• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Accesso autori
  • Utilizzo dei Cookies
  • Privacy Policy

Solo Riformisti

Uno spazio aperto al confronto, civile e concreto, e un’occasione di riflessione. Per restare ancorati alla realtà, senza rinunciare agli ideali, per rifiutare le posizioni ideologiche, per riaffermare i valori democratici.

  • Solo Riformisti
  • Gli autori
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Cultura
  • Opinioni
  • Programma Toscana
  • Archivio articoli

Chi non lavora non fa consumi

12 Aprile 2021 da Il tocco di Alviero Lascia un commento

Si vabbè, la citazione vera sarebbe un’altra, ma siamo pur sempre in orario da fascia protetta.

Tuttavia questo enunciato non è poi così campato in aria e lo rimarca anche l’Istat, con l’ultimo rapporto sul reddito disponibile delle famiglie consumatrici italiane. In soldoni e per arrivare al punto, il reddito disponibile delle famiglie è diminuito nel quarto trimestre 2020 dell’1,8% sul trimestre precedente, con una serie di conseguenze a catena, quali ad esempio una contestuale perdita del potere d’acquisto (-2,1%) e un leggero aumento della propensione al risparmio (+0,5% e pari al 15,2%).

Questo significa che se uno diventa più povero, allora tende a risparmiare di più? Non è una contraddizione?

No. E questo vale sia come fenomeno sociale, che come fenomeno statistico. Provo a spiegarmi meglio. Si risparmia di più perché si ha più incertezza sul futuro e questo determina un calo nei consumi (banalmente, aspetto a comprarmi un bene o un servizio tanto desiderato, perché poi ho paura di non avere abbastanza disponibilità economica per beni di prima necessità). Ma così calano anche gli investimenti, e di ultima istanza…il reddito complessivo. È un circolo vizioso che abbiamo (ahimè) già sperimentato nelle recenti crisi passate (2008 e 2011 per non andare troppo lontani).

C’è tuttavia un convitato di pietra di cui bisogna tener conto: la pressione fiscale, che è aumentata rispetto ai livelli di un anno fa. Ma come? Hanno introdotto nuove tasse? No. Semplicemente il calo della pressione fiscale (dovuto a minor entrate fiscali e contributive) è stato meno accentuato del calo del reddito globale ( PIL). E così la pressione fiscale media complessiva in Italia è stata del 43,1% nel 2020, (ma ben 52,0% nel solo ultimo trimestre) rispetto al 42,4% dell’intero 2019.

Qualcosa evidentemente non ha funzionato. E se il Covid è stata la causa del problema, le soluzioni adottate fino ad adesso non hanno dato i risultati sperati: le politiche di bonus a pioggia e del sostegno a fondo perduto hanno solo (probabilmente) rimandato l’adozione di una terapia d’urto fatta di riforme strutturali, da cui non possiamo più sottrarci.

(E per chi mi segue su questa rubrica, sa che il tema è stato già da tempo e plurime volte affrontato).

Anche perché senza terapia d’urto, non so mica se torneremo a “far consumi da Trieste in giù” ( semicit).

 

Per tutti gli altri contenuti, visita: www.nuvolemercati.it

 

 

Condividi:

  • Tweet
  • WhatsApp
  • Stampa

Archiviato in:Nuvole e mercati

Info Il tocco di Alviero

Alviero Laureato con lode in Economia e alunno dell’Almo Collegio Borromeo, ha studiato e lavorato per alcuni anni all’estero. Master post laurea in “Contabilità e Finanza”, esperto di consulenza finanziaria e gestione del portafoglio, è stato manager nell’area dei mercati finanziari in alcuni dei principali gruppi bancari italiani e internazionali. Docente in alcuni Master post laurea, per diletto si appassiona di arte ed è autore di numerosi studi di economia e finanza dell’arte. Autore di numerose pubblicazioni, è stato insignito della Medaglia Laurenziana per la divulgazione di contenuti tematici innovativi a livello nazionale e vincitore del Premio Spoleto Festival Art 2016. Si interessa anche di politica, ma non ha vinto nessun premio. Ha una compagna e due figli che gli danno molta soddisfazione, a differenza della sua squadra del cuore… ma si sa che il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

Post precedente: « Il Gomblotto
Post successivo: Il riformismo del XXI secolo »

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Iscrizione alla newsletter SoloRiformisti

Inserendo i propri dati sarà possibile ricevere la nostra newsletter nella propria casella di posta elettronica.

Bastian contrario

La prima uscita

27 Febbraio 2023 | Il Bastian Contrario

Elly Schlein: “ La pace in Ucraina non si fa con le armi. Sosteniamo l’accoglienza, sbagliato aumentare le spese militari”.

Non c’è che dire.

La ragazza ci darà delle soddisfazioni.

Il paradosso ecologico della guerra

13 Marzo 2023 | Il tocco di Alviero

La trappola di Tucidide

24 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Per un pugno di PIL

13 Febbraio 2023 | Il tocco di Alviero

Salvi per un PIL

30 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Goodbye 2022 non ci mancherai

18 Gennaio 2023 | Il tocco di Alviero

Per chi suona la campanella

16 Dicembre 2022 | Il tocco di Alviero

Crisi continua

26 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento Libera nos a malo (2 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Trento libera nos a malo (1 di 2)

12 Novembre 2022 | Il tocco di Alviero

Adda passà a nuttata (2 di 2)

17 Ottobre 2022 | Il tocco di Alviero

Ultimi commenti

  • RC su L’Italia e il fantasma della Nazione
  • Elisabetta Briano su Il sogno Schlein
  • Elisabetta Briano su Le due paci possibili
  • Sergio Giusti su La riforma fiscale della Meloni
  • daniela su Autonomia è responsabilità
  • Roberto su Ucraina: prima della “battaglia finale”
  • Ennio su Il sogno Schlein
  • MARCO POGGI su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Marco Mayer su Ha vinto la Schlein. E allora?
  • Manuela Carpinelli su Lettera aperta di una preside fiorentina
SoloRiformisti.it. Periodico di area riformista del Circolo SoloRiformisti. | E-Mail: redazione@soloriformisti.it