• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy
  • Iscrizione Newsletter

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Come reagire a Putin

Il caso Schroeder dimostra che l'Italia e gli altri  partner europei devono affrontare di petto il tema delle “porte girevoli”  che hanno favorito l' influenza russa sulla politica europea.

24 Febbraio 2022 da Marco Mayer Lascia un commento

Per reagire alla folle guerra di Vladimir Putin  la prima mossa spetta alla Germania. Occorre oggi stesso estendere le sanzioni al patrimonio dell’  ex capo della SPD Gerard Schroeder a meno che non si dimetta dai suoi incarichi nelle aziende russe e rinunci alla recentissima nomina nel board di Gazprom.

Perché suggerisco questa proposta? Prima di tutto i fatti. Negli ultimi giorni del suo mandato governativo  Schroeder ha firmato l’accordo per la costruzione del mega gasdotto North Stream. Dopo i risultati deludenti delle elezioni anticipate del 18 settembre 2005 Schroeder ha lasciato il governo e qualche settimana il gigante russo Gazprom lo ha nominato presidente della società che gestisce il gasdotto North Stream di cui tuttora é il presidente.

Nei mesi e anni successivi Shroeder é entrato nel cda di altri consorzi internazionali controllati dai russi (per la cronaca da pochi giorni é stato nominato nel nuovo board di Gazprom) .

All’epoca per l’opinione pubblica tedesca e neppure di quella russa non fu  una sorpresa. Nel 2004   Der Spiegel   aveva  titolato  “Mosca amore mio”  un editoriale dedicato al  legame “pericoloso”  del cancelliere tedesco con  Putin.  link  https://www.spiegel.de/international/moscow-mon-amour-gerhard-schroeder-s-dangerous-liaison-a-330461.html

Il caso  Schroeder é il più eclatante, ma non è  certo isolato.  Colpire con dure   sanzioni i grandi patrimoni finanziari e immobiliari degli oligarchi,  manager e politici russi e contemporaneamente consentire che  politici, governanti e manager pubblici europei mantengano le loro posizioni è una ipocrisia inaccettabile se esse sono state conquistate grazie allo strumento delle “porte girevoli”.

Il ricorso alle sanzioni é utile ma non basta. Al di là   del diritto internazionale esiste un vuoto normativo che caratterizza il  diritto interno  (in materia di sicurezza nazionale)  in  Italia, in Germania ed  in  altri  Stati membri della UE. Le bombe e i carri armati russi che oggi colpiscono il popolo dell’ Ucraina   seguono ad altri  atti ostili del Cremlino verso la UE.

La forte riduzione delle forniture di gas russo all’Europa  costituiscono minacce alla sicurezza nazionale in tutti i paesi europei; nei mesi scorsi le scelte del Cremlino hanno contribuito in modo significativo ad alimentare l’aumento delle bollette energetiche,  l’ inflazione e la disoccupazione ostacolando  la ripresa economica post pandemia   del nostro continente e in tutto il mondo.

Il caso Schroeder dimostra che l’Italia e gli altri  partner europei devono affrontare di petto il tema delle “porte girevoli”  che hanno favorito l’ influenza russa sulla politica europea. In verità l’Italia lo Italia ha   affrontato   bene il tema nelle settimane scorse, ma in modo riduttivo. Perché limitarlo solo ai dirigenti dei “servizi”.  Link  https://formiche.net/2022/02/007-italiani-in-aziende-estere-draghi-mette-un-freno/

Le maggiori aziende e banche statali   russe (come   del resto quelle cinesi) possono contare in Italia e in Europa  di una rete di manager e consulenti molto vasta e ben radicata negli Stati membri della UE. Alcuni sono dirigenti di azienda di professione, niente da dire. Tuttavia   una parte significativa di manager  proviene dal mondo politico,  dall’ amministrazione pubblica, dalle forze armate, dalle società partecipate e/o controllate dallo Stato, dalla magistratura, ecc.

