Per il passato poche ombre e molte luci. Due problemi su tutti, infrastrutture e turismo. Ora Firenze ha bisogno di spazi fisici e culturali e di possibilità combinatorie di nuovi driver da affiancare a quelli che hanno lastricato il rafforzamento degli ultimi anni.
I distretti tra mano invisibile e manager mediani
Alcuni distretti in Toscana hanno perso centralità, altri subito una metamorfosi ma, soprattutto, le loro posizioni nello scacchiere economico regionale sono scalzate da imprese medio grandi che operano prevalentemente in settori come meccanica, farmaceutica, elettronica, difesa e costruzione mezzi di trasporto.
Prato, laboratorio di politiche industriali
Attraverso le finestre che si apriranno grazie a cinque bandi distribuiti nei prossimi due anni, un numero variabile da 250 a 400 imprese tessili, sul totale delle circa 2.500 attive nel distretto, potranno attingere a 8 milioni di € di contributi a fondo perduto.
Quanto è green il marmo di Carrara?
La sfida della sostenibilità si gioca sul rapporto tra risorse naturali e consumi; un sistema sostenibile è quello che consente ad ogni generazione futura di stare bene quanto quella che l’ha preceduta. Nel caso delle Apuane non sembrano esserciapparenti problemi di esaurimento.
Prato, prospettive per il riciclo tessile
Il rischio per il distretto pratese è quello di restare ai margini delle grandi correnti che stanno soffiando sulle vele di tutto il sistema moda costretto a fare rapidamente i conti con la circolarità.
La moda toscana e le strategie UE
In Toscana la moda è uno dei settori con le migliori performance. E’ diminuito il tessile e cresciuti abbigliamento e pelletteria. Essenziale far sentire la voce del distretto a livello europeo.
Pistoia, valori e geografie delle elezioni comunali
Andrea Balestri, profondo studioso ed attore dello sviluppo locale, interviene sul sondaggio di Filippo Buccarelli dedicato al futuro di Pistoia delineando, da osservatore esterno, alcune possibili linee di azione
L’hub tessile di Prato tra orgoglio e pregiudizi
Dopo “Prato e la sfida del Textile hub” e “Il PNRR e l’hub tessile di Prato” Andrea Balestri torna sul tema con questo nuovo articolo.
Aree interne e città intermedie
La nuova geografia economica della Toscana richiede un ripensamento della programmazione dei fondi europei 2021-2027, per approdare ad un più giusto equilibrio tra i grandi progetti e la domanda di empowerment dei centri intermedi. Se ne parlerà sabato 19 a Pistoia.
Il PNRR e l’hub tessile di Prato
Se il progetto non incontrerà particolari ostacoli sulla sua strada, Alia e i comuni toscani sono di fronte a una straordinaria occasione per far nascere una filiera della raccolta e della selezione delle frazioni tessili “post consumo”.
Prato e la sfida del “Textile hub”
Prato si candida ad accreditarsi come grande “hub” per il recupero dei rifiuti tessili, sia speciali che urbani. E’ un progetto ambizioso che si iscrive in una cornice fluida e condizionata da una serie di variabili esterne di cui, per il momento, non sono noti tempi, impatto e leve azionabili
Toscana, il PNRR e le città intermedie
Ai fini degli equilibri interni di una regione policentrica come la Toscana diventano prioritari investimenti come il raddoppio dei binari della tratta Lucca Viareggio, la terza corsia sulla A11, i collegamenti con l’aeroporto di Pisa, la Tirrenica, la Firenze Siena, la Fi-Pi-Li.