pur esclusive; il partito perdente sente di dover recuperare la base elettorale perduta con prese di posizione identitarie forti. Da tutto ciò può derivare un’esplosione della spesa pubblica in deficit se non scattano meccanismi e regole di salvaguardia.

Questa è la situazione che potrebbe emergere dell’esito delle elezioni europee in Italia. Lega e Cinque Stelle hanno entrambi nel cassetto una serie infinita di interventi che interessano i loro elettorati potenzialmente esplosivi, in termini di spesa pubblica, che verranno rivendicati e proposti, non appena terminati i festeggiamenti della Lega e le guerre interne del Movimento 5S. Unaflat taxmolto costosa e un federalismo differenziato poco prudente, da un lato, improvvide nazionalizzazioni e una pioggia di sussidi alle famiglie, dall’altro, saranno a breve termine all’ordine del giorno. E a nessuno verrà in mente di dire dove saranno trovate le risorse per finanziare questi provvedimenti, come a nessuno verrà in mente di tirare fuori, in sede di trattative, la questione dell’ineluttabile aumento dell’IVA che incombe. Salvini, ricordando gelido a Tria che ora non è il momento della prudenza ma del coraggio, ha chiarito che non sarà troppo influenzato dai vincoli di bilancio e di indebitamento fissati dai trattati europei. Al momento non è possibile sapere quale sarà l’atteggiamento della nuova Commissione rispetto ai paesi che violano le regole di disciplina fiscale. D’altra parte, Salvini si sentirà legittimato a non dare troppo credito alle indicazioni che vengono dalla Commissione attuale, nelle more del passaggio delle consegne. Quindi da dove potrà venire un po’ di freno alla smania spendereccia dei due partiti di governo, considerato che né il Presidente del Consiglio né il Ministro del Tesoro avranno gran voce in capitolo? Innanzitutto, dall’art. 81 della Costituzione, sugli equilibri di bilancio, con il presidio del Presidente Mattarella che certamente non mancherà. E’ vero che negli anni scorsi il vincolo è stato eluso, evocando le cause di eccezionalità con un voto delle camere a maggiore assoluta, ma si trattava di sforamenti contenuti e sempre al di sotto del 3% del deficit su PIL. Una violazione del pareggio di bilancio sopra il livello fissato dal Trattato di Maastricht sarebbe verosimilmente anticostituzionale, a prescindere dai voti che potrebbe avere in Parlamento. In secondo luogo, non dobbiamo dimenticare che i mercati si sono astenuti di prezzare in tempo reale il rischio sovrano dei nostri titoli, aspettando le elezioni. Non appena si scatenerà la rincorsa alla spesa pubblica faranno sapere il loro parere, moltiplicando le conseguenze che abbiamo imparato a verificare già con uno spread di 270 punti base. I due campioni della spesa vorranno sfidare le inesorabili leggi dei mercati finanziari? Queste seguono i numeri e la credibilità di governanti, guadagnata con i fatti e non con gli slogan

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Economia Contrassegnato con: conti pubblici

Info Alessandro Petretto

Professore emerito dell’Università degli studi di Firenze. Insegna Politica economica alla Scuola di economia e management di Firenze. E’ stato presidente della Commissione tecnica per la spesa pubblica del Tesoro e presidente della Società italiana di economia pubblica. E’ membro del Comitato scientifico dell’Ufficio Parlamentare del Bilancio.

Post precedente: « Attenti a non pagare
Post successivo: Un patto per l’urbanistica »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Giovanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Maria Acomanni su Memorandum per gli antipatizzanti
  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it