Questa pratica diffusa – al di la’ delle migliori   intenzioni dei soggetti singolarmente coinvolti – tende oggettivamente a favorire  le strategie  dei paesi a noi ostili e comunque gli interessi delle loro aziende strategiche che sono in diretta competizione con le nostre.

Le conseguenze negative (anche non intenzionali)  intenzionali possono essere tante: trattamenti di favore, concorrenza sleale, relazioni privilegiate,  trasferimento illegale di know how e brevetti,  passaggio di informazioni riservate, comunicazione di segreti industriali e militari, ecc. Nell’  ambito del  diritto privato e  giuslavoristico  sono abitualmente  previsti contratti che vincolano i manager che cambiano azienda alle clausole di non concorrenza.

Niente di simile esiste in ambito pubblico. Quando un dirigente generale dello Stato va in pensione non può assumere alcun incarico retribuito nell’ amministrazione e neppure un minimo rimborso spese quando sarebbe utilissimo. Il paradosso è  che nessuna regola gli impedisce, invece di svolgere dal primo giorno della pensione  incarichi superpagati ai vertici delle consociate italiane di imprese straniere potenzialmente ostili.

A mio avviso una nuova legge dovrebbe prevedere come per i servizi segreti una nuova regola per i politici, gli amministratori, i dirigenti pubblici e i manager di società partecipate dallo Stato o da enti pubblici: incompatibilità di svolgere attività in   aziende straniere che operano in settori strategici   per  tre anni dopo il pensionamento.  Non intendo citare casi specifici né tanto meno   nomi e di cognomi per ovvie ragioni deontologiche.   Ma dopo il provvedimento relativo al comparto intelligence il Parlamento italiano deve pertanto   essere esteso a tutti i settori della PA, alle forze armate, alla magistratura,  alle società partecipate e last but non least ai  politici.

L’ auspicio e’ che sia l’   Italia a  dare l’esempio in un momento delicatissimo in cui  tra l’altro  c’ è  il rischio che una parte degli oltre cento miliardi destinati dal PNRR alla transizione ecologica e digitale finisca nelle casse di imprese russe o cinesi. Oltre alla riforma del  golden power perché cosi non funziona eliminare le porte girevoli è una misura indispensabile per l’Italia del futuro.

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Politica

Info Marco Mayer

docente al Master In Cybersicurezza di LUISS Guido Carli e al Cyber Defence della Scuola:di Telecomunicazione del Ministero della Difesa in partnership con
Università di Modena e Reggio Emilia

Post precedente: « Perché Putin ha già perso
Post successivo: Il limite »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Bastian contrario

L’Ulivo

29 Giugno 2022 | Il Bastian Contrario

Sull’onda dell’indubbio successo elettorale, il buon Letta, il nipote, ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo: ora un Nuovo Ulivo.

Con questa siccità?

Una recessione d’azzardo

28 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Casa dolce ufficio

15 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Lavorare stanca

6 Giugno 2022 | Il tocco di Alviero

Mercato dell’arte: sereno variabile/2

30 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

L’arte diventa “Phygital”/1

23 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

le bombe del caos

14 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

E fu Deglobalizzazione

3 Maggio 2022 | Il tocco di Alviero

Totò ai tempi della Shrinkflation

11 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

La corsa del coniglio

6 Aprile 2022 | Il tocco di Alviero

Olio di palma o cannoni

28 Marzo 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • Claudio Maria Ricozzi su Il re è nudo
  • Giovanni su Difficile cambiare legge elettorale
  • Sergio su Centristi, se ci siete battete un colpo
  • Non basta nemmeno Draghi? - Rinascimento Europeo su Non basta nemmeno Draghi?
  • roberto zei su Referendum, tutti al mare?
  • FRANCESCO DE ANGELIS su Resistere alla tirannia è un dovere
  • Rossella Chietti su Pistoia: PD
  • Mauro su La guerra è con l’Occidente
  • Franco Benaglia su L’attentatuni
  • Franco Benaglia su Per un’Italia all’altezza dei suoi valori
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it